"Gli Stati Uniti, quando hanno sentito che i loro interessi venivano attaccati, hanno creato il FIFAgate, con l'FBI, hanno fatto quello che hanno fatto, ma era nel loro interesse. Questa volta, invece, non è successo nulla, nulla: è stata una festa straordinaria, stadi pieni, competitività, arbitraggi, non c'è nulla di cui lamentarsi", ha ironizzato Bielsa contestando l'organizzazione durante la conferenza stampa della vigilia della partita di stanotte e valida per il terzo posto tra Uruguay e Canada.
"In un Paese che è stato capace di fare il FIFAgate, ora si scopre che dobbiamo dare la colpa ai giocatori", si è lamentato, notevolmente adirato.
La Conmebol ha annunciato giovedì di aver aperto un procedimento disciplinare per stabilire le "responsabilità" degli incidenti verificatisi dopo la partita Uruguay-Colombia, definendolo "inaccettabili".
L'organismo, responsabile dell'organizzazione della Copa América, non ha fornito ulteriori dettagli, ma è emerso che una dozzina di giocatori uruguaiani sono oggetto di indagine.
"I giocatori hanno reagito come avrebbe fatto qualsiasi essere umano", ha detto Bielsa. "Se vedi che c'è un procedimento per far sì che quello che è successo non accada, se vedi che c'è un procedimento per mitigarlo, cioè una via di fuga, e invece le due cose non funzionano e vedi che stanno attaccando tua moglie, tua madre, tuo figlio, tua sorella, cosa fai? Hanno davvero intenzione di punire quelli che sono andati a difenderli?".
I giocatori uruguaiani hanno riferito, infatti, che i loro parenti sono stati aggrediti dai tifosi colombiani al termine della partita al Bank of America Stadium di Charlotte.
