Hugo Orlando "El Loco" Gatti, uno dei portieri più carismatici e rivoluzionari del calcio argentino, è morto domenica 20 aprile 2025 all'età di 80 anni, presso l'Ospedale Pirovano della città di Buenos Aires. L'ex calciatore era stato ricoverato per due mesi a causa di una polmonite, complicatasi dopo un intervento all'anca. Le sue condizioni si sono aggravate negli ultimi giorni e, di fronte a una condizione irreversibile, la sua famiglia ha preso la difficile decisione di staccargli il respiratore.
Un portiere del XXI secolo
Gatti era molto più di un portiere. Con una personalità eccentrica e uno stile di gioco in anticipo sui tempi, ha segnato un'epoca e lasciato un segno profondo nella storia del calcio argentino. È stato un pioniere nel rompere la rigidità della posizione del portiere, giocando con i piedi, uscendo dall'area e creando la propria identità in campo. La sua parata più iconica, nota come "La de Dios" (la parata di Dio), consisteva nel tuffarsi in situazioni di uno contro uno, inginocchiandosi con le braccia aperte, esponendo coraggiosamente il proprio corpo.
Nato a Carlos Tejedor il 19 agosto 1944, Gatti ha esordito in prima divisione nel 1962 con l'Atlanta. Si trasferisce poi al River Plate, dove viene considerato il successore di Amadeo Carrizo, e in seguito brilla nel Gimnasia y Esgrima La Plata e nell'Unión de Santa Fe. Ma è al Boca Juniors che raggiunge la gloria assoluta: tra il 1976 e il 1988 colleziona 417 presenze con la maglia Xeneize, dove condivide lo spogliatoio con Diego Armando Maradona, e vince sei titoli, tra cui i primi due trofei di Copa Libertadores del club (1977 e 1978) e la Coppa Intercontinentale contro il Borussia Monchengladbach.
Con un totale di 765 partite in Prima Divisione, detiene il record di partite giocate nel calcio argentino. Inoltre, condivide con Ubaldo Fillol il record di rigori parati (26), un dato che lo conferma come uno dei più grandi giocatori della porta nazionale.
Ha fatto parte anche della Nazionale argentina, giocando 18 partite. Ha fatto parte della squadra che ha partecipato alla Coppa del Mondo del 1966 in Inghilterra e ha brillato nella famosa vittoria contro l'Unione Sovietica nel 1976, dove è stato soprannominato "Il Leone di Kiev".
Gatti si ritirò nel 1988 all'età di 44 anni, dopo aver perso il posto in prima squadra al Boca a favore di Carlos Navarro Montoya. Anni dopo, nel 1998, ebbe la sua partita tributo alla Bombonera.

Genio e personaggio televisivo
Fuori dal campo, Gatti è sempre stato un personaggio. Negli ultimi anni ha vissuto a Madrid, dove ha partecipato come conduttore di talk show al programma sportivo El Chiringuito de Jugones, dove esprimeva la sua opinione con il suo stile conflittuale e polemico. Non ha mai nascosto la sua ammirazione per Cristiano Ronaldo o le sue critiche a Lionel Messi, che ha persino messo in discussione dopo la vittoria della Coppa del Mondo in Qatar 2022.
Nel 2020, "El Loco" è stato sull'orlo della morte dopo essere stato contagiato dalla Covid-19 nei primi mesi della pandemia. Superò quel momento critico e si riprese, anche se nel 2024 subì uno dei colpi più duri della sua vita: la morte della moglie Nacha Nodar, con la quale condivise 54 anni di amore e dalla quale ebbe due figli, Federico e Lucas.
Gatti era molto più di un portiere: era una figura indimenticabile, un personaggio che rompeva gli schemi e trasformava ogni partita in uno spettacolo. Era un idolo, un bellissimo pazzo che viveva il calcio con gioia, audacia e passione. La sua eredità rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi e nella grande storia dello sport argentino.