In attesa delle controanalisi, cominciano a delinearsi i possibili scenari futuri sul fronte Pogba. Il centrocampista francese della Juventus è stato trovato positivo al testosterone, una sostanza proibita che non può essere assunta con un’esenzione terapeutica.
In casi del genere la squalifica può arrivare fino a due anni, quattro in caso di accertata intenzionalità. Periodo di tempo durante il quale la Juve, com'è normale che sia, non dovrà versare l'ingaggio pattuito nel contratto del calciatore.
E così, Pogba che guadagna 8 milioni di euro netti a stagione vedrebbe ridotto il proprio stipendio fino al minimo imposto dalla legge per i calciatori di Serie A che abbiano superato i 24 anni.
L'articolo 5.5 del regolamento che si sono dati la Figc, la Lega e e l'Assocalciatori parla chiaro: "L’obbligo di versamento della Retribuzione, nella parte sia fissa sia variabile, da parte delle Società è sospeso, previa Comunicazione a partire dalla data di decorrenza di una delle due seguenti circostanze e per tutta la sua durata: se il Calciatore abbia subito provvedimenti disciplinari interdittivi dell’attività sportiva per effetto di sanzioni in materia di illeciti sportivi, di divieto di scommesse e di pratiche di doping, nonché nei casi di indisponibilità del Calciatore per effetto di provvedimenti, anche temporanei, disposti dall’Autorità Giudiziaria".
E così "in caso di squalifica per doping, la riduzione della Retribuzione, in alternativa all’azione di risoluzione del Contratto, può essere pari all’intera Retribuzione, fissa e variabile, dovuta per il periodo di durata della squalifica, con decorrenza dalla sospensione cautelare deliberata dagli organi di giustizia sportiva".
Tale riduzione, però, "non può in ogni caso comportare una diminuzione della Retribuzione al di sotto di quella minima prevista nella Tabella" dei minimi federali che, nel caso dei calciatori di serie A che abbiano compiuto il 24° anno di età, è pari a 42.477 euro lordi.