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Europa League, la Roma viene trascinata da un immenso Dybala e guadagna gli ottavi

Dybala festeggia a modo suo dopo il secondo gol
Dybala festeggia a modo suo dopo il secondo golAlberto PIZZOLI / AFP
Dopo l'1-1 dell'andata al Dragao, la squadra di Ranieri ha iniziato male la sua sfida col Porto, andando sotto dopo un disimpegno errato di Svilar. Poi, il fantasista argentino si è preso la squadra sulle spalle e con una doppietta l'ha portata al successo per 3-2 e alla qualificazione.

Senza Hummels, e quindi con Celik come braccetto difensivo di destra, la Roma ha affrontato il Porto con un ritmo veloce all'inizio. Dopo cinque minuti, infatti, un lancio di Angeliño pescava Pellegrini in inserimento, il cui colpo di testa finiva alto. Il capitano giallorosso, però, era ispirato, e duettava spesso con l'esterno spagnolo per sviluppare gioco sull'out mancino. Vogliosa ma poco pragmatica, la squadra di Ranieri cercava spesso tra le linee Dybala, con Paredes con il compito di abilitarlo.

L'incontro si sbloccava al 27esimo nel modo più ridicolo per i padroni di casa. Un disimpegno sufficiente di Svilar non permetteva al mediano argentino di arrivare bene sul pallone, vedeva l'azione svilupparsi in un tiro di Fabio Vieira. Sul rimpallo seguente, Samu si esibiva in una rovesciata da cineteca che finiva all'incrocio e portava avanti i lusitani. Una botta non da poco, che però aveva l'effetto di svegliare la Joya.

Dopo un'ammonizione per un fallo di reazione, il fantasista argentino trovava il pari al 35esimo dopo un uno-due con Shomurodov culminato con un tocco d'esterno. E dopo appena quattro minuti, in seguito a una combinazione con Kone, si accentrava dalla destra e calciava secco sul primo palo, siglando il 2-1.

La sequenza del 2-1
La sequenza del 2-1Paolo Bruno/Getty Images/AFP/Stats Perform

E dopo che l'intervallo si portava via un'euforia giallorossa smorzata solo dal mancato tap-in vincente di Ndicka in area avversaria, che avrebbe quasi chiuso il discorso, il secondo tempo vedeva i padroni di casa partire con la motivazione giusta. Poi, dopo meno di cinque minuti, iniziava la discesa: a provocarla l'espulsione diretta del centrocampista lusitano Eustaquio per un colpo proibito a Paredes. La revisione al Var generava il rosso al mediano del Porto, che doveva così giocare in svantaggio e in dieci uomini il resto del match.

Al 55esimo Shomurodov aveva l'opportunità per blindare la qualificazione con un colpo al volo a cinque metri dalla porta, ma la sua deviazione era sconclusionata e la palla finiva alta. Col passare del tempo i capitolini puntavano a gestire il controllo del pallone, ma al 69esimo rischiavano grosso quando lo scatenato Samu, l'unico a non arrendersi dei suoi, trovava un pertugio giusto per involarsi e arrivare fino a sotto Svilar. Il suo tiro, però, finiva sul palo anche per il disturbo di Ndicka.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchStats Perform

All'83esimo, arrivava poi la chiusura del subentrato Pisilli, che raccoglieva un bel cross basso e secco di Angeliño per fulminare Costa e fare esultare tutto l'Olimpico, che così accompagnava la fine del match tra gli applausi e le urla di giubilo, con l'autorete di Rensch al 96' come dettaglio insignificante. La doppietta di Dybala, ai suoi primi centri europei, era la grande firma di una serata importante per i giallorossi e per il calcio italiano, che adesso può contare su Roma e Lazio in Europa League e sull'Inter in Champions.

L'unica nota negativa è quella relativa a Paredes, la cui reazione eccessivamente drammatica dopo il colpo di Eustaquio gli è valsa un'ammonizione che gli farà saltare il prossimo match. Contro chiunque sia, quella del metronomo argentino sarà un'assenza importante.