Quattro minuti per cambiare un'eliminatoria. Anzi, cinque. Perché poco prima del gol d'esterno sinistro col quale ha permesso alla Roma di riacciuffare il Porto, Paulo Dybala si era fatto ammonire per un fallo di reazione su Otavio. Quest'ultimo, che lo aveva azzoppato entrando fuori tempo poco tempo prima, ha avuto il merito di svegliarlo totalmente. Entrato già bene in campo, l'argentino ha preso ancora più motivazione dopo il trattamento speciale del brasiliano.
Una combinazione veloce con Shomurodov seguita da un dolce controllo a seguire e da un delizioso esterno per il pari. Poi, un'altra triangolazione con Kone in seguito alla quale ha scagliato un fendente forte sul primo palo. Prima l'elasticità, poi la decisione. Due reti diverse ma generate dalla stessa mente geniale, quella di un numero 10 vecchio stile che ancora oggi, quando sta bene, è il giocatore con più classe della Serie A.

E l'esibizione di stasera, dove ha messo lo zampino anche nel gol del 3-1 di Pisilli, ha corroborato la sua situazione attuale. Ossia quella di un catalizzatore di gioco assoluto esaltato nel 3-4-2-1 disegnato da Ranieri. Quasi esentato dal dover correre all'indietro, l'argentino parte dalla posizione di centrodestra per generare gioco. E, ora che si sente in fiducia, segna anche. Le sue due prime reti in Europa League in questa stagione ne certificano lo stato di grande concretezza. Perché Dybala non è solo bello, ma anche concreto. E in questa stagione sta spiccando anche per la costanza.
Se andiamo a vedere le prime due annate con la Roma, infatti, l'argentino non ha mai inanellato 17 presenze di seguito come in quella attuale. Seppur non tutte da titolare, le apparizioni della Joya con la maglia giallorossa dal 24 novembre 2024 al 13 febbraio 2025, sono state soprattutto caratterizzate da un'enorme serenità. Al di là del rendimento, quasi sempre sopra le righe, sembra che finalmente il nativo di Cordoba si sia tolto di dosso la celeberrima mufa di argentina concezione. Quella sorta di nuvoletta fantozziana che lo ha perseguitato negli ultimi anni sotto forma di infortuni che, a volte, lui stesso ha ingigantito.

Idolo
“L’affetto che ha la gente nei miei confronti è qualcosa di unico e bello. Questa stagione non sta andando come ci aspettavamo, ma ora abbiamo una possibilità grandissima in Europa. Questa competizione può darci tanto quest’anno, è un’opportunità importante visto ciò che è successo nel corso della stagione”. Queste sue parole nel post partita ai microfoni di Sky Sport, hanno ribadito quanto lui e la Roma siano una cosa sola.
Accolto nell'estate del 2022 in pompa magna da una piazza che alterna esaltazione a depressione ma che non fa mai mancare il suo sostegno, Dybala è a tutti gli effetti un idolo giallorosso. Inoltre, la sua costanza di rendimento è evidente, visto che nella stagione attuale vanta già 31 presenze, con tre mesi ancora in programma. Nell'annata scorsa l'ex Juventus aveva giocato in 39 occasioni, mentre nella prima in giallorosso aveva disputato 38 incontri. Si tratta, insomma, di numeri che potranno essere superati in un mese e mezzo, visto che in Europa ci saranno almeno altre due partite in programma a marzo.
Adesso, dopo la doppietta al Porto, si è catapultato verso una dimensione superiore. Quella dalla quale dovrà trascinare la Roma a un obiettivo nobile. E con un campionato di Serie A nel quale gli equilibri sembrano essere duri da spezzare, quello europeo potrebbe essere il cammino giusto.
Dotato del machete affilato per spezzare i boschi più ruvidi del continente, Dybala proverà a dare ai giallorossi quella gioia continentale che tanto si abbina al suo soprannome. Perché la tradizione recente dei giallorossi in Europa League parla di una finale e una semifinale. E il suo talento in questa Europa League, può fare la differenza in ogni momento.