Esclusiva Tresoldi: “Seguo sempre il Milan, mi piace Gimenez, l’Italia non mi ha mai cercato”

Nicolò Tresoldi
Nicolò TresoldiJORIS VERWIJST / ORANGE PICTURES / DPPI VIA AFP

L’attaccante italo-tedesco è alla sua prima stagione in un club di prima divisione. Passato dall’Hannover al Club Brugge, vanta due reti in Champions League ed è il massimo goleador per minuti giocati della sua squadra. Nel frattempo, ammette di non sapere ancora con quale nazionale maggiore giocherebbe, dopo aver fatto tutta la trafila nelle giovanili tedesche.

Si ispira a Pippo Inzaghi, suo idolo e modello. Nicolò Tresoldi sta vivendo la sua prima stagione in una squadra di prima divisione, il Club Brugge. In una società che punta moltissimo sui giovani, il nativo di Cagliari sta maturando come centravanti. In esclusiva a Diretta racconta le sue prime sensazioni di questo inizio di stagione e ammette che ancora non ha ricevuto chiamate dirette dal suo paese di nascita.

Un tifoso rossonero in nerazzurro (i colori del Bruges). Cosa dice tuo nonno, che ti ha passato la passione per il Milan?

Eh non bene (ride), ma la società è bella, punta molto sui giovani, ha strutture top. È il club perfetto per lavorare, mi hanno convinto col progetto, siamo anche una delle squadre più giovani in Champions League.

Sei passato dalla seconda divisione tedesca alla Champions League…

Eh, è diverso, è stato tutto molto veloce. Mi è caduta la lacrimuccia dopo aver lasciato Hannover dopo otto anni, ma dovevo cercare nuovi stimoli e una nuova avventura.

Il primo gol in Champions League del Bruges (contro il Monaco) quest’anno è stato anche il tuo primo in questa competizione. 

Prima ho avuto un’occasione, ma il portiere avversario mi ha murato. Dopo poco stesso scenario: imbucata e stavolta la riesco ad alzare quanto basta per segnare. Un sogno.

Un gol alla Inzaghi, il tuo idolo…

Sì, anche quello col Barça è stato simile. Forse il secondo è stato più facile, quelli sono i miei gol, quando vado in allungo e col tap-in. 

A quale dei due gol sei più legato?

Un gol è sempre un gol, non posso scegliere.

Sei un centravanti capace sia di associarsi sia di andare in profondità.

Perché devo comunque adattarmi, dato che la mia stazza non è quella di Haaland o Hojlund, ma per fortuna ho una tecnica non malvagia per un centravanti, quindi provo anche a scendere e a fare la seconda punta per mandare in porta gli esterni. Questa è una giocata che mi piace fare, soprattutto di prima.

Adesso stai giocando in Belgio per vincere il campionato.

Sì, è un test importante, anche perché qui ti aspettano sempre, dobbiamo far girare tanto il pallone e c’è meno spazio. In Champions, invece, giocano quasi tutti uomo su uomo e quindi paradossalmente giochiamo meglio.

Hai giocato anche a Bergamo contro l’Atalanta, l’ex squadra di tuo papà Emanuele.

Mi ha fatto piacere anche perché non giocavo in Italia da quando avevo 12 anni. Tutta la mia famiglia, anche i miei genitori che vivono in Germania, era allo stadio, anche mia nonna. Purtroppo non siamo riusciti a portare a casa niente, ma è stato comunque molto emozionante. 

Tresoldi durante la sfida con l'Atalanta
Tresoldi durante la sfida con l'AtalantaDAVIDE CASENTINI / NURPHOTO / NURPHOTO VIA AFP

Hai incrociato Charles De Ketelaere, che è arrivato a Bergamo dal Bruges via Milan. Jashari, invece, è arrivato direttamente. Non c’è due senza tre?

(Ride), in effetti. Io guardo tutte le partite del Milan. Ma io non so niente, magari il mio procuratore si sta muovendo ma non voglio davvero sentire niente. Sto bene qui, il mio focus è qui, non penso ad altro adesso.

Sei stato più sfortunato o fortunato a non beccare il Milan in Champions quest’anno, visto che non fa le coppe?

