Il calcio femminile continua la sua rapida ascesa: ecco i momenti più importanti del 2025

La squadra femminile dell’Inghilterra e lo staff tecnico davanti a Downing Street dopo aver bissato il titolo europeo
La squadra femminile dell’Inghilterra e lo staff tecnico davanti a Downing Street dopo aver bissato il titolo europeoWIKTOR SZYMANOWICZ / ANADOLU / ANADOLU VIA AFP

Il calcio femminile è lo sport di squadra in più rapida crescita al mondo. Nel 2025 ha ricevuto un’attenzione senza precedenti, grazie anche al Campionato Europeo ospitato dalla Svizzera a luglio.

Stadi più grandi, pubblico sempre più numeroso

Con la crescita del calcio femminile aumentano anche gli investimenti. Uno degli indicatori più evidenti è stato l’utilizzo sempre più frequente dei grandi stadi, soprattutto in Inghilterra. L'Arsenal ha fatto da apripista, ospitando regolarmente le partite casalinghe della squadra femminile all’Emirates Stadium, insieme a quelle della squadra maschile.

All’inizio della stagione, il Chelsea ha annunciato che la sua squadra femminile – campione della Women’s Super League per sei stagioni consecutive – avrebbe disputato quattro partite casalinghe a Stamford Bridge durante la stagione WSL, continuando però a giocare la maggior parte delle gare interne al Kingsmeadow Stadium.

Se Chelsea e Arsenal rappresentano i club più importanti del paese, un segnale di svolta è arrivato quando anche l’Everton, squadra di metà classifica nella lega femminile, ha adottato la stessa strategia. La tendenza non si è limitata all’Inghilterra. In Germania, il Bayern Monaco ha inaugurato la stagione all’Allianz Arena, attirando 57.000 spettatori e stabilendo un nuovo record di presenze per la Frauen-Bundesliga.

Record di trasferimenti riscritti

L’aumento degli investimenti si è riflesso anche nel mercato dei trasferimenti. Nel 2025, il record per il trasferimento di una calciatrice è stato battuto più volte. Il Chelsea è stato il primo a fissare un nuovo limite, dopo aver già stabilito un primato nel 2020 con l’acquisto di Pernille Harder dal Wolfsburg per 300.000 sterline.

Cinque anni dopo è arrivata una nuova pietra miliare. Il Chelsea ha pagato un milione di dollari per la statunitense Naomi Girma, campionessa olimpica e considerata una delle migliori centrali al mondo. Emma Hayes, ex allenatrice del Chelsea e ora ct della nazionale statunitense, ha definito Girma il miglior difensore che abbia mai visto.

L’Arsenal ha risposto in modo diverso. Alessia Russo e Mariona Caldentey sono arrivate a parametro zero, mentre l’attaccante inglese Chloe Kelly è stata acquistata a titolo definitivo dopo il prestito dal Manchester City. Dopo il successo in Champions League, l’Arsenal ha poi messo a segno un colpo importante, pagando un milione di sterline al Liverpool per l’attaccante canadese Olivia Smith – stabilendo così, anche se per poco, un nuovo record.

Quel primato è però durato poco. Negli Stati Uniti, l’Orlando Pride ha acquistato l’ala messicana Lizbeth Ovalle per 1,5 milioni di dollari.

L’estate si è chiusa con un’altra sorpresa. Le London City Lionesses, di proprietà di Michelle Kang e pronte al debutto in Women’s Super League, hanno investito molto. Tra gli acquisti, Danielle van de Donk dal Lione e Alanna Kennedy dall’Angel City, ma il colpo più clamoroso è stato l’arrivo della capitana del PSG Grace Geyoro per 1,6 milioni di dollari, ridefinendo ancora una volta i limiti del mercato.

La favola europea dell’Arsenal

La campagna dell’Arsenal in Champions League ha regalato una delle storie più emozionanti della stagione. In finale, le Gunners hanno battuto il Barcellona 1-0, interrompendo il dominio catalano e riportando il trofeo in Inghilterra per la prima volta dal 2007. L’Arsenal resta l’unico club inglese ad aver vinto la competizione.

Pochi si aspettavano che arrivassero fino in fondo. Il Barcellona aveva raggiunto la finale senza difficoltà e puntava al terzo titolo consecutivo, mentre il percorso dell’Arsenal verso Lisbona era stato tutt’altro che semplice.

Le inglesi hanno superato diversi momenti difficili nei turni a eliminazione diretta. Una sconfitta per 2-0 in casa del Real Madrid nei quarti è stata ribaltata con un 3-0 all’Emirates. In semifinale si è ripetuto lo stesso copione: dopo la sconfitta interna contro il Lione, l’Arsenal ha sfoderato una prestazione decisiva in Francia.

La finale si è giocata a Lisbona il 24 maggio. Il Barcellona si presentava da campione nazionale, mentre l’Arsenal arrivava dopo le sconfitte in campionato contro Aston Villa e Brighton. Sotto la guida di Renee Slegers, però, l’Arsenal ha imposto il proprio ritmo fin dall’inizio. Dopo un primo tempo senza reti, la subentrata Stina Blackstenius ha segnato il gol decisivo al 74° minuto.

Al fischio finale sono partiti i festeggiamenti. Per la vice-capitana Leah Williamson, il momento ha avuto un significato speciale. Entrata nell’Arsenal a nove anni, aveva assistito da mascotte al trionfo del 2007. Nel 2025 ha indossato la fascia di capitano ed è stata eletta migliore in campo.

Segui qui la Women’s Champions League 2025/26.

L’Inghilterra difende il suo trono

La difesa del titolo europeo da parte dell’Inghilterra si è basata sulla resilienza. Durante la fase a eliminazione diretta, le Lionesses non sono mai state in vantaggio nei tempi regolamentari. Eppure sono diventate solo la seconda squadra, dopo la Germania, a confermarsi campione d’Europa.

Il successo è arrivato sotto la guida di Sarina Wiegman, che ha conquistato il suo terzo titolo europeo consecutivo, dopo quelli vinti con i Paesi Bassi nel 2017 e con l’Inghilterra nel 2022.

La finale contro la Spagna è stata molto equilibrata. Dopo l’1-1 nei 120 minuti, l’Inghilterra ha avuto la meglio ai rigori, con Chloe Kelly che ha trasformato il penalty decisivo. In precedenza, nel torneo, Kelly aveva segnato anche il gol vittoria ai supplementari contro l’Italia in semifinale.

L’Inghilterra ha iniziato il torneo senza i favori del pronostico. La Spagna, campione del mondo in carica, era la grande favorita, mentre le inglesi dovevano fare a meno di diverse giocatrici chiave, tra cui Mary Earps, Fran Kirby e Millie Bright. La sconfitta all’esordio contro la Francia aveva aumentato i dubbi.

Dubbi che sono svaniti con il passare delle partite. L’Inghilterra ha ottenuto vittorie nette contro Paesi Bassi e Galles nella fase a gironi, per poi mostrare la solita tenacia nei turni a eliminazione diretta. In finale, la portiera Hannah Hampton è stata decisiva nella vittoria ai rigori.

Il trionfo delle leonesse ha confermato un tema ricorrente dell’anno: il successo nel calcio femminile è sempre più determinato non solo dal talento, ma anche dalla profondità della rosa, dalla convinzione e dalla capacità di resistere sotto pressione.