Altri

Liga, l'Atlético viene fermato ancora: l’Alavés resiste e conquista il pareggio

Aleñá e Pablo Barrios si contendono un pallone.
Aleñá e Pablo Barrios si contendono un pallone.Ion Alcoba Beitia / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP
Tre giornate senza vittoria: due pareggi e una sconfitta. L’Atlético continua a inciampare in questo avvio di Liga e a Vitoria ha trovato un Alavés coriaceo, capace di rispondere col rigore di Carlos Vicente al lampo iniziale di Giuliano.

Scenario diverso, storia identica. L’Atlético parte con slancio, illude con un gol rapido e con buone sensazioni, ma poi si lascia rimontare, soffre la pressione e spreca occasioni in serie fino a chiudere con un altro pareggio che sa di occasione persa.

Il primo tempo a Mendizorroza è stato una giostra di emozioni. Meglio i colchoneros in avvio, premiati al 7’: triangolo rapido tra Julián e Giuliano, tiro respinto da Sivera e tap-in vincente del “cholito” per lo 0-1. Una partenza da manuale, subito sporcata però dall’ingenuità difensiva che ha riportato in corsa l’Alavés.

Al 14’ Carlos Vicente, sempre più uomo chiave dei baschi, si è preso la scena: dal dischetto ha firmato l’1-1, dopo il fallo di Sorloth su Tenaglia in area. La partita si è così riaperta, con l’Atleti che ha continuato a cercare il vantaggio e l’Alavés pronto a colpire in ripartenza.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchOpta by Statsperform

Il secondo tempo si è aperto nel segno di David Hancko, uno dei più ispirati tra i biancorossi, lanciato in profondità sulla corsia mancina. Lo slovacco ha provato a sorprendere la retroguardia dell’Alavés, ma senza fortuna. Poi, un lungo stop dovuto a un malore sugli spalti ha congelato il ritmo della gara. Alla ripresa, l’Atlético è apparso contratto, incapace di trovare varchi: Julián, marcato a uomo, sembrava intrappolato nella gabbia dei difensori baschi.

Il colpo di reni è arrivato al 73’, quando Simeone ha cambiato volto alla squadra con una tripla sostituzione. Dentro Almada, Hancko e Cardoso; fuori Griezmann, Gallagher e Ruggeri. Una scossa immediata: Sorloth ha sfiorato il gol del nuovo vantaggio, fermato da un riflesso felino di Sivera, e poco dopo Griezmann ha colpito la traversa facendo tremare il Mendizorroza.

Beffa Atleti

L’Alavés, però, non si è scomposto. Coudet ha stretto le linee e affidato le sorti ai guantoni del suo portiere, che all’85’ ha compiuto un’altra prodezza sul colpo di testa ravvicinato di Sorloth. Nel forcing finale, Simeone ha inserito Koke e Raspadori per Giuliano e Julián, ma il copione non è cambiato: possesso sterile, spazi intasati e sempre lo stesso muro invalicabile.

Con i 15 minuti di recupero concessi per l’interruzione, l’Atlético ha continuato a spingere senza trovare profondità. L’ultima chance è capitata sui piedi di Raspadori al 98’, ma ancora una volta Sivera ha detto no, chiudendo la porta e guadagnandosi senza discussioni il titolo di MVP.

Un pareggio che lascia l’Atleti con il sapore amaro di una vittoria sfumata e l’Alavés con l’orgoglio di aver resistito fino all’ultimo respiro.