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Spalletti saluta l'Italia con una vittoria a fatica sulla Moldavia: 2-0 di Raspadori e Cambiaso

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Giacomo Raspadori
Giacomo RaspadoriALBERTO PIZZOLI / AFP
Si chiude l'era Spalletti con Raspadori e Cambiaso che regalano i primi tre punti agli Azzurri, pur giocando una partita poco brillante soprattutto nel primo tempo.

Al MAPEI Stadium l'Italia torna al successo contro la Moldavia: la prima vittoria nella corsa per la Coppa del Mondo 2026 è per 2-0, un risultato prezioso arrivato dopo una prestazione appena sufficiente.

Primo tempo opaco

Nell'ultima di Luciano Spalletti prima dell'addio, come emerso nelle ultime ore dopo il brutto ko di Oslo, l'Italia non fornisce segnali confortanti dal punto di vista del gioco.

Nonostante il gap nei confronti dell'avversaria di giornata, gli Azzurri faticano tanto e vanno clamorosamente sotto dopo 9 minuti a causa del colpo di testa di Ion Nicolaescu, imbeccato da un cross dalla sinistra di Oleg Reabciuk, ma la rete viene fortunatamente annullata.

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Ad eccezione di un colpo di testa di Luca Ranieri i padroni di casa creano poco, sbattendo contro il muro moldavo, e rischiano intorno alla mezz'ora facendosi trovare scoperti in occasione di una ripartenza.

Le statistiche
Le statisticheFlashscore

Dopo un tiro debole di Mateo Retegui l'Italia passa al 40esimo con Giacomo Raspadori, che colpisce di potenza col destro una palla vagante dopo un'azione di Luca Ranieri sull'out mancino ed esulta nel suo ex stadio.

Prima dell'intervallo la Nazionale deve però affrontare due grossi brividi su un diagnolare di Artur Ionita finito fuori e un colpo di testa a botta sicura su corner che Dimarco salva sulla linea.

Ripresa in leggero crescendo

La ripresa si apre con due novità (Nicolò Barella e Riccardo Orsolini) e con la Moldavia nuovamente pericolosa, ma Andrea Cambiaso al 49esimo riesce a raddoppiare inserendosi coi tempi giusti e depositando in rete un'altra palla vagante.

Sul 2-0 l'Italia gioca con maggiore fiducia e scioltezza, provando ad arrotondare il parziale anche in chiave classifica.

Ma le trame degli azzurri sono spesso sporche e poco lineari, manca intesa tra gli interpreti e regna l'imprecisione in sia fase di impostazione che nell'ultimo tocco.

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Così, anche dopo gli innesti di Lorenzo Lucca e Daniel Maldini, la Nazionale crea pochissimo (le uniche occasioni capitano a Davide Frattesi e Riccardo Orsolini) riuscendo a fatica a tenere la porta inviolata, senza aumentare il punteggio finale.