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Champions League, Lautaro vs Dembélé: la sfida nella sfida che potrebbe valere un Pallone d’Oro

Il leader nerazzurro, Lautaro Martinez
Il leader nerazzurro, Lautaro MartinezMARCO BERTORELLO / AFP
Durante la finale di Champions tra il PSG e l'Inter gli occhi saranno puntati sui leader offensivi delle due squadre: il 'Toro' contro il 'Mosquito', due dei protagonisti assoluti della stagione, entrambi coscienti di come una vittoria a Monaco di Baviera potrebbe portargli in dote anche il più importante tra i riconoscimenti individuali per un calciatore.

Per oltre un decennio, il Pallone d’Oro è stato quasi un monologo, con Cristiano Ronaldo e Lionel Messi a contendersi il prestigioso premio, stagione dopo stagione. Un dominio che ha segnato un’epoca, compresi tantissimi record difficilmente superabili.

Tuttavia, negli ultimi anni questa egemonia si è ineitabilmente incrinata, lasciando spazio a una competizione molto più aperta e incerta, con nuove stelle pronte a prendere il posto delle due vecchie vacche sacre. Un esempio recente è la vittoria "a sorpresa" di Rodri nel 2024, che ha preceduto il super favorito della vigilia, Vinícius Jr: un segno che la giuria è ora più incline a premiare anche quei calciatori considerati meno mediatici.

La finale di Champions League
La finale di Champions LeagueFlashscore

In questo scenario si inseriscono due giocatori che, quest'anno, si sono spesso meritati le luci della ribalta: Ousmane Dembélé e Lautaro Martínez, i leader offensivi di PSG e Inter, le due squadre finaliste dell'edizione 2024-2025 della Champions League. Entrambi hanno avuto una stagione importante, caratterizzata da numeri significativi e momenti decisivi che gli hanno permesso di lasciarsi alle spalle un passato segnato da sfide personali e difficoltà non sempre superate.

La rinascita del Mosquito

Dembélé ha realizzato 33 gol (e 11 assist) in 48 presenze tra Ligue 1, Champions League e Coppa di Francia, con 21 reti in 29 partite di campionato e 8 gol in 14 match di Champions. Il suo gol nella semifinale d'andata di Champions League, in casa dell'Arsenal, è stato fondamentale per far imboccare al PSG la via della finale: un momento chiave che ha rilanciato la sua candidatura al Pallone d’Oro.

Sin qui, infatti, la carriera del Mosquito non è stata lineare: dopo il trasferimento al Barcellona, infatti, il francese ha affrontato numerosi infortuni che gli hanno impedito di imporsi in un club che poteva contare su campioni come Messi e Suarez. La sua carriera ha rischiato di arenarsi, ma al PSG ha ritrovato forma, continuità e fiducia, diventando uno dei punti di forza della squadra e dimostrando una maturità tecnica e mentale del tutto sconosciute.

I numero di Ouz in Champions
I numero di Ouz in ChampionsFlashscore

Detto questo, nonostante la sua straordinaria stagione, il cammino di Dembélé al PSG non è stato privo di tensioni. In particolare, il suo rapporto con Luis Enrique è stato segnato da momenti di attrito e incomprensioni tattiche. In più occasioni, il tecnico spagnolo ha pubblicamente criticato l’approccio del francese, chiedendo maggiore disciplina e rigore difensivo. In alcune fasi della stagione, Ouz è stato escluso dall'undici titolare in partite cruciali, alimentando voci di frizioni interne.

Tuttavia, anziché abbattersi, Dembélé ha reagito con maturità: ha lavorato duramente, migliorato il suo rendimento e riconquistato la fiducia dell’allenatore. Questo passaggio, quasi obbligato, è stato cruciale per la sua evoluzione come giocatore più completo e affidabile, pronto non solo a brillare con la sua velocità e il dribbling, ma anche a sacrificarsi per la squadra. È anche grazie a questa trasformazione che oggi è considerato uno dei candidati più credibili al Pallone d’Oro.

La carica del Toro

Lautaro Martínez ha segnato 22 gol complessivi (e 7 assist) nelle 48 gare disputate tra Serie A, Champions League e Supercoppa Italiana, con 12 reti in campionato e 9 in Europa. Dopo aver faticato a imporsi nella nazionale argentina, ora ne è diventato un punto di riferimento imprescindibile grazie al suo carattere, al suo impegno costante e a un fiuto del gol che lo rendono tra i migliori finalizzatori al mondo.

Il Toro, col passare del tempo, è diventato il vero fulcro offensivo dell’Inter, fondamentale per il gioco e la strategia della sua squadra. Non solo è il principale terminale offensivo nerazzurro, ma anche il motore che muove gran parte delle azioni offensive, grazie alla sua capacità di creare spazi, attirare marcature e servire assist ai compagni.

I numero di Lautaro in Champions
I numero di Lautaro in ChampionsFlashscore

La sua intesa con i centrocampisti e i compagni di reparto è importantissima per il gioco corale della squadra di Simone Inzaghi, che si basa su rapidità, pressing alto e continui movimenti senza palla. Lautaro, con la sua determinazione e il carisma crescente, guida la squadra nei momenti chiave, trovando spesso gol decisivi in partite di grande pressione.

La sua presenza in campo aumenta la qualità complessiva dell’Inter e rappresenta uno dei motivi principali per cui la squadra è ancora in corsa per il titolo di campione d'Europa, rendendolo un candidato naturale per il Pallone d’Oro.

Gli altri favoriti

La corsa al Pallone d’Oro non è però limitata a questi due giocatori. Kylian Mbappé, recente vincitore della Scarpa d’Oro, continua a sperarci, soprattutto pensando a quello che potrebbe succedere nel Mondiale per Club.

Più difficile, invece, che a vincerlo sia Lamine Yamal, sebbene il crack del Barcellona abbia rapidamente conquistato spazio e attenzione grazie al suo spettacolare talento. Con la sua velocità e abilità tecnica, Lamine rappresenta il futuro del calcio e un nome da tenere d’occhio nelle prossime edizioni del premio, ma probabilmente, quest'anno, non sarà lui ad aggiudicarsi l'ambito trofeo individuale concesso da France Football.

Come dicevamo, infatti, al netto di quello che potrebbe succedere nel Mondiale per Club, un fattore che ha sempre aumentato le chance di vittoria dei candidati di turno al Pallone d'Oro è proprio quello che risponde alla voce "campione d'Europa". E sia Dembélé che Lautaro sanno che alzare al cielo di Monaco di Baviera la coppa dalle grandi orecchie potrebbe portargli in dote anche qualcos'altro.