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Champions League, la resa dei conti tra Inter e Barcellona, che attendono i loro bomber

Dimarco affronta Lamine Yamal al Montjuic
Dimarco affronta Lamine Yamal al MontjuicAdria Puig / ANADOLU / AFP
La sfida decisiva per sapere chi giocherà la finale del torneo più importante del calcio a livello di club, sarà caratterizzata da alcuni fattori chiave. Il primo è quello relativo alle sfide sugli esterni, mentre il secondo riguarda i rientri di Lautaro Martinez e Robert Lewandoski, terminali offensivi fondamentali da un alto e dall'altro

Una finale di Champions League è un premio che non arriva facilmente. Ed è per questo che conquistarlo comporta una serie di sforzi mostruosi, fisici e mentali. Quella che vedrà Inter e Barcellona scontrarsi stasera è una di quelle sfide che possono lasciare il segno, soprattutto visto quanto accaduto all'andata, dove i gol sono stati sei e l'adrenalina si è sviluppata durante tutto l'incontro. 

A San Siro, nonostante il cambio di proscenio, l'indole del match dovrebbe essere simile. Perché sia i nerazzurri sia i catalani sono soliti giocare sempre allo stesso modo. Verticali i primi, palleggiatori i secondi. La battaglia di Montjuic è stata spettacolare, a ritmi altissimi e piena di emozioni. E ha lasciato comprendere cosa ci dobbiamo aspettare da quella di San Siro, dove i padroni di casa lasceranno la palla agli avversari e proveranno a sorprenderli in contropiede. Come in Catalogna.

Le statistiche della partita d'andata
Le statistiche della partita d'andataStats Perform

Fasce infuocate

La grande certezza è che la squadra di Simone Inzaghi punterà più che mai sugli inserimenti sugli esterni per far male agli avversari. Federico Dimarco da un lato e Denzel Dumfries dall'altro saranno gli incaricati principali di rompere le linee avversarie con sgroppate in fascia. E sebbene il primo non sia quello di qualche mese fa, il secondo ha dimostrato in terra iberica di essere rientrato al massimo e di poter essere dominante. Non solo sulla linea bianca ma anche in zona gol.

Se il mancino dovrà essere uno dei primi guardiani di Lamine Yamal, principale spauracchio, è anche vero però che stavolta non avrà di fronte Jules Koundé. Quest'ultimo, recentemente in uno stato di forma eccezionale come certificato anche dal gol vittoria in Coppa del Re contro il Real Madrid, sarà infatti assente per infortunio. Oltre a mancare un partner affidabile per il funambolo 17enne, mancherà anche un elemento flessibile per la difesa blaugrana, nella quale dovrebbe venir adattato Eric Garcia, un allievo abituato a fare il compitino che sarà chiamato a un esame di maturità. E in un ruolo non propriamente suo.

L'olandese, invece, dovrà essere un attaccante aggiunto come all'andata, dove ha sfruttato l'assenza di Balde e l'impiego di Martin, senza dubbio l'anello debole dello schieramento blaugrana. Potente, veloce e anche concreto nell'ultima trequarti, Dumfries deve essere l'uomo in più dell'Inter nella doppia fase. A Barcellona è stato encomiabile anche in difesa, dove ha dovuto arrestare un certo Raphinha.

Ripetersi sarà complicatissimo, ma è anche vero che il suo slancio adesso è di quelli che spaventano. Per fermarlo Flick dovrebbe schierare Iñigo Martinez, centrale, come terzino sinistro, usando così un altro giocatore adattato. Quanto potrà fare dipenderà anche dal suo scudiero alle spalle. Il ballottaggio tra Pavard e Bisseck dovrebbe venire sciolto nel finale, e a seconda di chi scenderà in campo cambierà qualcosa.

Alla ricerca del bomber

Per andare avanti, però, bisognerà segnare. Qualcosa di ovvio che però non sempre è scontato se parliamo di attaccanti. A Montjuic per i nerazzurri è arrivata la doppietta di Dumfries e l'acuto di Marcus Thuram, mentre per i catalani il tridente offensivo è stato molto produttivo. Oltre ai gol di Yamal e Ferran Torres, infatti, è stato un siluro di Raphina a provocare il gol del 3-3. Del resto, dal miglior attacco del torneo con 40 reti totali, è giusto attendersi exploit del genere. È altrettanto vero, però, che l'eventuale presenza di Robert Lewandowski cambierebbe molto.

Gli attacchi del Barcellona all'andata
Gli attacchi del Barcellona all'andataJoan Valls/Urbanandsport/NurPhoto/AFP/Stats Perform

Perché il bomber polacco non solo è il terzo cannoniere nella Champions attuale con 11 reti, due meno del capo dei bomber Guirassy, ma è anche il terzo goleador storico della competizione con 105 centri totali. I suoi 36 anni di età non contano, in notti come queste. E un discorso simile è da fare per Lautaro Martinez, top scorer dei nerazzurri in Europa con otto reti e anche catalizzatore di gioco offensivo.

Senza una valida alternativa in attacco, Simone Inzaghi sta facendo di tutto per recuperare fisicamente il suo capitano, uscito da Montjuic all'intervallo dopo un risentimento al polpaccio. L'argentino sta facendo di tutto per esserci, e dovrebbe essere rischiato. E, come il polacco, è un calciatore insostituibile. Mentre Lautaro sembra essere più probabile un impiego dall'inizio, per Lewa invece la partenza dovrebbe essere dalla panchina.

Se, però, quest'ultimo vanta dei compagni in grado di sopperire la sua assenza sotto porta, il capitano nerazzurro non può dire lo stesso. Sarà lui a dover guidare i suoi, anche grazie al suo carisma, alla seconda finale in tre stagioni.