Sia il Manchester City sia il Napoli avevano deciso di affrontare l'esordio in Champions League con le squadre che lo scorso weekend avevano segnato tre reti rispettivamente allo United e alla Fiorentina. Come da copione, i padroni di casa pressavano alto fin da subito per evitare che Milinkovic-Savic avesse facili corridoi per impostare, ed era l'ex Milan Reijnders a sporcare per primo i suoi guantoni.
Dominando col possesso di palla, il City ha minacciato senza mordere, e il primo vero squillo è stato di Beukema, che di testa da corner dalla destra impegnava Donnarumma. Poi, il match si spaccava dopo l'espulsione di Di Lorenzo, che dopo un errore in uscita a metà campo a inizio incontro al 20esimo toccava Haaland lanciato in rete e veniva allontanato dal campo in seguito a una revisione del Var. Tre minuti dopo il centravanti norvegese trovava di testa il tempo per anticipare tutti su cross di Doku ma senza fortuna.
Conte era in seguito costretto a sacrificare De Bruyne, il grande ex, per inserire Olivera e serrare le fila. Ancora più in controllo, il City si dilettava col pallone tra i piedi, distribuendolo con pazienza in orizzontale per trovare il pertugio giusto. Aveva così inizio la passione partenopea sotto forma di difesa strenua, con il portierone serbo a negare il gol in due riprese su due tentativi ravvicinati di testa di O'Reilly e Gvardiol.
Il forcing locale non scemava, e l'imbeccata di Bernardo Silva da destra trovava libero Reijnders sotto porta, ma l'ex rossonero andava alto di nuca. Ma il fiato di tutto l'Etihad si spezzava prima dell'intervallo, quando l'olandese trovava un secco rasoterra che Politano smorzava e che Milinkovic toglieva dalla linea di porta.
Voglioso di sbloccarla, il City approcciava la ripresa con la stessa iniziativa della precedente mezz'ora. Foden cercava l'angolo lontano dopo un bell'inserimento, ma strozzava troppo la conclusione. Ammonito per aver impedito un contropiede di Doku, al 55esimo Politano lasciava campo e fascia di capitano a Juan Jesus, che andava così a comporre una linea difensiva di cinque uomini, mentre Hojlund veniva abbandonato al suo crudele destino da solo in punta.
Era, però, solo questione di tempo: due minuti dopo Foden sfondava al centro e pennellava per Haaland, che arrivava di gran carriera e di testa indirizzava con precisione il pallone nell'angolo. Il norvegese trovava così il suo 50esimo centro in Champions League, diventando il più giovane ad arrivare a questa cifra. Stappata la bottiglia, il City esplodeva del tutto al 64esimo, minuto in cui Doku abbinava un velocissimo slalom in area azzurra e trovava di sinistro il diagonale del 2-0.

Mai in partita, i partenopei facevano leva sullo spirito di gruppo per non crollare, mentre Conte effettuava alcuni cambi per non esaurire le pile di uomini fondamentali come Anguissa, Hojlund e Lobotka. Senza storia, il match proseguiva con i padroni di casa a far scorrere il tempo restante con un torello insistente ma senza reali propositi.
Difficile da giudicare per via dell'espulsione del capitano al 20esimo, la notte dei partenopei a Manchester è da cancellare, seppur va relativizzata. Perdere in casa del City ci può stare. Ora, bisognerà rialzarsi in campionato.
