Il peso della storia e la realtà attuale
Il Boavista è arrivato a questa stagione già indebolito in termini finanziari e sportivi. A differenza del 2000, quando aveva una squadra coesa, organizzata e con una forte identità sotto la guida di Jaime Pacheco, il club è entrato nella campagna 2024/2025 senza una base solida e con una struttura sportiva indebolita.
Le debolezze della gestione del club e il ruolo dell'investitore Gerard Lopez sono fondamentali per comprendere la situazione attuale. Il club ha dovuto affrontare 16 procedimenti FIFA attivi, con conseguente divieto di tesseramento dei giocatori.
La situazione è stata aggravata dagli infortuni simultanei dei due portieri principali, che hanno costretto il club a ricorrere a soluzioni di emergenza. Sono stati inoltre segnalati stipendi non pagati dai giocatori e lo staff, con conseguenti proteste e instabilità interna, che hanno immediatamente minacciato l'inizio della stagione in corso.
I soci hanno espresso preoccupazione per la mancanza di trasparenza nelle decisioni del consiglio di amministrazione, soprattutto in relazione alla gestione finanziaria e all'influenza del principale investitore, e si è verificata una contrapposizione tra il consiglio di amministrazione del club e la SAD (la Società Sportiva Anonima che gestisce le finanze del club), con critiche reciproche sulla gestione e sulle priorità strategiche.
Solo per fare un esempio, nella settimana di preparazione della partita contro lo Sporting, lo Stadio Bessa è rimasto senza elettricità a causa di debiti con il fornitore da parte del club, risolti dalla SAD.
Il ruolo di Gerard Lopez
Gerard Lopez, uomo d'affari lussemburghese, è diventato l'azionista di maggioranza della SAD del Boavista, portando promesse di investimenti e stabilità con un'iniezione di capitale di tre milioni di euro.
Tuttavia, il suo coinvolgimento è stato controverso. Lopez è stato coinvolto in progetti sportivi che hanno incontrato difficoltà finanziarie, come il Lille, il Mouscron o il più noto di tutti: il Bordeaux, ex campione di Francia che è sceso in quarta serie e rischia di chiudere i battenti. Questo ha sollevato dubbi sulla sua gestione al Boavista.
La sua presenza è stata associata a importanti decisioni strategiche, tra cui cambiamenti nella leadership della SAD e piani di ristrutturazione finanziaria. Alcuni soci mettono in dubbio l'efficacia del suo investimento, sottolineando i continui problemi finanziari e operativi del club.
Un salvatore scozzese
Cristiano Bacci ha iniziato la stagione come allenatore, ma i risultati insoddisfacenti hanno portato alla sua partenza. Jorge Couto gli è subentrato ad interim, prima che Lito Vidigal arrivasse nel febbraio 2025, portando esperienza e un approccio pragmatico nel tentativo di evitare la retrocessione.
A lui è seguito Stuart Baxter, allenatore scozzese di 71 anni, che in tre partite ha ottenuto due vittorie contro due dirette avversarie nella lotta alla retrocessione, Farense (0-1) e AFS (1-2), perdendo solo contro lo Sporting (0-5).
Il tecnico scozzese ha portato una nuova prospettiva tattica e una nuova disciplina alla squadra, contribuendo al miglioramento della difesa riaccendendo la speranza dei tifosi in un altro miracolo.
La nomina di Baxter ha portato una ventata di aria fresca, ma ha anche messo a nudo la disperazione del club. All'età di 71 anni, l'allenatore britannico, con una vasta esperienza internazionale, era una scommessa rischiosa ma ponderata, un tentativo di portare ordine tattico e pragmatismo a una squadra in caduta libera.
Rinforzi improbabili
Forse il momento più insolito della stagione è stato l'ingaggio di diversi free agent a febbraio, alcuni dei quali non giocavano in una competizione ufficiale da mesi.
Questa misura, senza precedenti in Portogallo di questa portata, è stata criticata da molti, ma si è rivelata un tentativo disperato - e persino geniale - di rivitalizzare una squadra afflitta da infortuni e dalla mancanza di qualità in settori chiave, dopo la revoca del divieto di registrazione dei giocatori imposto dalla FIFA.
Alcuni di questi giocatori, nonostante la mancanza di ritmo, hanno mostrato impegno e sono stati sorprendentemente desiderosi di cogliere l'opportunità, riflettendo lo spirito di sopravvivenza che il Boavista ha incarnato per tutta la stagione.
Il portiere ceco Tomas Vaclik, l'ex stella del PSG Layvin Kurzawa, il terzino destro della Sierra Leone Osman Kakay, il centrale camerunense Sidoine Fogning, Vitalii Lystsov, il centrale canadese Steven Vitoria, l'ex centrocampista del Chelsea Marco van Ginkel, l'ala senegalese Moussa Kone e l'ala americana Gboly Ariyibi hanno rivoluzionato la squadra in quello che è stato l'estremo tentativo di evitare la retrocessione.
Un'altra lotta all'ultima giornata per la sopravvivenza
Come nella scorsa stagione, il Boavista arriva alle ultime giornate con la permanenza nella massima serie a rischio, ma con una concreta possibilità di salvarsi.
Il parallelo con il "miracolo" dell'ultimo minuto nel 2023/24 si fa ancora una volta più forte, con i tifosi che sperano in un altro esito drammaticamente felice, soprattutto dopo la vittoria di lunedì scorso contro l'AFS.

Con solo due partite da giocare, il Boavista è di nuovo in bilico. Come nel 2023/2024, tutto si può decidere nei minuti finali e in questa stagione si profila la prova definitiva: nella 33ª e penultima giornata, il Boavista si reca all'Estadio do Dragao per affrontare il Porto, storica rivale cittadina.
In un derby carico di simbolismo, non si gioca solo per i punti, ma per la sopravvivenza e il futuro di un club che, nonostante l'indebolimento, continua a lottare per mantenere viva la propria identità nel calcio portoghese.
La stagione 2024/2025 è stata un'altra prova di resistenza per il Boavista, un club un tempo campione che lotta per sopravvivere. Se riusciranno a rimanere in massima seria, sarà una vittoria del carattere e della resilienza. In caso contrario, il club dovrà ripensare profondamente il proprio futuro, mantenendo viva la speranza che lo spirito del 2000 possa un giorno ispirare una ricostruzione più solida e ambiziosa.