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Premier League, le squadre che rischiano di violare il fair play finanziario: ci sono delle big

Una vista generale di Old Trafford
Una vista generale di Old TraffordMatt West / Shutterstock Editorial / Profimedia
Con l’avvicinarsi della stagione 2025/26 della Premier League, il dibattito sulle Profitability and Sustainability Rules (PSR) sta diventando sempre più centrale, al pari delle discussioni sulle favorite per il titolo o sulle sfide per evitare la retrocessione.

Le norme, che limitano le perdite consentite a 105 milioni di sterline in un periodo mobile di tre anni, sono pensate per garantire una maggiore stabilità finanziaria nel calcio.

Per i club che durante questo arco temporale hanno trascorso del tempo fuori dalla massima serie, il limite è più basso, fissato a 39 milioni di sterline.

Con il rinvio all’anno 2026/27 dell’introduzione di nuove regole di spesa, l’attuale quadro normativo resterà in vigore per almeno un’altra stagione.

Di conseguenza, i club devono affrontare il mercato dei trasferimenti con rigore e disciplina finanziaria, evitando così sanzioni severe che in passato sono costate punti preziosi a diverse squadre.

Ecco quali sono i club più a rischio di violare le norme finanziarie del PSR:

Manchester United

Il Manchester United è stato oggetto di intense speculazioni riguardo alla sua posizione nel PSR, con alcuni rapporti iniziali che suggerivano che il club fosse a rischio di violazione significativa.

In realtà, la situazione è più sotto controllo.

Grazie all'uso della società controllata Red Football Limited, a un'attenta strutturazione delle spese di trasferimento, a cessioni mirate di giocatori come il prestito di Marcus Rashford al Barcellona e a riduzioni interne dei costi, si ritiene che il club abbia costruito una riserva di conformità di oltre 140 milioni di sterline.

Questo garantisce una stabilità a breve termine, ma non la libertà di spendere senza conseguenze.

Per mantenere questa posizione oltre l'attuale ciclo, sarà essenziale un'attenzione costante alla gestione dei salari e alla crescita dei ricavi commerciali, per cui i Red Devils stanno ancora camminando sul filo del rasoio, soprattutto con un esborso di oltre 200 milioni di sterline per gli acquisti di Matheus Cunha, Bryan Mbeumo e Benjamin Sesko quest'estate.

Aston Villa

La posizione dell'Aston Villa è molto più precaria.

Negli ultimi due esercizi finanziari, il club ha registrato perdite ante imposte per 206,2 milioni di sterline.

Ciò lascia una stima di 15 milioni di sterline di perdite ammissibili prima di superare la soglia del PSR.

La UEFA ha già confermato che la scorsa stagione il Villa ha violato il rapporto costi-squadra, spendendo circa 252 milioni di sterline per stipendi e trasferimenti a fronte di un fatturato di 257,7 milioni di sterline - ben oltre il limite dell'80%.

Se da un lato la qualificazione alla Champions League offre una spinta finanziaria, dall'altro un eventuale calo di prestazioni o un'uscita anticipata dalle competizioni europee ne aumenterebbe la vulnerabilità.

La recente nomina di Francesco Calvo a capo della strategia commerciale del club mira a migliorare le entrate, ma la sfida immediata sarà controllare le spese senza compromettere la forza della squadra.

Newcastle United

Il gruppo proprietario saudita del Newcastle ha le risorse per investire pesantemente, ma le restrizioni del PSR hanno limitato le ambizioni.

I previsti aggiornamenti infrastrutturali sono stati ritardati e diversi trasferimenti di alto profilo si sono arenati.

Sebbene il club non sia attualmente sull'orlo della violazione, il suo margine di manovra è limitato, soprattutto se la crescita dei ricavi non dovesse tenere il passo con i costi dei giocatori.

Con i rivali che beneficiano di portafogli commerciali più solidi, la capacità del Newcastle di competere finanziariamente è più limitata di quanto molti avessero previsto dopo l'acquisizione da parte del Saudi Public Investment Fund.

Everton e Nottingham Forest

Sia l’Everton che il Nottingham Forest hanno già subito penalizzazioni in termini di punti per violazioni del PSR: otto punti persi per l’Everton e quattro per il Forest nella stagione 2023/24.

Entrambi i club hanno poi ridotto le spese, riuscendo finora a evitare ulteriori sanzioni, ma restano comunque sotto stretto monitoraggio regolamentare.

Di fatto, le loro strategie di mercato devono privilegiare la sostenibilità economica rispetto alle ambizioni sportive, poiché una diminuzione dei ricavi - soprattutto da diritti televisivi o incassi da stadio - potrebbe farli nuovamente incorrere in violazioni.

Club neopromossi

Per le squadre neopromosse come Leeds, Burnley e Sunderland, il limite del PSR è molto più severo.

Il limite di 39 milioni di sterline per le perdite in tre stagioni lascia poco spazio agli errori, soprattutto se si considerano i costi crescenti per competere in Premier League.

Sebbene le prime attività di trasferimento per questi club siano state relativamente modeste, la sfida finanziaria si intensificherà se la salvezza richiederà spese sostanziali a gennaio.