Quali nazionali potrebbero essere considerate le outsider ai Mondiali 2026?

Jorgen Strand Larsen della Norvegia esulta dopo aver segnato contro l’Italia
Jorgen Strand Larsen della Norvegia esulta dopo aver segnato contro l’ItaliaDomenico Cippitelli / Alamy / Profimedia

Il sorteggio per i Mondiali 2026 è ormai alle porte e ogni paese attende con il fiato sospeso di scoprire quanto sarà difficile il percorso da affrontare per arrivare alle fasi finali della competizione.

Per la prima volta la competizione sarà allargata: la FIFA ha deciso che l’edizione dell’anno prossimo vedrà la partecipazione di 48 squadre invece delle solite 32 e un turno in più farà sì che il torneo duri 39 giorni (record).

Inoltre, per la prima volta, si giocherà in tre paesi: USA, Messico e Canada.

I campioni in carica dell’Argentina resteranno tra i favoriti in quella che potrebbe essere l’ultima apparizione di Lionel Messi con la maglia dell’Albiceleste, mentre la nuova “generazione d’oro” della Spagna sarà sicuramente un avversario difficile da battere.

L’Inghilterra ha vinto tutte le partite di qualificazione senza subire nemmeno un gol, mentre Francia, Germania e Olanda punteranno sulla loro esperienza per evitare un’eliminazione prematura dal torneo.

Quattro squadre al loro primo Mondiale

Ci sono poi le nazionali che parteciperanno per la prima volta alla competizione. Il pareggio a reti inviolate tra Curaçao e Giamaica ha permesso ai caraibici di qualificarsi: sono la nazione più piccola di sempre – 150.000 abitanti – a prendere parte al torneo. Sono guidati da Dick Advocaat che, a 78 anni, sarà il commissario tecnico più anziano mai visto ai Mondiali.

Capo Verde, Giordania e Uzbekistan sono le altre debuttanti in quella che si preannuncia come un’altra grande festa del calcio, ma chi sono le possibili outsider?

Quelle squadre che potrebbero sorprendere tutti, soprattutto se il sorteggio dovesse inserirle in un girone che, sulla carta, dovrebbe garantire il passaggio agli ottavi.

La straordinaria qualificazione della Norvegia

La campagna di qualificazione della Norvegia non è certo passata inosservata, ma forse non ha ricevuto l’attenzione che meriterebbe.

In un girone che comprendeva anche l’Italia, battuta dai norvegesi per 4-1 per conquistare la qualificazione al torneo dopo 28 anni di assenza, Erling Haaland e compagni hanno letteralmente travolto ogni avversario incontrato.

Risultati recenti della Norvegia
Risultati recenti della NorvegiaFlashscore

Come l’Inghilterra, anche la Norvegia ha vinto tutte e otto le partite, ma i suoi 37 gol segnati sono stati – di gran lunga – il miglior attacco di tutte le squadre europee nelle qualificazioni.

Gran parte del merito va ovviamente a Haaland, che con 16 reti in otto partite è stato il miglior marcatore delle qualificazioni mondiali in tutti i continenti. Tuttavia, la Norvegia non è solo Haaland.

Alexander Sorloth e Jorgen Strand Larsen sono altri due attaccanti che, nelle giornate giuste, possono essere letali quanto il loro compagno più famoso.

Con Antonio Nusa, la Norvegia può contare su uno dei giovani più promettenti del calcio mondiale e, insieme a Oscar Bobb, può mettere in seria difficoltà qualsiasi difesa.

Se anche lui dovesse restare lontano dagli infortuni, gran parte della manovra offensiva della squadra di Stale Solbakken passerà dalla creatività e dalla visione di Martin Odegaard.

Martin Odegaard - Statistiche recenti
Martin Odegaard - Statistiche recentiFlashscore

Il giocatore dell’Arsenal ha trascinato la squadra con il suo esempio per tutta la fase di qualificazione e, con Julian Ryerson e Kristoffer Ajer a guidare la difesa, oltre a Sander Berge a dare equilibrio a centrocampo, la rosa appare solida in ogni reparto.

L’Ecuador può essere la sorpresa

Guardando alle qualificazioni sudamericane, il Brasile può ritenersi fortunato per l’allargamento del torneo, visto che il quinto posto ottenuto con Carlo Ancelotti in panchina non sarebbe bastato in passato.

Per essere davvero protagonisti, serviranno grandi prestazioni da parte di Vinicius Junior, Estevao e degli altri talenti a loro disposizione.

Ecuador e Colombia hanno chiuso davanti ai verdeoro, anche se il loro percorso di qualificazione è passato un po’ sotto traccia.

Basta pensare che l’Ecuador può vantare forse il miglior mediano difensivo al mondo, Moises Caicedo, e una difesa solida con Piero Hincapie, Willian Pacho e Joel Ordoñez: non sorprende che abbiano subito solo cinque gol in 18 partite di qualificazione.

Non segnano molto, ma la Tri sarà durissima da superare e chi li sottovaluta rischia grosso.

Colombia esperta e Uruguay solidissimo

La Colombia ha chiuso a un solo punto dall’Ecuador, ma ha segnato esattamente il doppio dei loro 14 gol.

In attacco può contare su un mix di giocatori con esperienza mondiale – James Rodriguez su tutti – e altri in grande forma che però non hanno mai giocato la competizione.

Luis Diaz, ad esempio, può mettere in difficoltà qualsiasi difesa, mentre Jhon Duran, Jhon Arias e Richard Rios saranno tutti innesti preziosi.

L’Uruguay, guidato da Marcelo Bielsa che a 70 anni potrebbe vivere il suo ultimo grande torneo, potrebbe dire la sua.

Il loro percorso di qualificazione è stato piuttosto altalenante, ma hanno chiuso a pari punti (28) con Colombia, Brasile e Paraguay.

Con Ronald Araujo, José Maria Gimenez, Manuel Ugarte e Giorgian de Arrascaete, la Celeste può contare su una delle ossature più solide del torneo.

Sarà il campo a dire se qualcuna di queste nazionali avrà davvero la forza per mettere in difficoltà le grandi favorite, ma di certo ci aspetta un Mondiale tutto da vivere.

Jason Pettigrove
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