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Alla Juve non basta il cuore: l'Atalanta resiste all'assalto e strappa un pari a Torino

Uno scatto di Juventus-Atalanta
Uno scatto di Juventus-AtalantaIsabella BONOTTO / AFP / AFP / Profimedia

Pareggio intenso e ricco di episodi all’Allianz Stadium tra Juventus e Atalanta: finisce 1-1, con i gol di Sulemana e Cabal. Nel finale rosso a De Roon e assalto bianconero, ma il muro nerazzurro regge.

I bianconeri dominano il primo tempo, creano, pressano, sfiorano il gol più volte, ma a sorpresa sono gli ospiti a colpire con una fiammata di Sulemana sul finale di frazione. La squadra di Tudor reagisce con rabbia nella ripresa, poi trova il meritato pari con il primo sigillo in Serie A di Cabal, prima di un finale incandescente segnato dall’espulsione di De Roon.

Un 1-1 che lascia recriminazioni in casa Juve, padrona del gioco ma poco cinica, e che conferma la solidità dell’Atalanta di Jurić, brava a soffrire, colpire e resistere nel momento più difficile.

La partenza lampo è della Juve, la scintilla di Sulemana

La Juventus comincia il primo tempo con piglio deciso, determinata a indirizzare subito la partita. Pressione alta, grande intensità e un’Atalanta subito alle corde. Al 2’, i bianconeri sfiorano il vantaggio con Kalulu, che colpisce il palo esterno di testa dopo un inserimento perfetto sugli sviluppi di una punizione.

Poco dopo, al 4’, è Koopmeiners ad avere la palla buona, approfittando di un errore in uscita di Pašalić, ma il suo destro finisce sull’esterno della rete. La squadra di Tudor mantiene il pallino del gioco, con Adžić e Thuram a orchestrare il centrocampo e un Cambiaso instancabile sulla destra. 

Tanti tiri ma poca precisione per la Juve nel primo tempo
Tanti tiri ma poca precisione per la Juve nel primo tempoOpta by Statsperform / Marco Alpozzi / LaPresse / Profimedia

L’Atalanta prova a reagire al 9’ con una transizione rapida guidata da Ahanor, che recupera palla a centrocampo e conclude l’azione con un tiro dal limite, respinto con sicurezza da Bremer.

La Juve torna a premere e costruisce due occasioni nitide nel giro di un minuto. Al 17’, azione pregevole sulla destra con Cambiaso che entra in area e serve Yıldız: il turco scarica per Adžić, che calcia di prima intenzione ma trova un super Carnesecchi pronto alla deviazione in tuffo. Subito dopo, al 18’, è Thuram a sfiorare il gol con un destro violento da fuori area, deviato da Pašalić quel tanto che basta per farlo uscire a lato di un soffio.

La Juve gioca, crea, ma non concretizza. L’Atalanta, che fin lì aveva sofferto, trova invece un guizzo allo scadere. Al 46’, è Kamaldeen Sulemana a cambiare l’equilibrio: su un controllo sbagliato di Adžić, il ghanese si avventa sul pallone, brucia Gatti, si allarga e calcia di sinistro. La sfera, passando proprio sotto le gambe del montenegrino, sorprende Di Gregorio. Atalanta in vantaggio, con il secondo gol consecutivo in trasferta per Sulemana: dopo il Torino, anche la Juve. Un dato curioso, se non emblematico: il classe 2002 aveva segnato una sola rete in 26 partite nella scorsa Premier League con il Southampton.

Krstović spreca, Cabal pareggia, poi l’Atalanta resta in dieci

La ripresa si apre con un’occasione colossale per l’Atalanta, che ha subito la possibilità di chiudere i giochi. Al 52’, un lancio perfetto di Pašalić coglie fuori tempo Bremer: Krstović si ritrova solo davanti a Di Gregorio, ma il suo sinistro, incerto e scoordinato, si perde clamorosamente sul fondo.

Da lì il ritmo si abbassa. Per almeno un quarto d’ora la partita si ingessa, con entrambe le panchine che si muovono per cambiare faccia al match. Jurić richiama Sulemana, decisivo nel primo tempo, e inserisce De Ketelaere per dare ordine e respiro. Dall’altra parte, Tudor rivoluziona l’attacco con un quadruplo cambio: dentro Vlahović, Zhegrova, McKennie e João Mário. Più qualità, più gamba, più idee per una Juve che non vuole uscire dalla partita.

L’Atalanta gestisce con freddezza. Dopo aver sofferto per larghi tratti, nella ripresa riesce ad abbassare i giri alla Juventus, rallenta i tempi e prova a congelare il vantaggio. La Juve, però, resta viva, anche se fatica a rendersi pericolosa: il gioco si affida spesso alle fiammate di Zhegrova, cercando spazi esterni che la Dea chiude con attenzione.

Ma proprio quando il piano nerazzurro sembra funzionare, arriva l’episodio che cambia tutto. Al 79’, su una semplice verticalizzazione, Kossounou liscia clamorosamente il pallone e serve involontariamente Cabal, che si inserisce alle sue spalle e davanti a Carnesecchi non sbaglia: sinistro secco, palla in rete e 1-1. È il primo gol in Serie A per il colombiano, una rete che rimette tutto in discussione. La Juventus torna a crederci, l’Atalanta si smarrisce.

Nemmeno il tempo di respirare, che arriva un’altra mazzata per gli ospiti. Al 80’, De Roon, già ammonito, rifila una manata in corsa a McKennie: il contatto è netto, l’arbitro non esita e tira fuori il secondo giallo. Atalanta in dieci, e ora la partita prende un’altra piega.

Il finale è un assalto bianconero, con lo Stadium che spinge come una marea. La Juve attacca, alza il baricentro, prova in ogni modo a sfondare. Ma la Dea, nonostante l’inferiorità numerica, regge con i denti e si rifugia in un pari che, per come si era messa, ha il sapore della resistenza.

Per la Juventus resta l’amaro in bocca: per il primo tempo dominato, per il numero di occasioni create e per non aver saputo capitalizzare il momento di superiorità. Ma la reazione c’è stata, rabbiosa e lucida. Un pari che forse sta stretto ai bianconeri, mentre Juric può sorridere: il suo gruppo regge l’urto, trova un altro giovane pronto come Ahanor e porta a casa il quinto risultato utile consecutivo. E soprattutto, resta imbattuto in campionato, proprio come la Juventus.