Qualcuno già vede l'impronta di Simone Inzaghi nel cammino spavaldo dell'Al-Hilal al Mondiale per Club. Domani sera, a Orlando, la squadra punta di diamante del calcio saudita affronta - per un posto in semifinale - i brasiliani del Fluminense, autori dell'eliminazione dell'Inter.
Ed ora i nerazzurri, al termine di una stagione da 'zero tituli', già si ritrovano a rimpiangere quello che fino ad un mese fa era il loro tecnico. E dire che, a fine maggio, una pioggia di critiche aveva investito Inzaghi.
Fallita la corsa allo scudetto, l'Inter era stata poi travolta dal Paris Saint-Germain nella finale di Champions. Nonostante l'allenatore avesse spiegato di aver deciso già prima di accettare l'offerta di 26 milioni di euro all'anno dell'Al-Hilal, era passato per un 'traditore' che abbandona la barca mentre affonda.
Lui ha risposto con i fatti ed in meno di un mese ha dato la sua impronta al gioco dell'Al-Hilal, replicando in salsa piccante quello visto all'Inter: verticale, tutto intensità e velocità.

Poi c'è il club. Risorse economiche illimitate, una colonia di stranieri esperti e talentuosi. L'Al-Hilal si sta rivelando tutt'altro che una comparsa e ora, dopo l'impresa ai danni del Manchester City, punta a ripetersi contro il Fluminense.
Come altre quattro squadre della Saudi Pro League (Al-Ahli, Al-Ittihad, Al-Nassr, Neom), il club più prestigioso del Paese (19 titoli nazionali, 4 Champions League asiatiche) è gestito direttamente dal fondo sovrano saudita (PIF), sponsor principale della competizione e azionista della sua emittente televisiva, la piattaforma britannica DAZN, che ne ha acquisito i diritti per circa un miliardo di euro.
L'Al-Hilal può quindi puntare su una cassaforte praticamente illimitata grazie al PIF, guidato dal principe ereditario Mohammed Ben Salmane, che negli ultimi anni ha voluto massicci investimenti nello sport e nell'intrattenimento per diversificare un'economia troppo dipendente dai petrodollari.
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Una rosa multietnica e talentuosa
Dalla partenza di Neymar a fine gennaio (solo 7 partite giocate in 18 mesi), la squadra non ha più in rosa nomi altisonanti, ma molti giocatori provenienti dai principali campionati europei.
La colonia più forte è quella brasiliana, con tre giocatori. Marcos Leonardo, 22 anni, ex Santos, ha segnato due gol contro il City, così come Malcom, che ha giocato per Bordeaux, Barcellona e Zenit San Pietroburgo.
Il terzino sinistro Renan Lodi, ex Atletico Madrid e Marsiglia, completa il trio. Il senegalese Kalidou Koulibaly, ex Napoli, con i suoi 34 anni è uno dei veterani della squadra.
In porta c'é Yassine Bounou, che ha trascorso gran parte della sua carriera in Spagna (Saragozza, Girona, Siviglia) e con la nazionale marocchina ha raggiunto le semifinali del Mondiale 2022.
Spiccano anche i portoghesi Joao Cancelo - campione di Portogallo (Benfica), Italia (Juventus), Inghilterra (Manchester City) - e Ruben Neves, vincitore di due Nations League.
Sul fronte saudita, un giocatore spicca: Salem Al-Dawsari, che si è fatto un nome al Mondiale del 2022 segnando uno splendido gol contro l'Argentina (2-1).