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Italia-Germania 2-1: la notte del Narodowy che consacrò Balotelli e la sua esultanza

L'iconica esultanza di Balotelli
L'iconica esultanza di BalotelliGABRIEL BOUYS/AFP
In una serata indimenticabile per i colori azzurri, due reti dell'attaccante, allora in forza al Manchester City, trascinarono la squadra di Prandelli per piegare la forte squadra tedesca ed approdare in finale di Euro 2012.

La saga tra Italia-Germania si arricchirà presto di un nuovo capitolo dopo i tanti che si sono succeduti in oltre un secolo di sfide, dal 1923 ad oggi.

Le due Nazionali del Vecchio Continente più vincenti a livello di Coppe del Mondo (4 titoli ciascuno) hanno vissuto anche una grande rivalità a livello di Europei, incontrandosi ben quattro volte.

La prima, a Dusseldorf nel 1988, finì in parità, mentre a Manchester otto anni dopo le due compagini si annullarono e pareggiarono 0-0.

Per assistere alla prima e sin qui unica vittoria azzurra in un Campionato Europeo bisogna dunque arrivare fino al 2012, quando i ragazzi allenati da Cesare Prandelli affrontarono i tedeschi nella semifinale in scena a Varsavia.

Non si trattava certo di un'Italia spumeggiante: 1 solo successo nella fase ai gironi (contro l'Irlanda) e una vittoria strappata solamente ai rigori contro l'Inghilterra avevano proiettato la Nazionale fino al penultimo atto del torneo, da affrontare contro i fortissimi tedeschi, reduci da 4 vittorie in altrettanti incontri e dunque a punteggio pieno.

La squadra di Joachim Löw, capace di tenere in panchina gente come Miroslav Klose, Marco Reus, Mario Gotze e Thomas Muller, era imbottita di gente abituata alle grandi partite: 7 giocatori erano stati titolari nella finale di Champions League persa dal Bayern poche settimane prima, e ben 10 qualche mese dopo avrebbero giocato dal primo minuto a Wembley nell'inedito derby tra i bavaresi e il Borussia Dortmund.

Le formazioni in campo
Le formazioni in campoFlashscore

Non che gli azzurri fossero una squadra alle prime armi, ovvio. Tra difesa e centrocampo c'erano ben sei interpreti della Juventus fresca campione d'Italia con Antonio Conte in panchina, il centrocampo poteva contare ancora su Daniele De Rossi mentre l'attacco si affidava principalmente al genio di Antonio Cassano e alla sregolatezza di Mario Balotelli, da poco vincitore della Premier League con il Manchester City.

E fu proprio Balotelli, in quella che probabilmente divenne la sua migliore serata di sempre a livello mondiale, ad annichilire i tedeschi con due reti arrivate nel primo tempo tra il 20esimo e il 36esimo: la prima arrivò di testa (non proprio il suo pezzo forte) su pennellata del fantasista barese mentre la seconda su un lancio di Riccardo Montolivo su cui la retroguardia teutonica si sfaldò completamente, lasciando l'attaccante bresciano libero di punire con un destro imparabile. E poi lasciarsi andare con una non-esultanza che divenne iconica, e fonte di migliaia di meme per anni.

Il raddoppio fu talmente fragoroso che i tedeschi non riuscirono a reagire, e la contesa di fatto terminò all'intervallo. Il gol della bandiera, su rigore con Mesut Ozil, arrivò quasi a tempo scaduto quando ormai gli azzurri erano già sicuri di disputare la finale di Kiev, pochi giorni dopo contro la Spagna.

Per la selezione italiana fu la seconda semifinale consecutiva vinta contro i tedeschi dopo quella altrettanto storica vinta nel 2006, nella celebre Coppa del Mondo disputata proprio in Germania. Una gara che riuscì a concedere a tutto il movimento un senso di invulnerabilità che durò per altri quattro anni: fu infatti l'ultima di un mini trend positivo che fu interrotto quando furono i teutonici a trionfare al termine dei calci di rigore, a Euro 2016 in quel di Bordeaux.