Scenario diverso, storia identica. L’Atlético parte con slancio, illude con un gol rapido e con buone sensazioni, ma poi si lascia rimontare, soffre la pressione e spreca occasioni in serie fino a chiudere con un altro pareggio che sa di occasione persa.
Il primo tempo a Mendizorroza è stato una giostra di emozioni. Meglio i colchoneros in avvio, premiati al 7’: triangolo rapido tra Julián e Giuliano, tiro respinto da Sivera e tap-in vincente del “cholito” per lo 0-1. Una partenza da manuale, subito sporcata però dall’ingenuità difensiva che ha riportato in corsa l’Alavés.
Al 14’ Carlos Vicente, sempre più uomo chiave dei baschi, si è preso la scena: dal dischetto ha firmato l’1-1, dopo il fallo di Sorloth su Tenaglia in area. La partita si è così riaperta, con l’Atleti che ha continuato a cercare il vantaggio e l’Alavés pronto a colpire in ripartenza.

Il secondo tempo si è aperto nel segno di David Hancko, uno dei più ispirati tra i biancorossi, lanciato in profondità sulla corsia mancina. Lo slovacco ha provato a sorprendere la retroguardia dell’Alavés, ma senza fortuna. Poi, un lungo stop dovuto a un malore sugli spalti ha congelato il ritmo della gara. Alla ripresa, l’Atlético è apparso contratto, incapace di trovare varchi: Julián, marcato a uomo, sembrava intrappolato nella gabbia dei difensori baschi.
Il colpo di reni è arrivato al 73’, quando Simeone ha cambiato volto alla squadra con una tripla sostituzione. Dentro Almada, Hancko e Cardoso; fuori Griezmann, Gallagher e Ruggeri. Una scossa immediata: Sorloth ha sfiorato il gol del nuovo vantaggio, fermato da un riflesso felino di Sivera, e poco dopo Griezmann ha colpito la traversa facendo tremare il Mendizorroza.
Beffa Atleti
L’Alavés, però, non si è scomposto. Coudet ha stretto le linee e affidato le sorti ai guantoni del suo portiere, che all’85’ ha compiuto un’altra prodezza sul colpo di testa ravvicinato di Sorloth. Nel forcing finale, Simeone ha inserito Koke e Raspadori per Giuliano e Julián, ma il copione non è cambiato: possesso sterile, spazi intasati e sempre lo stesso muro invalicabile.
Con i 15 minuti di recupero concessi per l’interruzione, l’Atlético ha continuato a spingere senza trovare profondità. L’ultima chance è capitata sui piedi di Raspadori al 98’, ma ancora una volta Sivera ha detto no, chiudendo la porta e guadagnandosi senza discussioni il titolo di MVP.
Un pareggio che lascia l’Atleti con il sapore amaro di una vittoria sfumata e l’Alavés con l’orgoglio di aver resistito fino all’ultimo respiro.