Se chiudiamo gli occhi e facciamo memoria possiamo facilmente ricordare quando l'Italia ha inanellato per l'ultima volta quattro vittorie di fila. Almeno quattro, visto che dall'11 novembre 2020 all'11 luglio 2021 furono ben 15 i trionfi consecutivi tra Nations League, qualificazioni Mondiali ed Euro 2021, quando la nazionale di Roberto Mancini sollevò al cielo il trofeo continentale a Wembley.
La vittoria per 3-1 in casa dell'Estonia arrivata ieri sera non avrà la stessa portata da fiume in piena di quattro anni fa, ma rappresenta un segnale. Lo spirito di rivalsa dopo il secco 3-0 in casa della Norvegia nel primo incontro delle attuali qualificazioni mondiali si è in qualche modo sopito, e la voglia di Gennaro Gattuso di costruire un gruppo sembra star portando effettivamente a qualcosa di concreto. Perché sebbene i baltici non rappresentino un avversario di spessore, la vittoria non è mai stata in discussione. E visti gli ultimi chiari di luna, è già qualcosa.

Certezze
Se il modulo mostrato a Tallinn, un 4-4-2 offensivo con Riccardo Orsolini e Giacomo Raspadori esterni alti, potrebbe non essere ripetibile in situazioni più estreme, ci sono dei giocatori che ovviamente recitano il loro ruolo di leader tecnici. Il capitano Gianluigi Donnarumma - il cui erroraccio nel finale di partita non intacca il suo status - è da anni l'unico vero pilastro dell'Italia.
A Nicolò Barella e Sandro Tonali è impossibile rinunciare, e dopo quanto dimostrato recentemente Riccardo Calafiori pare essere un elemento solidissimo sul quale puntare. La squalifica di Alessandro Bastoni, inoltre, darà al difensore dell'Arsenal ancora più centralità nella sfida decisiva di martedì contro Israele. Difficile, in questo momento, rinunciare anche a un Federico Dimarco che a Tallinn è tornato a spingere con efficacia, oltre a ricordare come possa essere decisivo nell'ultimo e nel penultimo passaggio con i suoi cross dall'out sinistro.
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Scommesse
Oltre alla squalifica del difensore nerazzurro, la brutta notizia per Gattuso è che Moise Kean è uscito malconcio dopo una distorsione alla caviglia. Una sventura per chi aveva sempre risposto con un gol nelle ultime quattro gare in azzurro, tutte poi vinte. L'attaccante della Fiorentina è un giocatore unico per la nazionale, e ha dimostrato di intendersi benissimo anche con Mateo Retegui. Al posto suo è però entrato quel Pio Esposito che ha subito chiarito di poter essere decisivo, andando in gol su assist di Spinazzola.
La sua presenza dovrebbe così essere certa martedì sera a Udine, dove l'interista sarà una delle scommesse di Gattuso per ottenere una vittoria propedeutica nella rincorsa al secondo posto. Insieme a lui si potrebbe puntare ancora su Raspadori, sempre molto concreto in nazionale, mentre andrà verificata la sostenibilità di Orsolini come ala destra contro un avversario più rognoso e che potrebbe tenerlo eccessivamente basso al momento di difendere.
Senza entrare in nessuna dinamica di calcolo, pare ormai scontato che l'unico vero obiettivo degli azzurri sia puntare ai playoff. E, in questo momento, tutto dipende da loro, perché un trionfo su Israele significherebbe secondo posto matematico. Un successo garantirebbe all’Italia la certezza aritmetica del secondo posto. In caso di pareggio, invece, sarà necessario conquistare almeno un punto nelle sfide del 13 e 16 novembre contro Moldavia (in trasferta) e Norvegia (in casa) per assicurarsi il pass per i playoff.

Per i tanti temuti spareggi si penserà più avanti. Nel frattempo, Gattuso potrà contare su un gruppo che sembra rinfrancato e più solido di quello che aveva ereditato da Luciano Spalletti. La scelta di aver puntato sulla sua grinta in un periodo smorto potrebbe rivelarsi azzeccata. Ma la strada per i Mondiali è ancora in salita.