Era già finita prima di cominciare
I Dragoni sapevano già che la stagione 2024/25 sarebbe stata molto complicata fin da aprile, quando è terminato il regno quarantennale di Pinto da Costa. In quell'occasione, l'eterno presidente è stato sostituito da un ex allenatore che ha disputato la migliore stagione della storia recente - e forse di tutti i tempi - del Porto, ma la cui promessa di fedeltà, quando ha dichiarato di essere nel posto dei suoi sogni, è durata solo una settimana, il tempo necessario al Chelsea per bussare alla sua porta alla fine della stagione 2010/11. Parliamo di André Villas-Boas (AVB).
Il nuovo presidente è arrivato come il salvatore e il volto del cambiamento dopo circa 15 anni di decisioni turbolente, bizzarre e chiaramente dannose per gli interessi del club, come ha rivelato l'ultimo audit della precedente amministrazione. Il mandato di AVB è iniziato con promesse riguardanti il ripulire la cattiva gestione ed effettuare tagli ai benefici concessi ai membri del gruppo di tifosi più numeroso (i più rumorosi nelle loro proteste a prescindere dai risultati).
Sérgio Conceição si è alleato con Pinto da Costa, ha lasciato il Porto e ha lasciato ad AVB il difficile compito di cercare un successore. La scelta è ricaduta sull'allenatore in seconda Vítor Bruno, che mesi prima sembrava dovesse partire per un altro progetto, ma ha finito per accettare l'invito ad allenare la prima squadra. Questo ha portato a insulti e accuse da parte dell'ex staff tecnico, che recentemente ha accompagnato Sérgio Conceição a Milano.
Per questi motivi, che non saranno mai sottolineati abbastanza, il nuovo allenatore sapeva di avere le mani legate. Prima dell'inizio della stagione, lo spogliatoio aveva già perso alcuni dei suoi giocatori chiave, come Pepe e Francisco Conceicao, oltre a Taremi ed Evanilson, lasciando lo spogliatoio senza leader, la difesa con buchi da colmare e un attacco senza bomber.
Nonostante la mancanza di soldi - la nuova amministrazione avrebbe trovato solo ottomila euro nei conti del club - la struttura si è sforzata di completare la rosa con nomi forti, per stabilizzare la nave, dare fiducia e preparare il futuro. Samu, Francisco Moura, Nehuén Pérez, Fábio Vieira e Tiago Djaló e Deniz Gul: questi sono stati i nuovi acquisti del club portoghese.
Tuttavia, Vítor Bruno ha voluto lasciare il segno dentro e fuori lo spogliatoio e ha provato a richiamare in rosa gli esclusi di Conceição: Fran Navarro, David Carmo, Toni Martínez, André Franco e Iván Jaime. Solo gli ultimi due, però, sono rimasti in squadra, e l'ultimo non è stato nemmeno convocato per le ultime due partite.
Il peggior record degli ultimi 16 anni... due volte
Nonostante la partenza a razzo con l'inaspettata vittoria in Supercoppa contro lo Sporting, rimontando dal 3-0 per vincere 3-4, l'allenatore ha progressivamente perso lo spogliatoio e la squadra ha vacillato nelle partite più importanti. Le sconfitte contro Bodo/Glimt, Benfica, Lazio, Sporting (due volte), Moreirense e l'ultima serie di sconfitte hanno mostrato una squadra alla deriva, incapace di agire e reagire, dimostrando la mancanza di maturità con cui Vítor Bruno si era schermito a inizio stagione.
Poco convincente in campo, l'allenatore si è mostrato ancora più confuso quando ha parlato in pubblico, complicando eccessivamente la sua analisi e oscillando tra il poliziotto cattivo e quello buono per inviare messaggi alla squadra. Nessuno si sarebbe aspettato che alla sua presentazione, alla domanda sulla rottura con Sérgio Conceição, dicesse:"Vado a dormire ogni giorno con l'applauso della mia coscienza". O quando, in risposta alle critiche di cui è stato oggetto in ottobre, ha detto:"Conosco solo una persona che ha fatto passi indietro nella vita, ed è Michael Jackson".
I simpatici, sarcastici e inutili flirt davanti al pubblico erano una vera e propria contraddizione con quanto si vedeva in campo, soprattutto nei suddetti big match. Nemmeno le vittorie sono servite a trovare un punto d'incontro, perché la squadra era poco convincente, inconsistente e continuava a commettere errori. A novembre il club ha subito tre sconfitte consecutive per la prima volta in 16 anni, che hanno dato origine a un periodo complicato.
Nonostante tutto, il Porto è entrato nel 2025 con la possibilità di vincere la Coppa di Lega e di salire in cima alla classifica. La sconfitta in semifinale per 1-0 contro lo Sporting, in un'altra brutta prestazione, è stata mitigata dal fatto che il club avrebbe potuto tornare in testa al campionato per la prima volta dopo due anni e mezzo se avesse battuto il Nacional, a rischio retrocessione, in una partita interrotta e rinviata per nebbia.
Così, il 12 gennaio, la partita è ripresa alle 14:30.... Tuttavia, due minuti dopo il via, i Dragoes stavano già perdendo. L'apatia dei giocatori ha portato Vítor Bruno a commettere un errore da principiante, effettuando la sostituzione su un calcio d'angolo a favore degli avvversari, i quali hanno approfittato delle marcature rivedibili portando il risultato sul 2-0. Fino all'intervallo, in una partita che avrebbe dovuto vincere, l'FC Porto non aveva effettuato nemmeno un tiro e il risultato non è cambiato nemmeno nel secondo tempo.
