Gli avversari sono per ora soltanto proiezioni statistiche, ma la certezza è un’altra: salvo cataclismi e nel migliore dei casi, l'Italia sarà di nuovo costretta a disputare i playoff per ottenere il pass ai mondiali.
E la storia recente insegna quanto questa strada sia pericolosa: due volte consecutive, verso Russia 2018 e Qatar 2022, è finita con un’eliminazione bruciante.

Oggi gli azzurri (+5 di differenza reti) inseguono la Norvegia capolista (+21) con tre punti di ritardo, figli della sconfitta della scorsa primavera. E, come noto, solo il primo posto regala il biglietto diretto per il Mondiale 2026, mentre il secondo è sinonimo di playoff.
Spareggi che, dopo le undici reti rifilate da Haaland e compagni alla Moldavia, sembrano inevitabili, considerato che la prima discriminante, in caso di arrivo a pari punti, è quella della differenza reti globale.
Le ipotetiche rivali
Il regolamento dei playoff è ormai noto: 16 squadre (12 seconde dei gironi più 4 vincitrici del proprio girone di Nations League) verranno divise in quattro percorsi. Semifinale e finale secca: chi vince vola al Mondiale, chi perde resta a casa.
Ebbene, secondo le simulazioni di Football Meets Data, riportate da Sky Sport, gli incroci più probabili non promettono nulla di buono: l'Irlanda del Nord (19%) è la più probabile. E, ironia della sorte, anche Macedonia del Nord (18%) e Svezia (15%) figurano tra i rivali più gettonati: proprio le due nazionali che hanno condannato l’Italia negli ultimi playoff.
Seguono Moldavia e Romania (15%), mentre più basse ma suggestive restano le chance di ritrovarsi contro Germania (2%) o addirittura San Marino (6%), inserito (come la Moldavia) per via del meccanismo che ripesca le vincitrici dei gironi di Nations League.
Insomma: le rivali restano ipotetiche, ma il rischio che l’Italia debba di nuovo giocarsi il Mondiale ai playoff è concreto. E con due precedenti da incubo alle spalle, meglio non pensarci. Almeno non ancora.