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Carnesecchi para tutto, ma il PSG è un rullo: l’Atalanta battezza l’Europa con un 4-0 senza appello

Khvicha Kvaratskhelia esulta dopo il gol segnato all'Atalanta
Khvicha Kvaratskhelia esulta dopo il gol segnato all'AtalantaMatthieu Mirville / Matthieu Mirville / DPPI via AFP
Al Parco dei Principi non c’è partita: Marquinhos apre, Kvaratskhelia incanta, Nuno Mendes e Gonçalo Ramos chiudono i conti. I campioni in carica del PSG dominano dall’inizio alla fine, mentre l’Atalanta si aggrappa a un Carnesecchi monumentale per evitare un passivo ancora più pesante.

C’era l’aria delle grandi occasioni a Parigi, ma per Ivan Jurić il debutto in Champions League si è trasformato subito in un crash test durissimo: il suo primo ballo europeo sulla panchina dell’Atalanta si è consumato sotto le luci e il frastuono del Parco dei Principi, dove il Paris Saint-Germain ha mostrato senza troppi complimenti la differenza di cilindrata.

È finita 4-0 per i campioni in carica, reti di Marquinhos, Kvaratskhelia, Nuno Mendes e Gonçalo Ramos, con i francesi padroni assoluti della scena e i bergamaschi aggrappati a un solo, gigantesco baluardo: Marco Carnesecchi.

Il portiere orobico, in serata di grazia, ha parato tutto quello che poteva, compreso un rigore tirato mollemente da Barcola che ha tenuto vivo l’ultimo filo di speranza. Ma il copione, chiaro fin dai primissimi minuti, non è mai cambiato.

Un uragano parigino e un solo uomo a tenere in piedi la Dea

Non passano neanche tre giri d’orologio e il PSG rompe l’equilibrio: pressing feroce di Marquinhos su Maldini, palla persa sanguinosa, Fabian Ruiz ricuce e il capitano parigino, in area piccola, insacca con freddezza.

È il preludio a un assalto senza respiro: Nuno Mendes si divora il raddoppio, Barcola si vede negare la gloria da un riflesso felino, Hakimi si presenta con un diagonale velenoso. Ogni volta, lo stesso epilogo: Carnesecchi che vola e salva, come un uomo solo a difendere una diga che sembra destinata a cedere.

Le statistiche di Carnesecchi nei primi 45 minuti
Le statistiche di Carnesecchi nei primi 45 minutiOpta by Statsperform / Franco Arland / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP

L’Atalanta, dopo venti minuti di apnea, riesce quasi incredibilmente a riaffacciarsi in avanti: De Ketelaere inventa, Kossounou ha il pallone dell’1-1 sul destro ma lo spedisce in curva, graziando un Chevalier spettatore non pagante. È l’unica vera coltellata tentata dalla Dea in tutto il primo tempo. Per il resto, fiammate timide, una zuccata di Pašalić alta, qualche contropiede spento sul nascere.

Proprio nel momento in cui i nerazzurri sembrano rialzare la testa, il PSG li ributta giù senza pietà: al 39’ Kvaratskhelia si inventa un assolo dei suoi, spalla bassa, corpo in torsione, destro secco e imparabile che si insacca per il 2-0.

La sequenza del gol di Kvara contro l'Atalanta
La sequenza del gol di Kvara contro l'AtalantaOpta by Statsperform / Franco Arland / GETTY IMAGES EUROPE / Getty Images via AFP

Lo stadio esplode, l’Atalanta annaspa. Prima dell’intervallo c’è tempo per un’altra mazzata: rigore per un pestone di Musah su Marquinhos, il Var conferma. Dal dischetto va Barcola, ma il suo tiro debole viene intuito da Carnesecchi, che tiene in vita una partita già segnata.

Il colpo di Mendes e il PSG che gioca col tempo

Jurić prova a rianimare l’Atalanta con Samardžić e Krstović al posto dell’insufficiente Maldini e dell’infortunato De Ketelaere (risentimento muscolare), ma la trama della partita non cambia: il PSG resta padrone della scena e chiude la partita subito. Al 51’ è Nuno Mendes a piantare il terzo chiodo: progressione devastante sulla sinistra e conclusione sul primo palo, con Carnesecchi stavolta sorpreso. È il 3-0 che sa di sentenza anticipata.

Da quel momento i parigini si limitano a controllare, abbassando i giri del motore senza perdere eleganza: possesso avvolgente, tocchi rapidi, geometrie da laboratorio. L’Atalanta, ferita ma non doma, prova almeno a lasciare un graffio: Pašalić impegna Chevalier di testa, Krstović cerca gloria al volo, Bellanova alza troppo la mira. Segnali di orgoglio, più che veri pericoli.

C’è anche spazio per un’invasione di campo solitaria, con un giovane che semina per qualche secondo gli steward prima di essere fermato. Sul terreno verde, invece, si alternano i protagonisti: dentro Zabarnyi per Nuno Mendes, applaudito dopo il gol, e Mbaye al posto di Kvaratskhelia. Jurić risponde con Scalvini e Brescianini per Djimsiti e Musah.

Le statistiche del match
Le statistiche del matchOpta by Statsperform

Il resto è pura gestione: il PSG amministra il finale senza concedere nulla, mentre l’Atalanta deve fare i conti non solo con la sconfitta, ma anche con l’infortunio di Scalvini e il poker subito al 91’. Bellanova anticipa Barcola, ma involontariamente serve l’assist a Gonçalo Ramos, che con un elegante “scavetto” batte Carnesecchi e chiude il match.

I parigini blindano così i primi tre punti della League Phase, confermando la loro candidatura a dominare ancora l’Europa. La Dea esce ridimensionata, ma non affondata: per Jurić e i suoi è solo l’inizio di un cammino che promette sfide meno titaniche e, forse, qualche occasione di riscatto.