Il giorno successivo, nella visita al Gil Vicente, la formazione biancoblù è andata in svantaggio, pareggiando all'intervallo, grazie al nuovo arrivato Gonçalo Borges e, quando sembrava che fosse sulla via della rimonta, ha commesso un altro errore difensivo e ha subito il 2-1, per poi prendere il terzo gol e andare definitivamente ko. Tre sconfitte di fila, per la seconda volta nella stessa stagione, come non si vedeva da 52 anni.

La squadra vince sull'allenatore
Come aveva fatto in precedenza con Otávio, Alan Varela, Iván Jaime e Fábio Vieira, l'allenatore ha voluto dimostrare alla squadra che nessuno è insostituibile e ha lasciato fuori Pepê dopo le sue scarse prestazioni. Dopo la partita, Vítor Bruno ha detto che Pepê si era "autoescluso" per il suo scarso impegno e l'attaccante brasiliano ha risposto a tono sui social media.
Ci sono state anche altre citazioni degne di nota, come la giustificazione della sconfitta con un semplice "dovevamo solo segnare più gol" e che la squadra "viene punita troppo per gli errori". Ma poche ore dopo, in una riunione tra dirigenti e staff al suo arrivo all'Estádio do Dragão, il club ha annunciato il licenziamento dell'allenatore.
Legge di Murphy
José Ferreirinha Tavares è stato scelto per assumere l'incarico ad interim e preparare la sfida con l'Olympiacos di giovedì. Nonostante un buon inizio, i Dragoes hanno subito un blackout generale dopo 15 minuti e hanno finito per perdere 0-1, frutto di un altro errore difensivo, in una partita in cui hanno avuto solo due buone occasioni per segnare, una vicino all'intervallo e l'altra alla fine della partita.
Oltre a mettere a rischio il futuro nella competizione, la quarta sconfitta consecutiva ha eguagliato il peggior record di sempre del club (la prima e unica volta era successo 60 anni fa) e ha portato il presidente alla conferenza stampa di fine partita. Oltre ad assumersi la responsabilità del momento negativo e a confermare il nome del prossimo allenatore (ci arriveremo tra poco), AVB ha rivelato che Pepê, pur essendo titolare, sarà sottoposto a procedimento disciplinare per il post pubblicato sui social media.
Cercando di mettere acqua sul fuoco e di mostrare la faccia per il momento negativo, l'intervento ha fatto poco per calmare gli animi e la decisione sull'attaccante brasiliano è servita solo a confermare una cosa: il Porto è nel caos. Il precampionato e la pianificazione fatta al volo, con arrivi tardivi di rinforzi chiave e uno stile di gioco ancora alla ricerca della sua vera identità, non hanno favorito una transizione fluida e la mancanza di opzioni sul mercato per un candidato chiaro ha lasciato AVB e il direttore sportivo Andoni Zubizarreta in una posizione peggiore rispetto all'inizio della stagione.
I biancoblù hanno bisogno di un allenatore che sappia unire lo spogliatoio e affascinare i tifosi, che sappia estrarre il massimo potenziale dai giovani, che sappia lavorare con un budget limitato e, soprattutto, che sappia creare nuovamente una fortezza difensiva. Sarri, Xavi, Abel Ferreira, Luís Castro e Paulo Fonseca sono stati indicati dalla stampa portoghese come possibili successori. La scelta, tuttavia, è l'ennesimo coniglio dal cilindro con polemiche a non finire.
Testa, cuore e palle
Quién llenará de primaveras este enero? ( "Chi riempirà questo gennaio di primavere?") chiedeva Alejandro Sainz in una canzone che ha scosso i millenials e la Gen Z alla fine del secolo scorso. Per riparare i cuori spezzati dei Portisti dopo il peggior gennaio della loro storia, l'incantesimo arriva dall'Argentina, con un coraggio di ferro e un'intelligenza, dicono, pari a quella di El Loco.
L'argentino Martín Anselmi non è mai diventato un calciatore professionista. Ha fatto il giornalista fino a quando, disilluso dalla professione, ha deciso di diventare allenatore. Ha venduto la sua moto per avere la possibilità di viaggiare in Europa e incontrare il suo idolo e mentore Marcelo Bielsa, tornando in Argentina per iniziare la sua carriera dal basso, lavorando con i bambini, senza stipendio e con l'aiuto di sua moglie.
Qualche anno ed esperienza dopo, vinse il campionato ecuadoriano e la Coppa Sudamericana con l'Independiente del Valle. Le sue ultime due stagioni al Cruz Azul lo hanno reso un idolo, ora caduto in disgrazia per il club messicano, che lo accusa di tradimento e ha reso difficile la sua partenza. La verità è che l'allenatore ha reso nota fin da subito la sua intenzione di andare via.
All'età di 39 anni, l'argentino intraprende la sua prima esperienza in Europa per cercare di ricostruire un altro gigante caduto in disgrazia. Usando il motto del tennista spagnolo Carlos Alcaraz (cabeza, corazón y cojones), questi ultimi due non saranno un problema, come suggeriscono il suo record e il video qui sotto. Si spera che Martín Anselmi abbia la testa giusta, non solo per il calcio europeo, ma soprattutto per affrontare il melodramma e i retroscena del calcio portoghese.
È improbabile che il tecnico arrivi in tempo per debuttare in panchina nella partita contro la squadra sorpresa del campionato portoghese, il Santa Clara, quinto classificato, in programma domenica (ore 18:00). Peggio ancora, invece di presentarsi davanti ai tifosi, avrà un battesimo di fuoco nel viaggio verso il Maccabi Tel Aviv giovedì prossimo, in una partita tutta da giocare per i Dragoes in Europa League.