A due anni dalla pubblicazione della "Raccomandazione" della Commissione europea per combattere questo fenomeno, i dati dimostrano che il problema non solo persiste, ma si sta aggravando.
Nel 2024 sono state inviate almeno 10,8 milioni di notifiche agli intermediari digitali (DSP, piattaforme online e altri) per trasmissioni non autorizzate di eventi live. Nella prima metà del 2025 la situazione è salita a 26,2 milioni di notifiche in questo periodo di 18 mesi, con un aumento del 142% in questa prima metà del 2025. Inoltre, secondo il rapporto, l'89% delle notifiche non ha portato alla sospensione dei trasferimenti illegali.
Carenze in termini di efficienza e tempi di risposta
In un contesto in cui i dati confermano che la pirateria degli eventi live è un problema su larga scala, con questo significativo aumento delle notifiche inviate agli intermediari, si evidenzia anche il declino dell'efficacia delle risposte: solo l'11% delle notifiche ha portato alla sospensione delle trasmissioni illegali in questi 18 mesi e mentre nella seconda metà del 2024 questo rapporto era del 19%, nella prima metà del 2025 la cifra è scesa al 5%.
Lo studio analizza anche la carenza di velocità di risposta degli intermediari. Solo il 6% delle violazioni è stato gestito entro 30 minuti dalla notifica e il 21% ha richiesto più di due ore.
Le sfide attuali con gli intermediari
Tra gennaio 2024 e giugno 2025, i fornitori di server dedicati (DSP) hanno registrato un totale di 12 milioni di notifiche all'anno, pari al 46% del totale inviato. Questi soggetti, che forniscono e gestiscono l'infrastruttura tecnica, i server fisici e la capacità di rete su cui operano molte piattaforme illegali, sono diventati un attore fondamentale nella catena del valore dei contenuti. Le piattaforme online rappresentano il 5% delle notifiche, mentre il restante 49% è rappresentato da "Altri fornitori di servizi di infrastruttura online", come CDN e servizi di reverse proxy.
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I DSP e la categoria "altri fornitori di servizi di hosting" rappresentano la maggior parte degli avvisi, e con un'efficacia molto bassa: rispettivamente il 91% e il 97% non ha portato a sospensioni. Al contrario, le piattaforme online mostrano risultati migliori, con il 97% di sospensioni, anche se in questo caso persiste un grave problema di recidiva, dove il 90% delle trasmissioni illegali è ricomparso entro 24 ore.
Nel 2025 sono aumentati anche gli avvisi rivolti ad altri provider di hosting come Cloudflare, utilizzati in alcuni casi per nascondere i server che ospitano i contenuti, rendendo più difficile l'applicazione delle misure antipirateria.