Il debutto di Cristian Chivu sulla panchina dell'Inter è ormai alle porte. L'ex allenatore del Parma, dopo pochi giorni dall'ingaggio sarà chiamato, mercoledì notte italiana, subito a un debutto importante, su un palcoscenico nuovo, ma comunque internazionale.
Un avversario, il Monterrey, che come l'Inter ha da poco cambiato allenatore e tra le sue fila può contare comunque di giocatori di esperienza internazionale come Sergio Ramos.
"Conosco bene l’allenatore Torrent - ha esordito Chivu in conferenza stampa - Sergio Ramos non ha bisogno di presentazioni, abbiamo anche giocato contro un paio di volte. Conosco anche Canales e Campos: giocatori che hanno fatto una carriera importante in Europa. Monterrey è una squadra con esperienza, con identità, e con ambizioni chiare. Partecipa a questa competizione con merito, e sarà un avversario interessante."
Il neo tecnico nerazzurro, però. ha avuto poco tempo per preparare questa partita con tutti gli uomini a disposizion e soprattutto per inculcare i suoi principi, anche se qualcosa di nuovo, assicura, si vedrà già da martedì contro i messicani: "Negli ultimi anni, l’Inter ha utilizzato uno specifico sistema per occupare il campo, ma ciò che ha fatto la differenza sono stati proprio i principi di gioco: la fluidità, la mobilità, la simmetria. Nel calcio moderno - ha aggiunto - non si devono mai dare punti di riferimento agli avversari. Bisogna creare difficoltà alle loro organizzazioni difensive, sia che giochino a uomo, sia che difendano in modo più passivo. Questa squadra quei principi li ha sempre avuti. Noi cercheremo di aggiungere qualcosa in più, anche se servirà tempo. Ma già in questo torneo qualche segnale si potrà intravedere".
Debutto triplo
La gara col Monterrey sarà un debutto non soltanto per Chivu. Luis Enrique e Sucic, i due nuovi acquisti, saranno anche loro osservati speciali: "La squadra ha lavorato bene. Sono due giorni che ci siamo riuniti quasi al completo. Ovviamente c’è qualche problema fisico, qualche acciacco, ma tutto sommato niente di grave o preoccupante. I nuovi arrivati hanno svolto un ottimo lavoro. Luis Enrique è un po’ indietro a livello di condizione perché ha avuto qualche settimana di vacanza in più. Petar, invece, è rientrato direttamente dalla Nazionale e ha già fatto qualche allenamento in più con noi. Sicuramente li vedrete in campo, o dall’inizio o a partita in corso".
Si vedrà la Thula anche domani? "Stanno entrambi bene. Hanno fatto il percorso con le rispettive Nazionali, e appena finito lo stage, gli abbiamo lasciato qualche giorno di riposo. Lautaro si è unito subito a noi qui in America e ha cominciato ad allenarsi. Marcos ha avuto qualche giorno in più perché ha giocato una seconda partita. Anche loro li vedrete all’opera durante il torneo".
Approccio mentale e motivazioni
Chivu, anche nel pre partita, ha voluto porre l'accento su un fattore. Il Mondiale per Club non è l'inizio di una nuova stagione, ma la fine di quella 2024-2025. Un approccio, forse, per scrollare di dosso le scorie della fine di stagione e dare una spinta in più ai suoi ragazzi: "Si tratta di una competizione che va onorata. L’Inter ha il dovere di venire qui e dare la miglior versione possibile di sé stessa. Non dobbiamo cercare scuse, né fisiche né mentali. In questi giorni abbiamo lavorato proprio su questo: costruire un gruppo forte, pronto, con serenità mentale e condizione fisica sufficiente per ottenere buone prestazioni."
Infine un passaggio sulla differenza tra il calcio europeo e quello sudamericano: "Il calcio europeo è più organizzato. Qui siete un po’ più spensierati, giocate con più libertà. Trovare il giusto equilibrio tra le due cose sarebbe perfetto. Negli ultimi tempi, in particolare il Messico, sta investendo in giocatori d’esperienza per dare più identità al proprio campionato. Il talento in Sud America c’è sempre stato e ci sarà sempre. Ma oltre al talento serve ambizione e orgoglio. L’Inter deve entrare in campo con la voglia di confermare quanto di buono ha fatto negli ultimi anni, sia in Italia che in Europa. E da questo punto di vista, posso dire che la motivazione non mancherà. Trattiamo questa come una competizione importante e saremo pronti a fare del nostro meglio."
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