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Crystal Palace, duro attacco alla UEFA dopo il ricorso respinto: "Merito sportivo insignificante"

Il presidente del Crystal Palace Steve Parish
Il presidente del Crystal Palace Steve ParishMatt Impey / Shutterstock Editorial / Profimedia
Il Crystal Palace, club di Premier League, ha dichiarato martedì che la decisione della UEFA di escluderli dall’Europa League ha reso “insignificante” il merito sportivo conquistato sul campo. "Sembra che alcuni club, organizzazioni e individui abbiano un privilegio e poteri unici".

I vincitori della FA Cup sono stati costretti a competere nella Conference League di questa stagione dopo che la UEFA, lo scorso luglio, ha stabilito che l’imprenditore americano John Textor esercita controllo o influenza sia sul Crystal Palace che sull’Olympique Lione.

Il Palace ha tentato di ottenere la revoca della sanzione, ma lunedì il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna ha respinto il ricorso del club londinese, confermando la decisione dell’organo di governo del calcio europeo.

Di conseguenza, il Nottingham Forest prenderà il posto del Crystal Palace in Europa League.

Il presidente del Palace, Steve Parish, aveva già duramente contestato l’esclusione iniziale e, con il verdetto ormai definitivo, il club del sud di Londra ha rinnovato le sue critiche nei confronti della decisione.

"In un momento in cui dovremmo festeggiare la nostra vittoria nella Community Shield a Wembley, la decisione dell'UEFA, seguita da quella del Tribunale Arbitrale dello Sport, dimostra che il merito sportivo è reso insignificante", ha dichiarato il Palace in un comunicato.

"Quando abbiamo vinto la FA Cup contro il Manchester City in quel giorno memorabile di maggio, il nostro allenatore e i nostri giocatori si sono guadagnati il diritto di giocare l'Europa League.

"Questa opportunità ci è stata negata. Sembra che alcuni club, organizzazioni e individui abbiano un privilegio e poteri unici.

"Questa crescente e malsana influenza ha infranto le speranze e i sogni dei sostenitori del Crystal Palace e non lascia presagire nulla di buono per le squadre ambiziose in tutta Europa che competono per progredire quando le regole e le sanzioni sono applicate in modo diseguale nel modo più flagrante".

I regolamenti UEFA stabiliscono che se uno o più club risultano avere una proprietà condivisa, non possono giocare nella stessa competizione, e il Lione ha mantenuto il posto in Europa League in virtù della sua posizione più alta in campionato.

Il Crystal Palace non ha rispettato la scadenza del 1° marzo imposta dalla UEFA per le squadre coinvolte in gruppi multi-club, chiamate a modificare la propria struttura proprietaria.

Successivamente, John Textor ha ceduto le sue quote al proprietario dei New York Jets, Woody Johnson, operazione completata a fine luglio.

"Le strutture multi-club si nascondono dietro la farsa del 'blind trust', mentre a club come il nostro, che non hanno alcun legame con un altro club, viene impedito di giocare nella stessa competizione", ha aggiunto il comunicato del Palace.

Per aggravare l'ingiustizia, club che sembrano avere enormi accordi informali tra loro sono anche autorizzati a partecipare e persino a giocare l'uno contro l'altro.

Il Palace ha aggiunto che il processo è stato "progettato per limitare fortemente e, nel nostro caso, rendere quasi impossibile ricevere un'udienza equa".

Il Palace ha battuto i campioni della Premier League Il Liverpool nella Community Shield del fine settimana, vincendo ai rigori dopo che la partita è terminata 2-2 nei 90 minuti.