"In queste partite tutto si azzera, l'Inter ha una qualità di livello mondiale e noi non abbiamo fatto una gara di gioco e pressing come potevamo fare. Non so se si può dire che abbiamo vinto meritatamente, forse sarebbe stato più giusto un pareggio. Ma il calcio è questo…".
Le parole di Igor Tudor dopo la vittoria per 4-3 allo Stadium raccontano la dimensione della sfida vinta contro i nerazzurri e introducono, quasi naturalmente, il palcoscenico che attende, domani sera, la sua Juventus: quello della Champions League, la competizione dove il livello è davvero mondiale.

Il ritorno dei bianconeri nella massima competizione europea, in casa contro il Borussia Dortmund, arriva nel momento giusto, pochi giorni dopo una vittoria che potrebbe segnare uno spartiacque nella stagione.
Scatto d'orgoglio
Il successo contro l’Inter, infatti, non è stato solo spettacolare per il punteggio e le emozioni, ma è la prova che la Juve di Tudor proverà a giocarsela fino in fondo in campionato e, soprattutto, che ha acquisito la consapevolezza nei propri mezzi necessaria per non abbassare la testa nei momenti di difficoltà.
Contro i nerazzurri, la Juventus ha saputo reagire dopo essere stata in vantaggio due volte (1-0 e 2-1) e aver subito il ritorno dell’Inter fino al 3-2 incassato a un quarto d'ora dalla fine.
Sembrava tutto perduto, ma è proprio lì che è arrivato lo scatto d'orgoglio decisivo anche grazie ai cambi dalla panchina che hanno portato alla rimonta finale: segno di carattere, tattica e qualità tecnica. Tutti ingredienti indispensabili quando ci si appresta a esordire in Champions, una competizione dove ogni dettaglio può fare la differenza.
Riscatto europeo
Lo scudetto rimane il malcelato obiettivo principale della società bianconera e il trionfo contro l’Inter servirà a Bremer e compagni per credere con più forza nei propri mezzi.
E dovrà essere proprio con questa energia e la magia degli ultimi minuti disputati contro i vicecampioni d'Europa in carica che la Juve dovrà presentarsi al debutto nella massima competizione continentale contro un rivale che, potrà anche non vincere il titolo da quasi 30 anni (proprio contro la Juve...), ma che non sfigura mai (come dimostra la finale di due anni fa).

E la verità è che, negli ultimi anni, in Europa, la Vecchia Signora non è più riuscita a lasciare il segno, collezionando anche qualche figuraccia. Le due finali raggiunte da Massimiliano Allegri tra il 2015 e il 2017 restano l’ultimo grande ricordo.
Da allora, il cammino è stato fatto di delusioni e rimpianti. Stavolta, però, c’è la voglia di invertire la rotta e di rimettere il nome Juventus tra quelli dei top club del vecchio continente.