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Italia-Israele, Gattuso: "Sappiamo già da due mesi che non possiamo sbagliare"

Gennaro Gattuso in sala stampa
Gennaro Gattuso in sala stampaGIACOMO COSUA / NURPHOTO / NURPHOTO VIA AFP

Alla vigilia di Italia-Israele, il ct azzurro racconta la sua emozione e la fiducia nel gruppo: “Sappiamo che non possiamo sbagliare, ma vedo unità e spirito. Pio Esposito è un ragazzo semplice, che dà tutto”.

"Mi innamoro dei miei ragazzi perché vedo come stanno assieme, come affrontano gli allenamenti. Sappiamo già da due mesi che non possiamo sbagliare, ma sappiamo che dobbiamo migliorare, ci sono anche tante cose positive". È quanto ha detto Gennaro Gattuso a SkySport presentando la sfida dell' Italia di domani sera contro Israele. A poche ore dalla chiusura della vendita, è stato aggiornato anche il dato sui biglietti venduti: sono 9.200, rispetto a una capienza dello stadio Friuli ridotta a 16 mila. Un centinaio i tifosi ospiti attesi. 

"Pio Esposito ha vissuto il post come gli altri giorni - ha aggiunto - ragazzo semplice, di poche parole, che pedala molto forte, corre come un centrocampista, è di facile lettura e non c'è il rischio che si monti. Con noi ha giocato 70/75 minuti, in questi mesi non l'aveva mai fatto".

Il match di Udine
Il match di UdineFlashscore

"Per domani vediamo - ha precisato - le partite durano 95 minuti, c'è chi entra dall'inizio e dà il massimo per 60 e poi c'è chi subentra a dare un contributo fondamentale". 

Il rivale

"Giocheranno una partita offensiva visto che Israele si gioca il tutto per tutto. Con la loro tecnica in avanti ci possono mettere in difficoltà. Coi ragazzi abbiamo parlato della partita ma non del clima che ci sarà attorno: smanettano sugli smartphone e sanno benissimo che ci sarà un sacco di gente fuori, ma noi ci concentriamo su ciò che accade dentro lo stadio".

"Io mi allenavo al 100 per 100 perché a livello qualitativo ero il più scarso di tutti. Quando si lavora, gli allenamenti devono assomigliare a una partita perché si dice che giochi come ti alleni", ha aggiunto riferendosi al grande ritmo richiesto ai calciatori in questi giorni di ritiro.

"Avevo un dubbio sulla nostra capacità di supportare il peso dei due attaccanti - ha confidato il ct - ma sono molto contento del lavoro che stanno facendo non solo dei gol. Fanno volume, e tutte le punte si sono fatte trovare pronte. Poi è chiaro che la scelta dei due attaccanti dipende anche dal fatto che dovevamo fare tanti gol per la differenza reti con la Norvegia". 

Il mister non vuole sentire parlare di futuro oltre la gara di domani a Udine: "Nessuno ha mai parlato dei playoff perché ci dobbiamo ancora arrivare. Quando abbiamo soltanto accennato l'argomento, il presidente Gravina, che è scaramantico, ci ha mandato a quel paese".

Per Gattuso, la scelta sul tipo di difesa da proporre in futuro è ancora in divenire: "La disposizione tattica dipende con chi giochi e dalle caratteristiche delle squadre che affrontiamo. Non mi piace giocare a 3 dietro ma metto via l'ego e penso alle migliori condizioni possibili per la squadra. Israele non ha velocisti in difesa, duque la scelta dell'attaccante da affiancare a Retegui dipenderà anche da questo".

Il sogno di Rino

"C'è tanta gente che pagherebbe per stare qua: io lo vivo come un sogno", ha ammesso il ct: "Proprio oggi, scendendo le scale, pensavo a Lippi, Trapattoni - ha proseguito - e pensavo: chi avrebbe mai detto che avrei avuto questa possibilità. Ho indossato la maglia della nazionale per 11 anni, con tante persone avevo lavorato insieme da calciatore. Tante cose mi vengono facili, è un sogno".

"Quelle poche volte che ho parlato con Spalletti, è sempre stato molto schietto - ha riferito il ct a proposito del suo predecessore Spalletti - . Ho apprezzato le sue parole, non l'ho chiamato ma avrei voluto". 

"Siamo felici per la tregua: vedere un fiume di gente che torna a Gaza, nella loro terra, è emozionante", ha concluso Gattuso: "Per quanto riguarda la partita, ci sarà gente fuori che contesterà, ma 10-11 mila persone saranno dentro lo stadio, dobbiamo essere bravi a fargli venire voglia di farci il tifo".

Filo da torcere

"Qualsiasi partita dev'essere come una finale, questa maglia ti dà tutte le motivazioni. Affrontiamo una squadra tosta che ci darà filo da torcere ma siamo fiduciosi". Lo ha detto Gianluca Mancini che, come il suo ct, si è presentato in sala stampa.

"All'andata è stata una partita folle - ha aggiunto - ci siamo fatti rimontare da polli, sappiamo cosa abbiamo sbagliato e cercheremo di non ripeterlo".

Il girone dell'Italia
Il girone dell'ItaliaFlashscore

Mancini ha detto che "la Nazionale è il sogno di ogni bambino: nel club faccio il meglio, adesso spero di restarci il più a lungo possibile. Finché la matematica non ci condanna non possiamo non ambire alla qualificazione diretta: ogni partita va sudata, non pensiamo ai playoff o al fatto che nel caso potremmo essere favoriti perché ne abbiamo già disputati nelle ultime edizioni. Le uniche energie sono indirizzate alla gara di domani".