Le prossime sfide contro Estonia e Israele non saranno solo l’esordio ufficiale di Rino Gattuso sulla panchina azzurra: rappresentano infatti un crocevia fondamentale per il futuro della Nazionale.
Dopo le esclusioni dai Mondiali in Russia 2018 e Qatar 2022 e la pesante sconfitta per 3-0, dello scorso giugno, in Norvegia che è costata la panchina a Luciano Spalletti, l’Italia si trova nuovamente a rischio playoff. Un incubo che riporta alla mente i fallimenti recenti e che sottolinea quanto sia delicata la situazione.
L'ultimo mondiale azzurro
Questo momento di difficoltà, oramai diventato eterno, si inserisce in una storia recente già segnata da ferite profonde - letteralmente - come dimostra l'eliminazione dal Mondiale 2014, l'ultimo disputato dagli azzurri, quando l’Italia venne buttata fuori dall’Uruguay, nella fase a gruppi, grazie a un gol di Diego Godin.
Quella gara, però, resta impressa nella mente di tutti i tifosi soprattutto per il famigerato morso di Luis Suárez a Giorgio Chiellini: un episodio che fece il giro del mondo e che costò all’attaccante uruguaiano una lunga squalifica (nove gare con la nazionale e quattro mesi di sospensione) che avrebbe potuto compromettere il suo trasferimento a Barcellona.
Luis ci è ricascato
Un flashback che torna d’attualità in questi giorni, alla luce dell’ennesima controversia legata a Suárez. Alla fine della finale di Leagues Cup, infatti, l’ex Barça è stato protagonista di un episodio increscioso: le telecamere lo hanno ripreso mentre sputava a un membro dello staff dei Seattle Sounders al termine di una rissa scoppiata in campo.
Come dicevamo, però, non è la prima e nemmeno la seconda volta che il carattere impulsivo del Pistolero diventa un problema: dal morso a Ivanovic in Premier League agli insulti razzisti a Patrice Evra, solo per citare i precedenti più clamorosi della carriera di un campione "mordace".