Serviva un pareggio, all'Inter, per essere sicuri degli ottavi di finale. La squadra di Inzaghi aveva il compito più semplice tra le italiane in gioco per la qualificazione. Alla fine, però, i nerazzurri hanno fatto meglio, mantenendo lo stesso trend delle precedenti apparizioni in Champions: 3-0 al Monaco.
L’obiettivo era anche quello di mantenere la porta di Sommer inviolata (nerazzurri da cinque partite di Champions con clean sheet), per raggiungere il record dell’Atletico di Madrid (2016) che riuscì a non subire gol per 6 partite consecutive.
La speranza del Monaco era invece quella di ripetere una prestazione come contro l’Aston Villa, nella penultima giornata del girone, che aveva fruttato una vittoria di misura, ma importante per continuare a sperare nella qualificazione diretta.

Le aspettative dei francesi, però, si sono subito infrante contro l’avvio veemente della squadra di Inzaghi che per questa sfida decisiva, ha dovuto fare a meno solo di Calhanoglu, ancora ai box e prossimo al rientro.
Inter "avvelenata"
I nerazzurri sono partiti subito forte e alla prima azione pericolosa hanno messo subito i puntini sulle i. Tre tocchi e giocata spettacolare di Thuram che, con un tacco al volo in area, ha scavalcato Rogers, quest’ultimo costretto ad atterrarlo prima che il francese potesse colpire la palla. Dal dischetto non ha sbagliato Lautaro Martinez che ha portato avanti i suoi, dopo appena 4 minuti di gioco.
La squadra del Principato, che ha continuato a fare acqua, soprattutto sulla propria sinistra, complici le incursioni di Dumfries, è capitolata al 12’ quando è rimasta in 10 uomini per l’espulsione di Mawissa Elebi: placcaggio sullo scatenato Thuram lanciato a rete e cartellino rosso per il giocatore dei francesi.
Neanche tre minuti e i nerazzurri hanno approfittato dell’uomo in più raddoppiando ancora una volta con Lautaro, servito poco dopo la linea dell’area di rigore da Barella. Un gol di potenza per il capitano nerazzurro che ha ripreso a segnare con continuità. Il resto del primo tempo è stato accademia per i padroni di casa che si sono limitati a gestire il vantaggio e la superiorità numerica.
Ripresa con la testa al derby
Il tecnico del Monaco Hutter alla ripresa ha provato a dare un po' di equilibrio ai suoi, mettendo dentro Teze e Bouabre al posto di Kehrer e Camara.
Con un vantaggio di due gol, l'uomo in più e la qualificazione in tasca, l'Inter ha iniziato i secondi 45 minuti con il freno a mano tirato, forse pensando incosciamente al derby col Milan, in programma nel prossimo turno di campionato.
Meno inconsce le scelte di Inzaghi che al 59' ha tirato fuori tre tenori del calibro di Thuram, Barella e Bastoni per dare spazio a Arnautovic, Frattesi e Carlos Augusto.
Ma gli ampi spazi e la maggiore qualitá nerazzurra hanno favorito la squadra di casa che pur non spingendo sull'acceleratore ha trovato il 3-0, ancora una volta con Lautaro. Incursione centrale di Mkhitaryan che ha lasciato partire un tiro dal limite, non trattenuto dal portiere del Monaco. Sotto porta il tap-in dell'argentino per la tripletta personale arrivata al 67'.

Il terzo gol del capitano interista ha di fatto chiuso l'incontro, nonostante i tentativi di Arnautovic e De Pieri (esordiente in prima squadra ed entrato al posto proprio di Lautaro), che sotto porta non hanno inquadrato lo specchio.
Obiettivo centrato
L'Inter quindi centra la qualificazione diretta agli ottavi di finale e dovrà attendere i playoff per scoprire la propria avversaria nel turno ad eliminazione diretta.
Il passaggio dei nerazzurri in Champions League è il quarto di fila, grazie anche ad una sequenza impressionante che ha visto l'Inter restare imbattuta in 12 partite casalinghe in questa competizione (10 vittorie, 2 pareggi).
Il Monaco, che stava vivendo la sua stagione più proficua in Champions, con una percentuale di partite vinte del 57%, dovrà anccontentarsi dei playoff.