Giovedì sera il palcoscenico europeo torna a illuminarsi allo Stadio Artemio Franchi, dove la Fiorentina si prepara a scrivere un’altra pagina della sua storia continentale. Di fronte ci sarà il Real Betis, e per la squadra di Palladino l'obiettivo è chiaro e ambizioso: ribaltare il risultato dell’andata e conquistare un posto nella finale di UEFA Conference League.
Una sfida che sa di leggenda per la formazione toscana, chiamata a inseguire la terza finale europea consecutiva. Un traguardo che riporterebbe la Viola tra le grandi d’Europa e che, tra le italiane, non si vedeva dai tempi della Juventus di fine anni ’90, capace di collezionare quattro finali tra il 1995 e il 1998.
Ma per inseguire questo sogno servirà un’impresa. Il 2-1 in favore degli spagnoli maturato al Benito Villamarín - con le firme di Abde Ezzalzouli e Antony, a cui ha risposto solo Luca Ranieri - impone una vittoria con due gol di scarto (con un gol di vantaggio si andrà ai supplementari e, in caso, ai rigori). Non semplice, certo. Ma nelle notti europee, al Franchi, la storia sa come prendere strade inaspettate.
Bakambu e Antony i volti della minaccia Betis
All’andata, il Betis ha mostrato tutto il suo volto europeo: una squadra compatta, elegante e letale, capace di colpire con freddezza. Al centro della sinfonia andalusa brilla il genio di Isco Alarcón, regista di classe cristallina e mente pensante del gioco biancoverde. Ma se Isco accende la luce, a far male davvero sono due nomi che rappresentano il cuore pulsante dell’attacco iberico: Cédric Bakambu e Antony, le vere armi affilate puntate contro il sogno della Fiorentina.

L’attaccante congolese è in uno stato di forma straordinario: sette gol in Conference League, cinque dei quali a sbloccare il risultato. È il secondo miglior marcatore della competizione e nel 2025 ha partecipato attivamente ad almeno una rete in tutte e sei le partite giocate, totalizzando otto contributi decisivi (6 gol e 2 assist): nessuno ha fatto meglio nell’anno solare.
Accanto a lui brilla il brasiliano Antony, che si è inserito nei meccanismi offensivi del Betis con impatto immediato: 3 reti e 2 assist in Conference, a cui si aggiungono giocate di spessore anche in Liga. L’ultima? Un gol al 91’ contro l’Espanyol, con un sinistro a giro che ha ricordato il perché il Manchester United, due anni fa, lo pagò 95 milioni di euro.
Gli ultimi 30 minuti come fattore decisivo
Se la Fiorentina riuscirà a contenere le principali insidie offensive del Betis, potrà restare in partita fino all’ultimo, forte di un dato che alimenta la fiducia. Nessuna squadra, infatti, ha realizzato più gol della Viola negli ultimi 30 minuti di gara in questa edizione della UEFA Conference League: ben 14 reti, con un gol nell’ultima mezz’ora in 10 delle 13 sfide disputate, comprese le ultime quattro.
Un fattore che potrebbe rivelarsi decisivo, soprattutto considerando che il Betis è la squadra che ha incassato più reti nell’ultimo quarto d’ora di gara (5). Una tendenza che alimenta le speranze di una rimonta nel finale, lì dove la Fiorentina sa come colpire.
LE PROBABILI FORMAZIONI
Sarà, in ogni caso, una sfida ad alto tasso spettacolare al Franchi, dove si affronteranno due squadre in fiducia, protagoniste di un rendimento offensivo solido sul palcoscenico europeo. La Fiorentina è andata a segno in tutte le gare giocate in Conference League in questa stagione, mentre il Betis ha timbrato il cartellino in ciascuna delle ultime cinque.

A far sorridere Palladino anche il percorso interno della sua squadra: quattro vittorie e un pareggio nelle cinque gare casalinghe europee, e una striscia positiva di sette risultati utili consecutivi in tutte le competizioni tra le mura amiche. Il Betis, dal canto suo, ha raccolto tre vittorie, un pari e due sconfitte nelle trasferte di Conference, e arriva al Franchi forte di una serie utile esterna di otto partite.
Tutto è ancora aperto. E per decidere chi volerà in finale, come spesso accade nelle notti europee, potrebbe bastare un lampo. O una scintilla negli ultimi 30 minuti.