Gli Azzurrini sono arrivati al torneo con l’obiettivo di conquistare il primo titolo mondiale U17 della storia italiana, ma si sono dovuti accontentare del terzo posto, il miglior risultato di sempre nella competizione.
Sotto la guida di Massimiliano Favo, la squadra ha messo insieme una striscia positiva di sei partite senza sconfitte, prima che la loro corsa venisse interrotta da una sconfitta per 2-0 in semifinale contro l’Austria.
Nonostante ciò, si sono riscattati conquistando la medaglia di bronzo ai rigori contro i campioni uscenti del Brasile.
Pur non avendo sollevato il tanto ambito trofeo, la stella del West Bromwich Albion, Dauda Iddrisa, ci ha tenuto a sottolineare la qualità della sua squadra per tutto il torneo, mettendo in risalto la prestazione ispiratrice sul palcoscenico mondiale.
“Onestamente, dopo la sconfitta in semifinale, eravamo tutti abbattuti perché pensavamo di avere le carte in regola per arrivare fino in fondo,” ha raccontato Iddrisa a Flashscore in un’intervista esclusiva.
“Ma il calcio è imprevedibile e ci siamo concentrati sull’obiettivo di conquistare una medaglia, diventando la terza miglior squadra al Mondiale U17, che è comunque un risultato enorme".
"Penso che la mia prestazione complessiva sia stata buona. Credo di aver dato un contributo importante alla squadra, sia in fase di possesso che senza palla. Ho creato occasioni, difeso bene.”
Nato a Brescia da genitori ghanesi, il 17enne ha esordito con l’Italia nell’U15 prima di passare all’U17. Ha avuto un ruolo chiave nel quarto posto dell’Italia agli Europei Under 17 UEFA 2024 in Albania.
In Qatar è stato protagonista, giocando tutte le partite tranne quella contro la Bolivia, e ha ricevuto elogi dal Gruppo di Studio Tecnico della FIFA per le sue prestazioni di alto livello.
Pur ricoprendo un ruolo difensivo, ha trovato la via del gol nella vittoria nel 3-2 contro l’Uzbekistan negli ottavi di finale.
Iddrisa ha riflettuto sulle lezioni apprese dal torneo mondiale mentre si prepara a tornare in Inghilterra per proseguire la sua crescita calcistica con i Baggies e sulle prospettive future in nazionale.
“Penso che la lezione che porterò con me in Inghilterra sia la competitività di ogni partita,” ha proseguito.
“Che sia la fase a gironi o la semifinale, ogni partita è una partita disputata e bisogna sempre puntare alla vittoria. Porterò con me questa mentalità e spero di trasmetterla anche agli altri”.
“Un altro aspetto che mi porto dietro è l’unità del gruppo in nazionale. Si è visto in campo, da come festeggiamo insieme a come giochiamo insieme".
“A livello internazionale, vogliamo procedere passo dopo passo e cercare di fare bene nelle prossime amichevoli”.
“Abbiamo anche le qualificazioni per l’Under 19, quindi proveremo a centrare la qualificazione. L’obiettivo è crescere partita dopo partita e migliorare il nostro calcio”.

Iddrisa ha parlato anche dei suoi rituali pre-partita, in particolare di quanto sia importante per lui parlare con il padre, Dauda, prima delle gare: un momento che lo aiuta a dare il massimo, come si è visto nell’ultimo torneo.
“Prima di ogni partita parlo sempre con mio padre, che mi ripete sempre le stesse cose: lavora sodo, gioca bene”, ha aggiunto.
“Me lo ricordo ogni volta e mi resta sempre impresso, perché credo che questa sia la strada giusta per diventare, un giorno, un calciatore professionista di successo”.
Nonostante il suo carattere riservato fuori dal campo, Iddrisa ha sempre dimostrato di essere un talento vero.
A soli 16 anni ha debuttato in prima squadra con il West Brom nella English Football League Cup contro il Fleetwood il 13 agosto 2024. In quell’occasione è subentrato a Harry Whitwell al 78° minuto, sotto la guida di Carlos Corberán.
Iddrisa è un giocatore duttile, capace di esprimersi sia a centrocampo che in difesa. Se continuerà a crescere così, potrebbe scatenare una vera e propria corsa tra Italia, Inghilterra e persino Ghana per assicurarsi il suo talento in nazionale maggiore.

