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Juventus, Weah sulla visita a Trump: "Dovevamo andare e non avevo scelta, è stato strano" - VIDEO

Donald Trump e giocatori e staff della Juventus nello Studio Ovale
Donald Trump e giocatori e staff della Juventus nello Studio OvaleBrendan SMIALOWSKI / AFP
La Juventus è stata accolta alla Casa Bianca da Donald Trump, ma i giocatori bianconeri, in particolare gli statunitensi Weah e McKennie, hanno mostrato evidente disagio di fronte alle sue improvvise digressioni politiche.

La Juventus è stata accolta alla Casa Bianca, ma l’incontro con Donald Trump ha lasciato dietro di sé più perplessità che entusiasmo.

In particolare tra i giocatori statunitensi della squadra bianconera, come Timothy Weah, che non ha nascosto il disagio provato durante la visita allo Studio Ovale: "È stato tutto una sorpresa per me, onestamente. Ci hanno detto che dovevamo andare e non avevo scelta, ma mi ha colto di sorpresa, davvero. È stato un po’ strano. Quando ha iniziato a parlare di politica, dell’Iran e tutto il resto, è stato tipo: io voglio solo giocare a calcio, amico", ha raccontato l’esterno juventino dopo il match del Mondiale per Club giocato a Washington.

Nonostante i complimenti pubblici di Trump, che ha definito Weah e McKennie “grandi calciatori americani”, i due giocatori non hanno nascosto il loro disagio nei suoi confronti.

Weah, figlio dell’ex pallone d’oro e attuale presidente della Liberia, ha raccontato con schiettezza il suo disorientamento, mentre McKennie al suo fianco condivideva lo stesso imbarazzo, ben visibile nei loro volti ripresi dalle telecamere e trasmessi su tutti i principali network statunitensi.

Il ricevimento era stato organizzato come una vetrina prestigiosa per la Juventus, una delle squadre europeee a partecipare al nuovo formato del Mondiale per Club. Per lo staff bianconero, un’occasione importante anche dal punto di vista commerciale: la visibilità, la ribalta mediatica, il ritorno di sponsor come Jeep e Visit Detroit sulle maglie. Ma con Trump ogni protocollo rischia di deragliare in qualcosa di inaspettato. E così è stato.

Quando l’ex presidente ha iniziato a rispondere alle domande dei giornalisti toccando temi di geopolitica, tensioni internazionali e Iran, l’atmosfera si è subito fatta pesante. In conferenza stampa, durante la notte italiana, la domanda su quell’episodio rivolta a Tudor è stata cortesemente declinata da un delegato della Fifa.

Nel frattempo, sul campo, la Juve ha fatto il suo dovere: un netto 5-0 contro l’Al Ain, con Francisco Conceição e Kolo Muani in grande forma. Ma fuori dal campo, l’eco di quella visita inattesa continua a suscitare discussioni.

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