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De Zerbi spinge il Marsiglia: "Vogliamo competere con il Paris Saint-Germain"

De Zerbi
De ZerbiJEAN CATUFFE / Jean Catuffe / DPPI via AFP
Il tecnico italiano, alla sua seconda stagione in Francia, ha rifiutato le avance della Serie A per un possibile ritorno nel nosto massimo campionato: "Ero già al lavoro con i miei giocatori".

"Marsiglia é il posto ideale per me: la città, la passione per il calcio, tutto mi si addice". Parola di Roberto De Zerbi che, alla vigilia della sua seconda stagione sulla panchina dell'OM é stato intervistato dall'Equipe.

Il tecnico bresciano sa che il suo nome era circolato per un possibile ritorno in Italia, "ma ero già al lavoro con i miei giocatori" e per decidere i nuovi arrivi, insomma "la stagione ormai era iniziata". 

C'é spazio per l'elogio di Luis Enrique. L'allenatore del Psg, vincitore della Champions, "è stato straordinario perché senza Mbappé, Messi e Neymar ha saputo orchestrare un collettivo che era più squadra della precedente".

Sfida al PSG

"Vogliamo competere con il PSG meglio di quanto abbiamo fatto la scorsa stagione - aggiunge De Zerbi - Non sto dicendo che sia più grande dell'OM. Dico che finora hanno avuto più forza". Ecco perché non vuol sentire parlare di 'clasico': "Il Clasico è Juve-Inter: su dieci partite, quattro vittorie per l'Inter, cinque per la Juve e un pareggio. PSG-OM, su 23 partite, 19 vittorie per il Paris, 3 pareggi e una vittoria per l'OM. Per me, non è un Clasico".

I giocatori che lavorano con lui dicono di aver appreso cose nuove, anche alcuni di esperienza, come Rabiot: "Penso che la differenza stia nel fatto che li faccio riflettere per arrivare alla soluzione. Trovare la logica di certe scelte. A volte mi dicono 'non ci avevo mai pensato' ".

L'obiettivo é "dare al giocatore diverse possibilità da adottare in campo in modo che sia lui a scegliere quella che gli sembra la migliore". Perché "la comprensione va di pari passo con la passione - prosegue De Zerbi - Non parliamo di matematica, algebra o altre materie difficili, ma di calcio. Se hai la passione, lo capisci. Se arrivi al campo di allenamento alle 10 ed alle 13 te ne vai, come se lavorassi in fabbrica, allora non capirai mai perché facciamo una cosa o l'altra. Chi ha passione, chi si interessa, capisce tutto al volo".