Barcellona contro Real Madrid, El Clasico. Le due corazzate hanno rinnovato la loro storica rivalità nella finale di Copa del Rey, una sfida che, come sempre, ha acceso gli animi e messo in palio non solo l'onore, ma anche un trofeo.
Dopo aver incassato nove gol e subito due pesanti sconfitte contro il Barça in Liga e Supercoppa, il Real di Ancelotti si è presentato all’Estadio La Cartuja di Siviglia con un solo obiettivo: vendicare il poker e la manita dei primi due confronti stagionali.
Barça arrembante, Real in affanno
Un El Clásico subito a ritmi altissimi quello andato in scena tra Barcellona e Real Madrid. Fin dai primi minuti le due squadre hanno acceso la sfida con giocate veloci e occasioni in serie. Il Barça, guidato da Hansi Flick, ha preso in mano il gioco puntando sulla rapidità di Raphinha e sull’estro di Lamine Yamal, protagonisti nelle prime battute.
Per il Real Madrid, invece, la gara si è messa in salita già al 10’, quando Mendy è stato costretto a uscire per un infortunio muscolare. Al suo posto è entrato Fran Garcia, una sostituzione che ha costretto Ancelotti a ridisegnare l’assetto difensivo, minando la stabilità dei Blancos.
I catalani hanno approfittato subito del momento favorevole, alzando il baricentro e dominando il possesso. Al 15’, un tocco di mano in area di Valverde su un cross verso Ferran Torres ha fatto protestare i blaugrana, ma l’arbitro ha lasciato correre. Il forcing è continuato: al 19’ Yamal ha sfiorato il palo con un sinistro rasoterra, e un minuto dopo Courtois ha salvato su Koundé, pericoloso di testa su una punizione dalla sinistra calciata da Raphinha.
Il meritato vantaggio del Barcellona è arrivato al 28’: Yamal ha messo in mezzo un pallone perfetto dalla destra e Pedri, con un destro al volo, ha battuto Courtois. Una rete che ha premiato la pressione costante e l’ottima gestione del pallone da parte dei padroni di casa.
Il Real ha provato a reagire al 35’, quando un’azione tra Ceballos e Bellingham ha portato al gol dell’inglese, poi annullato per fuorigioco. I madrileni hanno alzato il ritmo e iniziato a creare pericoli: al 37’ Vinicius ha messo un pallone teso in area, senza trovare deviazioni, mentre poco dopo Dani Olmo ha sfiorato il raddoppio per i blaugrana colpendo il palo da calcio d’angolo.
Nell’azione seguente, il 7 dei Blancos è stato atterrato in area da Inigo Martinez, ma il fuorigioco precedente ha reso tutto vano. Il primo tempo si è chiuso quindi con il Barcellona avanti 1-0, vantaggio pienamente meritato per qualità e personalità mostrata.

Dentro Mbappé e si accende la luce
La prestazione opaca del primo tempo ha spinto Carlo Ancelotti a correre ai ripari, inserendo Kylian Mbappé - inizialmente in panchina - sin dall’avvio della ripresa. L’ingresso del fuoriclasse francese ha dato immediato impulso al Real Madrid, che ha alzato il ritmo e sfiorato il pareggio con due bordate di Vinicius Junior, entrambe neutralizzate da uno strepitoso Szczęsny: l’ultima, in particolare, sventata con un intervento prodigioso deviato in angolo.
Poco dopo, ancora Vinicius, servito in area da un passaggio illuminante di Mbappé, ha avuto l’occasione per colpire, ma la retroguardia blaugrana ha chiuso con tempismo, approfittando della scarsa incisività dell’attaccante brasiliano in fase conclusiva.
Le occasioni hanno però acceso definitivamente il Real, che ha iniziato a schiacciare il Barcellona. Il pareggio è arrivato al 70’: Mbappé, imprendibile, si è guadagnato una punizione dal limite e l’ha trasformata con una conclusione potente e precisa che ha baciato il palo interno prima di insaccarsi per l’1-1.

Riequilibrato il match, le Merengues hanno continuato a spingere, approfittando del calo fisico e mentale dei blaugrana. La pressione è stata premiata al 77’, quando Tchouameni, lasciato colpevolmente libero in area, ha firmato il sorpasso con un colpo di testa potente e preciso su corner di Arda Güler.
Un’incornata che ha completato la rimonta, ribaltando l’inerzia della finale. Inerzia che è stata però subito rimessa in discussione dalla reazione d’orgoglio del Barça: con un passaggio illuminante di Yamal per Ferran Torres - abile nello scartare Courtois e depositare il pallone in rete -, i catalani hanno riportato il match in parità, siglando il 2-2.
Un finale da brividi, con un drammatico epilogo nei minuti finali. All'ultimo secondo, Raphinha è stato atterrato in area da un intervento pericoloso di Asencio. Dopo lunghi istanti di proteste, il direttore di gara, supportato dal VAR, ha annullato la sua iniziale decisione di assegnare il rigore, giudicando il brasiliano colpevole di simulazione. Un episodio che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso, fino al triplice fischio che ha decretato il passaggio ai tempi supplementari.
Equilibrio spezzato al 116'
Dopo un sinistro di Ferran Torres che ha sfiorato il palo nel primo tempo supplementare e un gol annullato allo stesso attaccante nella seconda frazione, il Barcellona ha spezzato l’equilibrio al minuto 116, quando Koundé ha infilato Courtois con un missile dalla distanza, approfittando di un errore in fase di impostazione di Modric.
Con i Blancos ormai stremati e in attesa dei rigori, la squadra di Flick ha affondato il colpo, conquistando la Copa del Rey in un finale epico, beffando il Real Madrid e alzando al cielo il trofeo.