"Dobbiamo entrare forti in partita e vincere. Poi sappiamo che è la strada più corta per arrivare in Europa. Ma in campionato mancano ancora delle partite da fare e da vincere": lo dice il tecnico del Milan, Sergio Conceiçao, alla vigilia del derby valido per la semifinale d'andata di Coppa Italia.
Tra Milan e Inter ci sono venti punti di distacco ma negli ultimi tre confronti i rossoneri si sono imposti due volte e pareggiato la terza: "Sono tutte partite diverse. Il campionato è andato come voi sapete. L'Inter sta facendo bene, anche il Milan ha vinto il campionato pochi anni fa. Penso che queste grandi sfide sono sempre diverse. È vero che il Milan non è abituato a questa classifica. La cosa più importante è focalizzarsi sulla partita di domani", spiega Conceiçao.

"Adesso pensare tra due mesi, un mese e mezzo, come mi sentirò, non lo so. Adesso non sono la persona più felice del mondo per quello che ho vissuto in questi tre mesi. Tanti momenti deludenti. Non per la squadra. Bisogna migliorare certe cose che avete detto, ma comunque non è facile per nessuno. Anche perché mi chiamo Sergio non Serginho".
INZAGHI: IL MILAN È FORTE E IN PARTITA SECCA HA IMPENSIERITO TUTTI"
Conceiçao non parla degli equilibri societari: "Non c'entro niente con queste guerre. Non sono la mia. Io sono focalizzato a vincere titoli. Io sono un allenatore che ogni partita lotta per vincere ed arrivare a traguardi importanti, non per il nono posto".
Tra Leao e Giménez
"Se Leao è titolare allora è intermittente, se invece entra a partita in corso e fa la differenza doveva giocare dall'inizio. Anche io sono perplesso da gente che di calcio parla come parla. Lo devo dire. Non chiedetemi perché non gioca o non gioca. Sono scelte che noi facciamo perché vediamo qui cose che voi non vedete, per gestione fisica. Sono io a decidere, mi pagano per questo": ha assicurato sulle critiche che gli sono state rivolte per la panchina di Leao contro il Napoli.
"Ora sono tutti disponibili e tocca a me scegliere. Dopo la partita è sempre facile parlare. Domani presenteremo un undici titolare forte", spiega alla vigilia del derby per la semifinale d'andata di Coppa Italia.
Poi una carezza a Gimenez ancora a secco di gol: "Tanti giocatori di alta qualità hanno avuto bisogno di un periodo di adattamento quando sono arrivati in Italia. Quando sono arrivato io ero una 'pippa' poi ho fatto gol in Supercoppa e sono diventato una 'pippina'. Va lasciato tranquillo".