Dopo oltre un decennio trascorso tra Liverpool, Manchester City e Chelsea, Raheem Sterling ha raggiunto un punto in cui le porte dei club d'élite inglesi si stanno chiudendo per lui. A due settimana dalla fine del mercato vive qualcosa di già conosciuto.
Dodici mesi fa il Chelsea aveva già deciso che era in esubero e solo un prestito a sorpresa all'Arsenal gli ha offerto un'ancora di salvezza. Sterling parlava con vero ottimismo della possibilità di ritrovare la sua forma all'Emirates, desideroso di dimostrare che non era finito ai massimi livelli.
La realtà è stata cruda. Solo sette presenze da titolare in campionato, nessun gol in Premier League e appena due assist. Il suo unico gol è arrivato in Carabao Cup contro il Bolton. L'Arsenal non ha mai preso in considerazione l'idea di renderlo permanente e il Chelsea non ha interesse a reintegrarlo.
Il lavoro per trovare una nuova squadra a Sterling è già iniziato e si vuole risolvere la questione prima della scadenza. La sua preferenza è quella di rimanere a Londra per motivi familiari e le fonti suggeriscono Fulham, Crystal Palace e West Ham come opzioni realistiche.

Tutti e tre i club stanno monitorando la situazione, ma nessuno è ancora convinto dell'investimento. Il suo stipendio di 300.000 sterline a settimana rimane un fattore importante e qualsiasi accordo dipenderà da quanto il Chelsea è disposto a sovvenzionare.
Ci sono anche altre preoccupazioni. Dopo un'annata avara di soddisfazioni, i club vogliono essere sicuri di non ingaggiare un giocatore che si sta limitando al minimo indispensabile. Tuttavia, chi è vicino a Sterling insiste sul fatto che la sua professionalità è intatta e che ha il desiderio di dimostrare che non è affatto finito.
Le offerte dall'estero ci sono state, ma lui non ha intenzione di precipitarsi verso di esse. A 30 anni, con figli piccoli che si sono stabiliti in Inghilterra, Sterling dà la priorità alla stabilità, il che significa che potrebbe anche giocare al di sotto del livello della Champions League.
Dopo una carriera in cui ha vinto tanto, giocando per 13 anni ai massimi livelli e collezionando 82 presenze con l'Inghilterra, Sterling guarda al futuro, e si considera ancora un top player. Nei prossimi quindici giorni scopriremo chi gli crede.
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