Pippo ci ha lasciati. Un pezzo, una leggenda della televisione italiana, se n'è andato a 89 anni. Simbolo del piccolo schermo, è stato il conduttore di tredici festival di Sanremo e decine di programmi di grande successo, da Canzonissima a Domenica in.
Il grande presentatore non aveva mai nascosto la sua passione calcistica, anche se con in cuore diviso a metà: tifosissimo del Catania ma anche simpatizzante della Juventus.
Se la passione per la squadra della sua città natale si spiega da sé, in un'intervista a Tuttosport aveva raccontato com'era nata quella per la Juventus: "Mi sono appassionato alla Juventus grazie a un mio compagno di classe: lui tifava Toro e io, per sfidarlo, ho scelto la squadra rivale per eccellenza".
"Il mio cuore - aveva detto Baudo - è così diviso: 51% Catania, 49% Juventus. Nell’armadio di casa accanto alle tre divise del Catania, custodisco gelosamente la 10 di Del Piero. È stato un regalo di Agnelli e Marotta".
Era legatissimo a Giampiero Boniperti, bandiera bianconera da giocatore e da presidente, ma il suo idolo era Carlo Parola: "Mi affascinavano le sue rovesciate. Una volta, per imitarlo, mi sono fratturato le braccia".
Nell'intervista Pippo, da grande intrattenitore, si era lasciato andare anche a buffe similitudini: "Conte potrebbe assomigliare a Paolo Bonolis. Sono due eclettici, amano parlare ed essere protagonisti. Le interviste di Conte sono uno spettacolo. Ad Antonio consiglierei soltanto di stare un po’ più tranquillo e di gridare di meno".