Marco Carnesecchi non ha trattenuto la frustrazione al termine di Cremonese-Atalanta, una gara che segna l’ennesimo pareggio della Dea, ferma ormai a digiuno di vittorie in campionato dal 21 settembre. Il portiere nerazzurro, ai microfoni di Sky, è andato dritto al punto: “Finché hai questi ritmi non vai avanti, o ci diamo una svegliata o restiamo indietro. Bisogna svegliarsi, andare più forte, non si può prendere gol alla prima occasione“.
Carnesecchi non si è limitato a criticare, ha tracciato anche la strada per invertire la rotta: “Dobbiamo metterci da squadra e parlarne. Con il Milan dobbiamo fare una grande squadra, dobbiamo vedere se siamo pronti o no".
"Chi è stanco deve alzare il braccio e dire ‘sono stanco, voglio riposare’. Quando si va in campo si deve dare l’anima. Io sono il primo che si deve dare una svegliata e mi devo analizzare. Con il Milan servirà un’altra gara o sarà molto complicato“.
Juric discute con Percassi, poi bacchetta Carnesecchi
Clima teso allo stadio "Zini" al termine del pareggio tra Cremonese e Atalanta. Ivan Juric è rimasto a lungo sul terreno di gioco insieme al direttore sportivo Tony D’Amico e all’amministratore delegato Luca Percassi, in un confronto fitto e prolungato che li ha visti discutere a bordo campo prima di spostarsi negli spogliatoi per ulteriori chiarimenti. La Dea, ferma da un mese a secco di vittorie, tornerà in campo martedì contro il Milan, con la necessità di invertire la rotta.
Juric, poi, ha commentato la prestazione dei suoi con parole chiare: "Quando si parla di 'momento difficile' sembra quasi una crisi, ma non è così. Con tutta sincerità, il primo tempo non mi è piaciuto: siamo stati lenti, poco reattivi. Forse la fatica della Champions si è fatta sentire, ma anche chi non aveva giocato non è entrato con l’atteggiamento giusto. Nel secondo tempo, invece, la squadra ha reagito alla grande, ha creato tantissimo come al solito, ma ci è mancata la cattiveria giusta per vincere".
Il tecnico ha affrontato anche la situazione di Marco Carnesecchi, evidenziando come si tratti di un problema tecnico e non di impegno: "Con Tony e Luca Percassi ci parliamo ogni giorno, analizziamo tutto. Marco è un bravissimo ragazzo, sta facendo benissimo, ma in questo caso ha sbagliato: deve concentrarsi sul suo lavoro, parare, crescere. Parlare meno e lavorare di più".
"Non è questione di impegno, perché questi ragazzi stanno lavorando durissimo, giocano ogni tre giorni e danno tutto. Semplicemente, in questo momento non riusciamo a trasformare quanto creiamo. È un discorso tecnico, non mentale. È chiaro che quando crei tanto e non vinci da un po’, dà fastidio, ma bisogna restare lucidi".
