Di bianco vestita, l'Italia è scesa in campo in un'atmosfera quasi spettrale, visti i circa 3000 spettatori presenti al Nagyerdei Stadion, dove la voce di Gennaro Gattuso si faceva sentire di più dei presenti sugli spalti. I padroni di casa di Israele erano subito aggressivi, anche se al quinto minuto un'ostruzione su Donnarumma obbligava l'arbitro ad annullare il possibile gol del vantaggio.
Bianca e pallida, la squadra azzurra approcciava un match cruciale con poco carattere, rischiando non poco con un cortissimo retropassaggio di Barella, sul quale Donnarumma doveva spazzare alla meglio. E la mancanza di voglia si è notata al quarto d'ora, quando su un'azione dalla destra dei mediorientali il cross basso oltrepassava il capitano e veniva spedito da Locatelli nella sua porta con uno sciagurato tackle.
Il colpo subito non svegliava gli uomini di Gattuso, che dopo aver visto come Shlomo sfiorava il raddoppio su una pericolosa punizione da sinistra, si trastullavano eccessivamente con il pallone tra i piedi nell'area avversaria, con Barella a concludere nel modo più sballato possibile. Qualcosa sembrava cambiare poco dopo, quando Locatelli cercava la redenzione con una conclusione semi acrobatica che però sbatteva sulla parte alta della traversa. E poco dopo era Kean a sprecare su cross dalla sinistra di Mancini.
Ma l'attaccante della Fiorentina trovava il modo di farsi perdonare al 40esimo. Su un lancio di Barella Retegui metteva giù e lo imbeccava, permettendogli di controllare, accentrarsi e calciare con decisione sul primo palo. Un pari fondamentale prima dell'intervallo, in seguito al quale il centrocampo italiano è cresciuto, guidato da un Tonali più voglioso rispetto agli altri. E proprio da un break del centrocampista del Newcastle nasceva un'altra combinazione tra i due attaccanti, con l'oriundo argentino che serviva Kean il cui destro secco in piena area veniva disinnescato da Peretz.
Dal 52esimo al 54esimo accadeva di tutto: prima uno slalom di Solomon provocava il 2-1 firmato dal sinistro di Dor Peretz, ben servito sul dischetto del rigore. Ma subito dopo su un'altra palla lunga Retegui sporcava il pallone quanto bastava affinché l'accorrente Kean potesse impattare di destro con tutta la sua cattiveria, trovando subito il pari. Per lui era il decimo centro in nazionale, a sublimazione di un momento molto florido e felice.
Chi, però, entrava nuovamente in un gol come assistman era l'ex atalantino, che da centravanti goleador si trasformava in uomo sponda trovando un geniale colpo di tacco che liberava Politano, il cui tocco istintivo finiva in fondo al sacco. Lo stesso Retegui al 69esimo di testa su cross di Dimarco sfiorava il gol che avrebbe suggellato un'ottima performance.
Chi doveva salvare la patria era Donnarumma, che poco dopo veniva obbligato a smanacciare di sinistro un tiro cross maligno di Solomon, il migliore dei suoi. E un minuto dopo era Locatelli a redimersi salvando quasi sulla linea dopo che la porta azzurra era rimasta vuota in seguito a una transizione avversaria che aveva visto il capitano azzurro attivamente protagonista.
Data la frenesia rivale, l'Italia doveva gestire il pallone e il vantaggio. E a dieci minuti dalla fine trovava la quarta rete, quella che doveva essere della tranquillità, con il subentrato Raspadori, che sfruttava di sinistro un buon contropiede rifinito da Frattesi. Ma così non era. I minuti finali venivano resi incerti dalla goffa autorete di Bastoni, che di destro ciabattava alle spalle di Donnarumma su cross da sinistra di Revivo, e poco dopo arrivava il pari di Peretz di testa sotto porta.

Sembrava un incubo, ma dopo il 90esimo gli azzurri passavano di nuovo avanti con Tonali, il cui destro a giro, apparentemente innocuo, finiva in porta in modo beffardo. Era un finale di partita incredibile nel quale i sette minuti finali aprivano a qualsiasi tipo di scenario, con Gattuso a gridare all'impazzata per far serrare le fila ai suoi. Ormai, però, non c'era più spazio né tempo per altre sorprese.
L'Italia vince un match folle e cruciale nella corsa ai Mondiali, salendo a 9 punti, seconda a pari merito ma con miglior differenza reti e una partita in meno di Israele nel gruppo I comandato dalla Norvegia a quota 12.