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Addio a Pippo Baudo, leggenda della televisione italiana e tifoso di Catania e Juventus

Pippo Baudo
Pippo BaudoMAURO FAGIANI / NurPhoto / NurPhoto via AFP
Il grande presentatore si è spento a 89 anni. Con il cuore calcistico diviso a metà, in un'intervista di dieci anni fa ha raccontato com'è nata la sua passione bianconera e gli idoli da ragazzo.

Pippo ci ha lasciati. Un pezzo, una leggenda della televisione italiana, se n'è andato a 89 anni. Simbolo del piccolo schermo, è stato il conduttore di tredici festival di Sanremo e decine di programmi di grande successo, da Canzonissima a Domenica in. 

Il grande presentatore non aveva mai nascosto la sua passione calcistica, anche se con in cuore diviso a metà: tifosissimo del Catania ma anche simpatizzante della Juventus

Se la passione per la squadra della sua città natale si spiega da sé, in un'intervista a Tuttosport aveva raccontato com'era nata quella per la Juventus: "Mi sono appassionato alla Juventus grazie a un mio compagno di classe: lui tifava Toro e io, per sfidarlo, ho scelto la squadra rivale per eccellenza".

"Il mio cuore - aveva detto Baudo - è così diviso: 51% Catania, 49% Juventus. Nell’armadio di casa accanto alle tre divise del Catania, custodisco gelosamente la 10 di Del Piero. È stato un regalo di Agnelli e Marotta".

Era legatissimo a Giampiero Boniperti, bandiera bianconera da giocatore e da presidente, ma il suo idolo era Carlo Parola: "Mi affascinavano le sue rovesciate. Una volta, per imitarlo, mi sono fratturato le braccia". 

Nell'intervista Pippo, da grande intrattenitore, si era lasciato andare anche a buffe similitudini: "Conte potrebbe assomigliare a Paolo Bonolis. Sono due eclettici, amano parlare ed essere protagonisti. Le interviste di Conte sono uno spettacolo. Ad Antonio consiglierei soltanto di stare un po’ più tranquillo e di gridare di meno".