"La fabbrica dell'educazione deve essere sempre aperta. Io accompagno i miei figli a vedere le partite e i genitori dicono di tutto, anche all'arbitro. Delle volte penso di dover intervenire quando sento frasi come 'venduto', 'ma cosa ti hanno dato' o altri insulti". Lo ha detto il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, durante la trasmissione Agorà su Rai 3, parlando del fenomeno del razzismo nello sport, e non solo, o del mancato rispetto dell'avversario nei campi gara.
"Dobbiamo lavorare su più piani: quello dell'intervento, se possibile farlo diventare il più tempestivo possibile - ha spiegato -. Poi vanno contrastati i leoni da tastiera, che sono vigliacchi ignoranti che si nascondono ma non del tutto. Quindi dobbiamo trovare un modo affinché il web non sia la terra di nessuno. Infine la scuola: maestri e insegnanti devono fare un lavoro importante perché le famiglie non sempre riescono". Il tutto arriva subito dopo la denuncia di varie offese di stampo razziale a Moise Kean, attaccante della Fiorentina, da parte dei tifosi dell'Inter.
Abodi ha concluso parlando del servizio civile, ribadendo come siano stati stanziati "650 milioni per i prossimi tre anni, una grandissima novità per poter programmare lavorando con una prospettiva di medio periodo".
Poi, il Ministro ha parlato anche delle prossime Olimpiadi invernali: "Abbiamo un presidente della Fondazione che è Giovanni Malagò che rimarrà sicuramente fino alla fine dei Giochi di Milano-Cortina. Quindi quel tema lì, per Olimpiadi e paralimpiadi, non è in discussione".
Malagò è infatti il presidente della Fondazione Milano-Cortina, ma a giugno scadrà il suo mandato da presidente del Coni e per ora la legge non prevede la possibilità che si ricandidi per un quarto ciclo consecutivo. "La priorità sono gli interessi di tutti, il fatto non è personale", ha concluso Abodi.