Nel maestoso scenario dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera, si è disputata una finale di Champions League intensa e ricca di significato, con due squadre di altissimo livello pronte a sfidarsi per la gloria. L’Inter, desiderosa di riscatto dopo la sconfitta del 2023 contro il Manchester City, ha affrontato un Paris Saint-Germain determinato a scrivere per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro del torneo più prestigioso d’Europa.
Un confronto che ha visto il PSG prendere rapidamente il controllo, grazie a una prestazione superba guidata da Luis Enrique. I parigini hanno imposto il loro ritmo fin dai primi minuti, dominando il campo e mettendo costantemente sotto pressione l’Inter, fino a firmare una vittoria netta per 5-0 che consegna al club francese il primo storico titolo in Champions League. Per la squadra di Inzaghi, invece, si chiude una stagione senza trofei e con l’ennesima delusione europea, replicando l’amaro destino di due anni fa.
L'ex Hakimi e Doué gelano il tifo nerazzurro
Dopo tante aspettative, speranze e un’attesa carica di emozioni, l’Inter è stata sorpresa e messa in ginocchio nel primo tempo, travolta dal pressing implacabile e dall’intensità feroce del PSG di Luis Enrique, che ha imposto il proprio dominio con brillantezza e determinazione, annientando sul nascere ogni ambizione interista.
I nerazzurri, privati delle consuete soluzioni sulle corsie laterali, hanno subito la pressione del PSG, prima con due conclusioni centrali di Doué e Dembélé, poi con una pericolosa azione nata da un’iniziativa di Kvaratskhelia in isolamento. Il georgiano ha servito Vitinha sulla trequarti, che ha pescato Doué liberissimo in area, tenuto in gioco da Dimarco. Il giovane talento del PSG ha messo il pallone al centro per Hakimi, che ha insaccato facilmente per l’1-0 al 12'.
Con questo assist, Désiré Doué (19 anni e 362 giorni) è diventato il giocatore più giovane a servire un passaggio decisivo in una finale di Champions League. E non si è fermato lì: ad una spaesata e irriconoscibile Inter ha inferto un altro colpo 8 minuti più tardi. Servito da un lancio di Dembélé dalla sinistra, ha controllato e calciato al volo, trovando una deviazione decisiva di Dimarco che ha spiazzato Sommer per il 2-0, facendo esplodere di gioia i tifosi del PSG.

Un inizio durissimo per la corazzata di Inzaghi, diventata invece la prima squadra a subire due gol nei primi 20 minuti di una finale di Champions League.
Col passare dei minuti, comunque, l’Inter (in completo giallo per l’occasione) ha provato a scrollarsi di dosso la tensione, trovando più spazi e sfiorando il 2-1 su una delle sue armi migliori: le palle inattive. Thuram, servito sul secondo palo da un corner di Çalhanoğlu, ha colpito di testa sfiorando il palo, sprecando così l’unica vera occasione nerazzurra in una prima frazione dominata in lungo e in largo dal PSG.
Notte fonda Inter: Kvara manda al settimo cielo i parigini
L’istinto e il carattere del Biscione non sono stati sufficienti nemmeno nella ripresa: l’Inter è tornata in campo con buoni propositi, ma l’atteggiamento dei parigini ha soffocato ogni tentativo nerazzurro.
Ancora una volta, il Paris Saint-Germain ha raggiunto con disinvoltura l’area nerazzurra: prima con Kvaratskhelia, poi con Dembélé, entrambi vicini al gol ma imprecisi da pochi passi.
Davanti a questa supremazia offensiva, Simone Inzaghi ha cercato di cambiare il ritmo del match con due sostituzioni mirate: l’ingresso di Bisseck per rinforzare la fisicità difensiva e quello di Zalewski al posto di un Dimarco apparso in difficoltà, con l’intento di infondere nuova energia e incisività alla manovra interista.
Tuttavia, la serata dell’Inter si è ulteriormente complicata quando Bisseck, appena entrato al posto di Pavard, ha dovuto abbandonare il campo per un problema muscolare al 62', lasciando spazio a Carlos Augusto. Un contraccolpo pesante per la squadra di Inzaghi, che è diventato drammatico solo un minuto dopo: Désiré Doué, ispirato e letale, ha sfruttato un passaggio millimetrico di Vitinha per trafiggere Sommer e portare il PSG sul 3-0, di fatto sancendo la resa nerazzurra e spegnendo ogni speranza nella serata di Monaco di Baviera.

Una serata storica per il Paris Saint-Germain e per il giovane talento ex Rennes, che ha scritto il suo nome nella leggenda diventando non solo il più giovane giocatore a fornire un assist, ma anche il più giovane autore di una doppietta in una finale di Champions League.
Il trionfo del Paris Saint-Germain è stato ulteriormente consacrato dalle reti del 4-0 e del 5-0, firmate rispettivamente dall’ex Napoli Kvaratskhelia e dal giovanissimo classe 2006 Mayulu. Due colpi che hanno acceso l’esultanza incontenibile sulla panchina parigina, con un Luis Enrique visibilmente emozionato e fiero del capolavoro costruito dai suoi uomini nella notte più importante d’Europa.
In una notte destinata a restare impressa negli annali del calcio, il Paris Saint-Germain ha conquistato la sua prima Champions League nel modo più fragoroso possibile: con il passivo più ampio mai registrato in una finale. Un 5-0 senza appello che ha travolto l’Inter e consacrato i parigini sul tetto d’Europa per la prima volta nella sua storia.