Incredibile all'Olimpico: l'arbitro concede tre rigori alla Roma, Ozer li para tutti - VIDEO

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Il primo errore di Dovbyk dal dischetto
Il primo errore di Dovbyk dal dischettoČTK / AP / Andrew Medichini

Una serata che entra nella storia per il suo incredibile epilogo. Nei minuti finali di Roma-Lille, i giallorossi hanno la possibilità di pareggiare con ben tre rigori consecutivi, ma, incredibilmente, li sbagliano tutti.

All’Olimpico succede qualcosa di semplicemente pazzesco: nei minuti finali di Roma-Lille, intorno all’80’, i giallorossi hanno a disposizione tre rigori consecutivi… e li sbagliano tutti. Due volte Dovbyk, una volta Soulé, sotto lo sguardo incredulo della Curva Sud. E tutte e tre le volte c’è un unico protagonista a negare il gol: il portiere del Lille, Ozer, che si esibisce in un autentico show tra i pali, respingendo prima a sinistra i tentativi dell’ucraino e poi a destra quello dell’argentino.

Ma come si è arrivati a questa sequenza surreale? Tutto nasce da un tocco di mano di Mandi in area, che porta l’arbitro Erik Lambrechts, richiamato dal VAR, a concedere il primo rigore. Dovbyk si presenta sul dischetto e calcia, ma Ozer respinge. Fin qui sembrerebbe una storia già vista, ma il regolamento interviene: il portiere era uscito troppo presto dalla linea e un difensore era entrato in anticipo. Rigore da ripetere.

Seconda chance, stesso protagonista. Dovbyk riparte, calcia nello stesso modo, e Ozer, ancora una volta, para. Il portiere turco, però, è fuori porta di quasi un metro e il VAR conferma l’annullamento della parata: il rigore va rifatto.

Terzo e ultimo tentativo: stavolta sul pallone va Soulé. Cambia angolo, cerca di sorprendere Ozer, ma il portiere turco resta insuperabile, e respinge ancora. Tre rigori, tre parate, tre urla strozzate in gola.

Una serie di rigori memorabili

Il calcio è pieno di momenti memorabili come quello vissuto all'Olimpico. Nel 1984, contro il Napoli, Bruno Giordano della Lazio si presentò sul dischetto due volte tra parate di Castellini e ripetizioni, senza mai segnare. Dopo i due errori del compagno, il rigore fu affidato a Vincenzo D’Amico, che calciò anch’egli fuori.

Il primato assoluto, però, appartiene a Mohammed Jedidi. Ai Giochi Olimpici di Atene 2004, durante Tunisia-Serbia sull’1-1 all’83’, Jedidi dovette calciare sei rigori tra invasioni, portiere fuori posizione e ammonizioni, prima di realizzare finalmente il gol decisivo.