Dimenticare il rigore di Brugge e ricominciare dalla squadra che è riuscita a tenere testa al Barcellona al Montjuic. È questo ciò che è legittimo chiedere all'Atalanta in vista della gara di ritorno dei playoff di Champions League che si disputerà, domani sera, a Bergamo, subito dopo la sfida che, a San Siro, metterà di fronte il Milan al Feyenoord.
In realtà, della trasferta in Belgio, la Dea deve dimenticare non solo l'incredibile penalty concesso ai padroni di casa nei minuti finali, ma anche le cattive sensazioni lasciate da una prestazione tutt'altro che brillante: "In questo inizio di febbraio facciamo qualche fatica in più, ma sono convinto che la squadra finirà bene il girone di ritorno. Ritroveremo i nostri giocatori e, sperando di non avere ulteriori defezioni, torneremo a fare i nostri punti", ha ammesso Gian Piero Gasperini.
Ebbene, in Europa, i punti bisogna ricominciare a farli sin da subito, perché il treno Champions non aspetta nessuno e sarebbe un vero e proprio peccato perdere un'occasione del genere per qualificarsi agli ottavi di finale. Soprattutto dopo aver recuperato un uomo importante come Ademola Lookman.
Non sarà facile
E già, perché il sorteggio è stato benevolo e non è il caso di soffermarsi ulteriormente su un episodio, senza dubbio negativo e scandaloso, ma che in questo momento non farebbe altro che distogliere l'attenzione dei nerazzurri dall'obiettivo.
"Ci teniamo a giocare il ritorno, soprattutto per come è finita all'andata. Non sarà facile, ma dobbiamo fare dei gol e fare di tutto per superare il turno", ha assicurato il Gasp, subito dopo lo 0-0 dello scorso fine settimana contro il Cagliari che non gli ha fatto perdere la speranza di arrivare fino in fondo in campionato ("Lo scudetto? Ci crediamo e cercheremo di fare tutto per vincerlo").

Intendiamoci, il tecnico nerazzurro ha fatto bene a lamentarsi, anche perché il suo grido di dolore non è stato provocato da un singolo episodio, ma alla drammatica piega che sta prendendo il regolamento di uno sport, oramai, irriconoscibile.
"Sentendo calciatori e allenatori, hanno tutti un'idea di falli completamente diversa. Il dramma sono i contatti: tutti si tuffano per rubacchiare e conquistare un giallo o un rigore. Il calcio adesso va in una direzione che non c'entra niente col gioco. Lo accettiamo, ma io le regole non le conosco più e sicuramente non mi piace".
Tornare Dea
Difficile dargli torto anche quando attacca l'utilizzo del Var. Anche perché nessuno - lo stesso Dino Zoff lo ha ammesso in un'intervista a Diretta News - ha capito come funziona. E così, può succedere che contatti inesistenti siano considerati alla stregua di veri e propri falli da rigore, proprio com'è successo la scorsa settimana a Brugge.

"Se non è intervenuto - ci ha tenuto a sottolineare Gasperini - è perchè crede che non ci sia stato un grave errore e questo ti da la dimensione di quello che è diventato il gioco oggi. Gli errori ci sono sempre stati ma ora non si può individuare il regolamento. È brutto per il calcio. Il regolamento ormai è distante da quello che dicono i giocatori. Il calcio sta diventando uno sport completamente diverso".
Una questione di regolamento che va, senz'altro, risolta. Ma tutto a suo tempo. Ora, infatti, l'Atalanta deve necessariamente pensare solo al campo per tornare a essere Dea anche in Europa. Se così sarà, il Brugge non avrà scampo.