Altri

Flashback | Gli incubi d’agosto: quando i preliminari di Champions League condannavano le italiane

L'esultanza dei giocatori dell'Helsingborg contro l'Inter
L'esultanza dei giocatori dell'Helsingborg contro l'InterLennart MiNsson / Zuma Press / Profimedia
C’era un tempo in cui l’estate italiana non significava solo mare e vacanze, ma anche ansia e notti insonni davanti alla televisione. I preliminari di Champions League trasformavano tifosi e squadre in prigionieri di un incubo europeo: dalla clamorosa sconfitta dell’Inter con l’Helsingborg al celebre cucchiaio fallito di Maicosuel.

C’era una volta, nelle calde estati italiane, il supplizio dei preliminari di Champions League.

Un appuntamento che trasformava le vacanze in veri e propri incubi per tifosi e squadre, popolato da nomi che oggi evocano sorrisi nostalgici e ricordi amarissimi: Helsingborg, Werder Brema, Braga e il fantasma di Maicosuel, “O Mago” che con un cucchiaio sbagliato su rigore firmò uno dei momenti più memorabili (ovviamente in negativo) della storia dell’Udinese.

L'errore di Recoba e la rimonta del Werder Brema

Il 23 agosto 2000 resta scolpito nella memoria dei tifosi interisti: l’Inter cadde 1-0 in Svezia contro l’Helsingborg, che apparve quasi come un fantasma dall’altra parte del Mare del Nord. Al ritorno a San Siro, i nerazzurri sembrarono avere il controllo: palo di Zamorano, traversa di Jugović, e poi il rigore di Recoba che sfumò tra le mani del portiere svedese. L’epilogo fu uno 0-0 che consegnò alla leggenda un’estate amara, e trasformò l’attesa di una stagione in un incubo.

Non meno drammatica fu l'avventura europea della Sampdoria, nel 2010, contro il Werder Brema. All’andata in Germania, i doriani persero 3-1, con Pazzini a segnare all’ultimo minuto per un barlume di speranza. Al ritorno a Marassi, Cassano firmò un 3-0 che sembrò ribaltare tutto, ma al 93’ Rosenberg insaccò un diagonale che mandò la sfida ai supplementari. 

E lì, Claudio Pizarro punì la Samp con un gol da fuori area che eliminò i blucerchiati dalla Champions, sancendo poi un inverno europeo doloroso: eliminazione dall’Europa League e una stagione in campionato segnata da ansie e rimonte mancate.

Il cucchiaio di Maicosuel e altri drammi italiani

Anche l’Udinese conobbe bene l’amaro calice dei preliminari: nella stagione 2010-11, con Di Natale in campo e Handanovic tra i pali, affrontò l’Arsenal. La sconfitta 1-0 a Londra e l’1-2 al Friuli condannò i friulani, ma l’anno successivo la crudeltà si ripeté contro il Braga. 

L’andata in Portogallo finì 1-1, il ritorno identico; tutto si decise ai rigori. Maicosuel, arrivato quell’estate dal Brasile, sbagliò il cucchiaio e trasformò la gloria in beffa, condizionando un’intera stagione di potenziale grandezza.

E l’elenco continua: Parma (1999 e 2001), eliminato da Rangers e Lille; Chievo, spazzato via dal Levski Sofia nel 2006; Napoli, fermato dall’Athletic Bilbao nel 2014; Lazio, eliminata dal Bayer Leverkusen nel 2015; Roma, sorpresa dal Porto nel 2016.

Dieci eliminazioni in diciassette anni, ognuna con storie precise, gol all’ultimo minuto, rigori sbagliati, rimonte sfumate. Le estati italiane non furono mai vacanze: il caldo, la preparazione incompleta, le trasferte improbabili rendevano ogni preliminare una roulette russa, dove il risultato poteva cambiare al minimo errore.

Un incubo che non si ripeterà

Oggi, quella mitologia dei preliminari è quasi scomparsa. Le riforme UEFA hanno assicurato alle prime classificate della Serie A l’accesso diretto alla rinnovata fase a campionato di Champions League, eliminando il rischio di drammi estivi e garantendo una maggiore stabilità alle squadre italiane.

Pur avendo recentemente perso un posto in Champions, l’Italia può contare comunque su quattro squadre che approdano direttamente alla fase a girone unico, sottraendosi alle crudeltà di agosto che per anni hanno segnato intere stagioni e il cuore dei tifosi. Addio Helsingborg, Werder Brema e Maicosuel: l’incubo estivo ora sopravvive solo nei ricordi.

C’è, però, un piccolo brivido da vivere ancora, in Conference League: la Fiorentina si gioca un posto nella fase a campionato giovedì. Dopo il 3-0 dell’andata, i viola sembrano al sicuro, ma nel calcio europeo nulla è mai completamente scritto.

Le statistiche di Polissya-Fiorentina
Le statistiche di Polissya-FiorentinaFlashscore

I turni di qualificazione estivi hanno insegnato che un vantaggio rassicurante può evaporare, e che persino squadre apparentemente solide possono cedere sotto la pressione di agosto.

La memoria di quelle storiche sfide preliminari, dunque, resterà sempre viva: un monito di quanto il caldo estivo possa trasformarsi in gelo e oscurità, condannando una stagione ancor prima che inizi.