Eh lì sarebbe stato bello sicuramente. Magari giocare a San Siro, come ha fatto il Bruges l'anno scorso. Poi però magari se segnavo non esultavo (ride).

Ricordi l’ultimo capocannoniere del Bruges nel campionato belga?

Charles (De Ketelaere)?

Carlos Bacca, con 22 gol nella stagione 2012/13.

Non lo sapevo. Certo, al Milan è andato dopo, ma stiamo scoprendo tante coincidenze…

Prima o poi magari tuo nonno milanista sarà contento…

(Ride), eh magari, ma sarò sicuramente più contento io, mamma mia…

Ora c’è anche in ballo la questione Nazionale. 

Ho fatto questa scelta di giocare per la Germania, ancora adesso non mi ha chiamato nessuno. Ecco, in realtà non si tratta di nessuna scelta, perché ho avuto solo la possibilità di giocare per la Germania.

Il 9 dell’Italia in questo momento è un tema sospeso. Kean gioca in una Fiorentina in crisi, Retegui è in Arabia, Scamacca non sta sempre bene…

Beh, c’è comunque Pio (Esposito) che sta facendo molto bene. A me piace molto, però ripeto io non sono stato contattato, e sono contento del mio percorso con l’Under 21 tedesca. Ho ancora un torneo da disputare, l’Euro 2021 del 2027, quindi sto bene così. Poi nella nuova generazione tedesca ci sono ragazzi fortissimi, vedi Lennart Karl del Bayern, è un 2008, pazzesco, El Mala del Colonia, Bischof anche del Bayern. La qualità è alta. 

In attacco ora non avrai più però Woltemade come partner.

Eh lui è già in nazionale maggiore, giustamente. È un giocatore pazzesco, alto due metri, con una tecnica strepitosa e che corre tanto. È un calciatore clamoroso.

Che non sta facendo rimpiangere Isak al Newcastle

Sapevo che fosse forte forte, ma non mi aspettavo onestamente che potesse incidere così subito già nei primi mesi. È migliorato tanto anche di testa, veniva criticato molto prima degli Europei Under 21 per il suo gioco aereo e ora sta zittendo tutti. Perché l'altezza non è tutto, serve anche il tempismo. Non esiste un giocatore così, per me non ha alcun senso come calciatore. 

In Champions League è un cammino arduo, ma stai facendo delle esperienze importanti.

E ora giochiamo contro l’Arsenal, che ha vinto tutte le partite. In Europa giochiamo meglio che in campionato, l’abbiamo visto contro il Barcellona (3-3 finale). Poi c’è la motivazione, che è estrema, entriamo con un’altra mentalità in campo in Champions. Credo che in Champions ogni giocatore dia il 2 o 3 per cento in più di quanto da in campionato.

Le statistiche di Tresoldi in Champions (preliminari compresi)
Le statistiche di Tresoldi in Champions (preliminari compresi)Flashscore

Chi ti ha impressionato di più come marcatore in Champions?

La coppia composta da Tah e Upamecano quando abbiamo giocato contro il Bayern. Col Barcellona invece è stato più agevole perché la difesa era davvero altissima. Ma lì è stato bello ricevere i complimenti da parte di Flick a fine partita. Non mi conosceva ma è venuto a salutarmi ed è stato bello da parte sua.

L’obiettivo, però, resta il campionato.

Sì, certo, non sarà semplice ma sarà importante vincere per arrivare in Champions direttamente ed evitare i preliminari, che un po’ ti condizionano la stagione facendoti iniziare molto presto.

Da centravanti che pensi del fatto che quest'anno in Italia siano pochi i centravanti nei piani alti della classifica marcatori?

È vero, ultimamente in Italia i centravanti non riescono a imporsi. Lautaro e Thuram sono sicuramente la coppia più importante del campionato, ma personalmente Gimenez del Milan è un attaccante che mi piace.

Forse gli va dato più tempo?

È complicato in una società come il Milan, devi essere subito lì pronto. Non ti aspettano e devi subito fare gol. Le qualità ce le ha, l’ho visto anche al Feyenoord. Poi è mancino ed è uno di quegli attaccanti che sono belli da vedere. Se sei attaccante, però, puoi lavorare quanto vuoi, ma devi fare gol.