Analisi | Napoli-Juventus: bianconeri letali da fuori, ma Conte al Maradona alza il muro

Una bandiera con il volto di Spalletti nella curva del Napoli
Una bandiera con il volto di Spalletti nella curva del NapoliFRANCO ROMANO / NURPHOTO / NURPHOTO VIA AFP

Il Maradona imbattuto nel 2025 e la pericolosità bianconera dalla distanza incrociano i diversi momenti di Neres e Yildiz: una sfida che le statistiche rendono più equilibrata di quanto sembri.

Il ritorno di Luciano Spalletti a Napoli non può essere un dettaglio accessorio alla vigilia del big match della 14ª giornata di Serie A. Per la prima volta dal suo addio, il tecnico campione d’Italia 2022/23 rientra al Maradona da avversario, guidando una Juventus che con lui sta cercando di ritrovare struttura, ordine e una certa continuità evolutiva.

Sotto questo aspetto, l'ex ct della Nazionale, in carriera, ha vinto otto delle ultime dieci sfide contro squadre che aveva allenato in precedenza, pur avendo perso tre delle ultime cinque “prime volte” contro una sua ex: un dato che racconta più la complessità emotiva di questi incroci che un reale trend tecnico.

Gli ultimi scontri diretti
Gli ultimi scontri direttiFlashscore

Al tempo stesso, il contesto generale parla di una Juventus storicamente - ci riferiamo alla storia recente - in difficoltà contro il Napoli: solo una vittoria nelle ultime otto sfide di campionato, con cinque sconfitte che certificano la difficoltà bianconera nel fronteggiare i partenopei nell’ultimo ciclo.

E, soprattutto, per i bianconeri pesa come una lastra statistica il dato casalingo: il Napoli ha vinto le ultime sei partite interne contro la Juventus, una striscia che solo l’Inter, tra il 1935 e il 1943, era riuscita a rendere ancora più lunga contro il club torinese.

Evitando la sconfitta domenica sera, inoltre, il Napoli raggiungerebbe un ulteriore traguardo: chiudere un anno solare senza sconfitte in casa, evento che non si ripete dal 1987. Finora, nel 2025, al Maradona sono arrivati 12 successi e quattro pareggi: nessuna squadra d’Europa, escludendo le neopromosse, può vantare lo stesso rendimento interno.

Il dato chiave

Dentro questo quadro, l’analisi statistica si sposta sui dettagli che definiscono identità e rischi delle due squadre. Il primo nodo riguarda i tiri da fuori area. La Juventus è la formazione che ha calciato di più dalla distanza in questo campionato, con 81 conclusioni, mentre il Napoli è la squadra della parte sinistra della classifica che ne ha subiti di più, 63.

Il big match del Maradona
Il big match del MaradonaOpta

Apparentemente un mismatch potenzialmente pericoloso, ma la lettura si raffina osservando le percentuali realizzative: i bianconeri hanno trovato quattro gol da fuori – 23,5% del totale – dato alto e in linea con una squadra che ricerca spesso questa soluzione; il Napoli, però, pur concedendo molti tentativi dalla distanza, non ha ancora subito un solo gol in questo modo.

Ciò segnala un’efficace protezione del limite dell’area e una buona densità davanti al portiere nella gestione dei tiri sporchi o prevedibili. La Juventus è comunque una delle squadre più pericolose dalla distanza, seconda solo a Inter e Milan (entrambe a quota cinque reti).

Analisi dei gol

L’analisi dei gol certifica differenze nette. Dopo 13 turni, il Napoli ha segnato 20 volte e concesso 11 gol; la Juventus ha segnato meno, 17 reti, subendone 12. I partenopei realizzano il 90% dei loro gol dall’interno dell’area, con il 75% su azione e un 15% su rigore, mentre solo il 10% arriva da fuori. La Juventus, come dicevamo, produce invece il 23,5% delle reti con tiri dalla distanza, segno di una costruzione più orientata alla ricerca dell’episodio o del tiro libero quando non riesce a sfondare la difesa rivale.

Sul piano difensivo, il Napoli ha concesso l’81,8% dei gol da dentro l’area e il 18,2% su rigore: nulla da fuori. Al contrario, la Juventus mostra una vulnerabilità più sfaccettata: 58,3% dei gol subiti su azione dentro l’area, 8,3% su rigore e un pesante 33,3% dalla distanza.

La classifica di Serie A
La classifica di Serie AFlashscore

Anche il “quando” fornisce chiavi interpretative potenzialmente decisive. La Juventus segna quasi la metà dei suoi gol, il 47%, nell’ultima mezz’ora, indice di una squadra che tende a crescere alla distanza, a sfruttare gli errori e l’usura altrui.

Il Napoli distribuisce in modo più regolare, ma concentra il 50% dei gol a cavallo dell’intervallo: un’interessante capacità di colpire nei momenti psicologicamente più delicati.

Sul fronte opposto, il Napoli subisce il 63,6% dei gol nel secondo tempo, con un picco nel primo quarto d’ora della ripresa (36,4%), un tratto che può diventare un punto di pressione per una Juventus che ama accelerare negli ultimi trenta minuti. La squadra di Spalletti subisce la metà delle reti nel quarto d’ora finale di entrambi i tempi, una fragilità distribuita nei momenti-limite delle due frazioni.

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Il “come” chiude il quadro. Il Napoli segna il 65% dei gol su azione, la Juventus il 52,9%, compensando però con un’arma sempre più rilevante nel campionato italiano: i corner. Il 29,4% delle reti bianconere nasce infatti dalla bandierina, un dato che indica qualità nelle esecuzioni, nelle corse e nelle letture delle seconde palle.

La Juventus concede però il 75% dei gol su azione, mentre il Napoli soffre pochissimo i piazzati: solo il 9,1% dei gol subiti arriva da corner o schemi fissi. Le zone grigie dei bianconeri potrebbero dunque scontrarsi con uno dei punti di forza principali dei partenopei.

Neres sfida Yildiz

Il focus individuale della settimana abbraccia due giocatori accomunati da un percorso recente simile: entrambi spesso discussi, ma entrambi decisivi nelle ultime uscite.

Kenan Yildiz ha portato tutte le sue sette partecipazioni al gol in questa Serie A all’Allianz Stadium – quattro reti e tre assist –, e non incide lontano da Torino dallo scorso maggio, quando segnò al Penzo contro il Venezia. Un dato che apre una domanda: riuscirà a rompere questa asimmetria proprio in una delle trasferte più complesse dell’anno?

David Neres, sul fronte Napoli, vive invece un trend opposto. Dopo 16 presenze senza alcuna partecipazione a un gol, ha preso parte a cinque marcature nelle ultime sei gare – tre reti e due assist – diventando improvvisamente un’incognita tattica positiva e un’arma di imprevedibilità all’interno dei meccanismi partenopei.

Neres vs Yildiz
Neres vs YildizOpta

Conclusioni

Napoli-Juventus arriva così carica di sottotracce statistiche e di contrapposizioni stilistiche: l’imbattibilità casalinga azzurra contro la forza mentale negli ultimi minuti dei bianconeri, la precisione del Napoli nel proteggere il limite dell’area contro la propensione della Juve al tiro dalla distanza, la crescita di Neres contro la necessità di Yildiz di sbloccarsi lontano dale mura amiche anche in campionato.

Un incrocio che, al netto del ritorno emotivo di Spalletti, sembra destinato a giocarsi proprio nei dettagli. E nei dati, dove spesso si nascondono gli indizi più solidi delle partite più incerte.

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