In un momento di grande turbolenza per la Fiorentina, il nome che emerge con forza è quello di Daniele Galloppa, il tecnico della Primavera chiamato a guidare la prima squadra dopo l’esonero di Stefano Pioli. Un incarico temporaneo, almeno sulla carta, ma che molti all’interno del club e nel panorama calcistico considerano il primo passo di una carriera destinata a crescere rapidamente.
E la verità è che, a parte quello di Roberto D'Aversa, di nomi di allenatori se ne fanno pochi all'ombra del Franchi. I prossimi saranno giorni di grandi riflessioni alla corte del presidente Commisso. In corsa c'è anche Paolo Vanoli che, però, potrebbe già avere un accordo con il Genoa.
Allenatore dinamico
Nato nel 1985, Galloppa è stato un centrocampista di talento cresciuto nel vivaio della Roma insieme ad Alberto Aquilani, anche lui con un passato in viola. Parma e Siena sono state le sue tappe principali da giocatore, ma una lunga serie di infortuni gravi al ginocchio - quattro operazioni in cinque anni - hanno frenato una carriera che prometteva ben altro.
Una volta appese le scarpe al chiodo nel 2018, ha iniziato un percorso paziente da allenatore: prima tra i dilettanti al Santarcangelo, poi con i giovani di Vis Pesaro e, infine, nel settore giovanile della Fiorentina, club che giovedì prossimo potrebbe guidare in Conference League contro il Mainz.
Alla guida della Primavera viola dal 2023, Galloppa ha già lasciato il segno conquistando una Coppa Italia e centrando la finale scudetto, persa solo contro l'Inter. La società gli ha rinnovato il contratto fino a giugno dopo un tentativo della Roma di riportarlo a Trigoria.
Il suo calcio è dinamico, costruito su un 3-4-3 fluido che può adattarsi facilmente a una difesa a quattro. Ex centrocampista di visione, Galloppa predilige il controllo e la lettura dei momenti della partita. Ora il compito più difficile: dare identità e coraggio a una Fiorentina ferita, ma che in lui potrebbe ritrovare una nuova speranza per il futuro.
