Il 5 maggio 1956, il Manchester City affrontò il Birmingham City nella finale di FA Cup a Wembley. Una folla di circa centomila spettatori assistette a uno dei momenti più leggendari della più antica competizione calcistica del mondo (la prima edizione della FA Cup fu giocata nel 1872).
Durante le fasi finali della partita, Bert Trautmann, che giocava in porta per il Manchester City, subì la rottura del collo in un duro tackle con gli avversari. Nonostante il grave infortunio, Trautmann terminò la partita e aiutò la sua squadra a vincere. Questo episodio simboleggia la sua resilienza e la grinta di tutta la sua vita.
Un oscuro passato di guerra
Bernhard Trautmann nacque a Brema (Germania) nel 1923 da una famiglia di operai. All'età di 10 anni si unì allo Jungvolk, la sezione giovanile della Hitlerjugend (Gioventù hitleriana). Lo Jungvolk era un'organizzazione per ragazzi di età compresa tra i 10 e i 13 anni, con un programma di attività all'aperto, parate e sport e l'obiettivo di indottrinare i suoi giovani membri nei principi dell'ideologia nazista.
All'inizio della Seconda guerra mondiale, Trautmann si arruolò nella Luftwaffe (l'aviazione della Germania nazista) e prestò servizio come paracadutista. Combatté sul fronte orientale per tre anni, guadagnando cinque medaglie. Più tardi, nel corso della guerra, fu trasferito sul fronte occidentale, dove fu catturato dagli inglesi mentre la guerra volgeva al termine.
Come soldato volontario, fu classificato come prigioniero di categoria "C", il che significa che era considerato un nazista puro. Uno dei soli 90 del suo reggimento originario di 1.000 uomini a sopravvivere alla guerra, fu trasferito in un campo per prigionieri di guerra ad Ashton, nel Lancashire.
In seguito, Bernhard Trautmann rifiutò l'offerta di rimpatrio e, dopo il suo rilascio nel 1948, decise di stabilirsi nella regione del Lancashire, combinando il lavoro agricolo con il gioco del calcio per una squadra locale, il St Helens Town.

"From zero to hero"
Le prestazioni di Bernhard Trautmann con il St Helens gli valsero il soprannome anglicizzato di "Bert" e attirarono l’attenzione di club di livello superiore. Nel 1949 fu ingaggiato dal Manchester City, all’epoca militante nella massima serie inglese.
La scelta del club di tesserare un ex soldato della Luftwaffe suscitò forti polemiche: circa 20.000 persone parteciparono a una manifestazione di protesta. Tuttavia, Trautmann riuscì a farsi accettare grazie al suo rendimento eccezionale tra i pali, disputando tutte le partite del City per le successive 250 gare, fatta eccezione per cinque.
Portiere dal grande istinto, eccelleva soprattutto nei rigori, parando circa il 60% di quelli affrontati nel corso della sua carriera. A distinguerlo non furono solo i riflessi, ma anche il coraggio e la determinazione che metteva in ogni intervento.
Bert Trautmann vinse il premio di Calciatore dell'anno nel 1956 e aiutò la sua squadra del Manchester City a vincere un importante trofeo nello stesso anno. La finale di FA Cup del 5 maggio 1956, tra Manchester City e Birmingham City, passò alla storia.
Un grave infortunio e altri colpi del destino
Al 75° minuto della finale di FA Cup, Bert Trautmann si tuffò su un pallone e fu travolto in uno scontro con Peter Murphy del Birmingham City: il ginocchio dell’attaccante lo colpì violentemente al collo. All’epoca non erano previste sostituzioni, così, seppur stordito e barcollante, Trautmann fu costretto a restare in campo.
Nei 15 minuti finali, nonostante il dolore crescente, difese la porta del Manchester City con straordinario coraggio, compiendo anche alcune parate decisive. I Citizens riuscirono a mantenere il vantaggio e a conquistare la vittoria. Più tardi, Trautmann ammise di aver giocato l’ultima parte del match "come in una sorta di nebbia".
Solo quattro giorni dopo, sottoponendosi a una radiografia, emerse la reale entità dell’infortunio: una frattura a una vertebra cervicale. Il medico, incredulo, gli disse: "Dovresti essere morto".
Il recupero di Trautmann richiese diversi mesi e gli fece saltare gran parte della stagione 1956/57. Questo brutto periodo per Bert Trautmann fu segnato da un incidente ancora peggiore. Lui e sua moglie, Margaret, una donna inglese conosciuta a St Helens, persero il loro primogenito, John, morto in un incidente stradale pochi mesi dopo la finale di FA Cup del 1956, all'età di cinque anni.
Bert e Margaret ebbero altri due figli, ma il loro matrimonio fu segnato per sempre dalla morte di John. La coppia divorziò nel 1972. Bert Trautmann si sposò poi altre due volte. È morto nel 2013 all'età di 89 anni.
L'incredibile storia di Trautmann è brillantemente rappresentata nel film biografico The Keeper (2018), diretto da Marcus H. Rosenmuller. Consigliamo vivamente il film, e non solo agli appassionati di calcio.