Il legame tra Leo Messi e il Barcellona sarà perpetuo. In Catalogna l'argentino si è affermato come punto di riferimento del calcio mondiale. Ha vinto tutto: un titolo a sei squadre, ha fatto innamorare i tifosi, è diventato un leader nello spogliatoio blaugrana e ha toccato il cielo con le sue mani al Camp Nou fino al 2021, quando l'unione tra il giocatore e la squadra si è interrotta bruscamente.
Ciò nonostante, i suoi ricordi come culé rimangono più che vividi nella sua mente. I periodi positivi, che gli hanno regalato titoli importanti sotto Pep Guardiola e Luis Enrique, e quelli irregolari, quando la squadra è stata costretta a ribaltare la situazione.
"Quello che ricordo di più sono i traguardi collettivi che abbiamo raggiunto, come l'anno della vittoria di sei titoli. Tra quelli che ho vissuto, il periodo di Guardiola come allenatore, tutto ciò che Ronaldinho ha significato con la Champions League nel 2006 e anche il triplete con Luis Enrique", ha detto l'argentino in un'intervista al 'Mundo Deportivo'.
L'argentino ha anche ricordato i personaggi che più hanno influenzato il suo periodo in blaugrana. "Ce ne sono due che mi hanno segnato molto: Pep e Ronaldinho. Guardiola, perché abbiamo fatto cose incredibili, e Ronaldinho, per come mi ha aiutato, mi ha aiutato molto nei miei primi momenti in prima squadra".
Ma non solo: "Ricordo anche Iniesta e Xavi come compagni di squadra e i tre che giocano con me a Miami: Busquets, Alba e Luis Suárez, che sono anche amici. E naturalmente una menzione speciale per Tito Vilanova, che ci manca molto".
Messi, infine, ha sottolineato l'affetto che prova per i tifosi catalani e ha augurato le migliori fortune alla squadra che ama. "Spero che il Barça possa sempre tornare ad essere quello che era. Mi piacerebbe vedere il Barça vincere di nuovo la Liga, la Coppa e la Champions League. E negli anni in cui non ci riesce, almeno competere fino all'ultimo momento. Devono lottare per tutti i titoli".