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Mondiale per Club, attivato per la prima volta il protocollo "No Racism" durante Real-Pachuca

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Rudiger ha riferito che Cabral gli ha rivolto un commento razzista durante la Coppa del Mondo per Club
Rudiger ha riferito che Cabral gli ha rivolto un commento razzista durante la Coppa del Mondo per ClubRichard Pelham / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP / Profimedia
Durante Real Madrid-Pachuca, Rudiger ha accusato Cabral di insulti razzisti: per la prima volta è stato attivato il protocollo “No Racism” con l’arbitro che ha formato una “X” con le braccia. Il Real difende il giocatore tedesco, mentre Cabral nega e parla di malinteso linguistico.

Per la prima volta dall'introduzione delle nuove regole contro le discriminazioni, l'arbitro di Real Madrid-Pachuca ha attivato il protocollo "No razzismo" durante la partita del Mondiale per club. Rudiger, difensore dei Blancos, ha accusato il giocatore del Pachuca Antonio Cabral di averlo insultato con epiteti razzisti.

A quel punto il direttore di gara ha incrociato le braccia formando una "X". E' il "No racism gesture", presentato il 17 maggio 2024 al 74° Congresso della Fifa a Bangkok, in Thailandia e prevede tre fasi.

Dopo la prima segnalazione, l'arbitro può decidere se interrompere il match. Poi è previsto un annuncio dello speaker allo stadio. In ultima istanza la partita viene sospesa ed i calciatori sono invitati a a rientrare negli spogliatoi. La fase tre prevede il definitivo stop del match.

Xabi Alonso: "Sosteniamo Toni, è una cosa inaccettabile"

Antonio Rudiger era visibilmente arrabbiato dopo uno scambio di parole con Gustavo Cabral del Pachuca dopo il fischio finale e ha parlato con l'arbitro brasiliano Ramon Abatti Abel. Cabral ha negato di aver offeso il difensore tedesco in modo razzista.

Interrogato sull'incidente nella conferenza stampa post-partita, Alonso ha dichiarato: "Toni ci ha detto qualcosa, noi sosteniamo Toni e vedremo cosa succederà".

"Credo che sia stato attivato il protocollo FIFA per indagare, ma se è successo, devono essere prese tutte le misure e noi sosteniamo Antonio perché è una cosa inaccettabile".

"Nel calcio non c'è tolleranza per questo, e se è successo, allora devono essere presi dei provvedimenti. Questo è quello che ci ha detto Antonio e noi gli crediamo. Ora si sta indagando", ha detto.

Cabral, 39 anni, ha parlato dopo la partita e ha detto che le sue parole erano state mal interpretate da Rudiger: l'argentino ha detto di aver chiamato il difensore "cagón de mierda" ("codardo"), e che la frase spagnola che ha usato è simile a un'altra che è legata agli abusi razzisti.

Jaime Lozano: "È la prima volta che vengo a conoscenza di questa notizia"

"L'arbitro ha fatto il segnale di razzismo (il "No racism gesture" incrociando le mani a formare una X, secondo il nuovo protocollo), ma io gli ho ripetuto la stessa cosa per tutto il tempo", ha spiegato Gustavo Cabral.

Anche l'allenatore del Pachuca, Jaime Lozano, è stato interpellato sull'incidente, ma ha dichiarato di non essere a conoscenza dell'accaduto.

"L'ho appena saputo da voi, mi state informando, non ne abbiamo parlato nello spogliatoio, non ne ho parlato con Cabral, non posso darvi una spiegazione perché è la prima volta che vengo a conoscenza di questa notizia", ha detto.

"Non è assolutamente giustificabile, ma gli parlerò, lo conosco da un po' di tempo e non ho mai sentito parlare di una cosa del genere con i giocatori del Pachuca. Non posso difendere il mio capitano a tutti i costi, ma ne parlerò con lui". La FIFA non ha risposto a una richiesta di commento sull'accaduto.

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