Carlo Ancelotti guarda già al Mondiale con il suo Brasile. Le prime uscite sulla panchina della Seleção hanno alimentato qualche perplessità, ma il tecnico emiliano si mostra sereno e fiducioso in vista della Coppa del Mondo 2026.
"È stato facile per me adattarmi. È un ritmo diverso. Mi sono stabilito a Rio perché devo assorbire la cultura del Paese. Quando sono arrivato qui ho trovato una struttura molto ben organizzata. L'atmosfera di lavoro è eccellente", ha detto in una conversazione con i media francesi.
Come al solito, anche senza arrivare nella forma migliore, la Seleçao sarà favorita per il grande evento internazionale, ma l'uomo di Reggiolo ridimensiona le aspettative: "L'obbligo è provarci, nessuno ha l'obbligo di vincere. Chi nel calcio ha l'obbligo di vincere? Nel calcio possono succedere tante cose che possono cambiare il risultato.... Ho allenato il Real Madrid per sei anni e non ho vinto sei Champions League, ma tre", ha detto.
Nomi propri
Da ex allenatore del Real Madrid, Carletto viene spesso interrogato su alcune delle sue stelle, soprattutto quelle che poi vengono convocate per i verdeamarela, come Vinicius: "Con Vinicius ho un rapporto fantastico, fa quello che gli chiedo di fare e non ho mai avuto problemi con lui. Quando alleni una nazionale non hai spesso questi problemi. Se un giocatore non è contento del suo ruolo in squadra, chiamo qualcun altro", ha spiegato.
Poi è stato il turno di Neymar, che non è stato convocato durante l'ultima pausa internazionale e potrebbe trovarsi di fronte alla sua ultima occasione per vincere la Coppa del Mondo: "Neymar è il giocatore brasiliano di maggior talento, ha avuto un problema fisico e ha recuperato velocemente, ma voglio che stia davvero bene per poter giocare. Parteciperà alla Coppa del Mondo se sarà in buona forma fisica, perché dal punto di vista tecnico non si discute. Neymar deve puntare a essere pronto a giugno, non importa se non è in lista a ottobre, novembre o marzo", ha detto.
D'altra parte, prevede una grande stagione per Mbappé, di cui si è innamorato durante la sua ultima stagione sulla panchina del Bernabéu: "È stato molto facile. In un anno Mbappé non mi ha mai chiesto nulla, di non tirare rigori, di giocare, di non giocare, di tirare calci di punizione.... Si è sempre comportato molto bene, con molta umiltà. Ha fatto una stagione di altissimo livello, ha segnato 44 gol, ma credo che questa seconda stagione sarà migliore perché si è già adattato e i compagni lo conoscono bene.
Un altro lavoro dopo il Brasile?
Prossimo ai 70 anni, Ancelotti non sembra avere intenzione di ritirarsi, ma vede difficile cercare un'altra destinazione dopo il Brasile, con un'eccezione: "L'unica squadra che potrei allenare dopo il Brasile sarebbe il Real Madrid. Non credo che questo accadrà. Ho un anno di contratto qui e poi tutto può succedere. Ho firmato per un anno perché penso che sia la cosa giusta da fare".